Adventureman – Com’è la nuova serie di Matt Fraction con Terry e Rachel Dodson

saldaPress ha portato in Italia Adventureman, la nuova serie di Matt Fraction e Terry e Rachel Dodson che gioca con il genere Pulp e le esperienze personali dello scrittore, in un’avventura letteralmente sospesa tra due mondi e due tempi distantissimi tra loro. Ecco le nostre impressioni!

recensione adventureman

Tutti noi amanti dei fumetti e delle storie fantastiche in generale, sotto sotto sogniamo di vivere davvero le saghe nelle quali ci immergiamo con tutti noi stessi, in ore ed ore di letture che ci trasportano in mondi lontani dal nostro. Immaginate cosa accadrebbe se quelle storie che ci tengono così tanto compagnia, diventassero all’improvviso reali. Se fossimo catapultati tutto d’un colpo, dalla nostra vita di tutti i giorni, in un meraviglioso mondo di avventure, di cui fino a quel momento eravamo solo degli spettatori passivi. È questa l’idea che sta alla base di Adventureman – La fine e tutto ciò che viene dopo, volume edito da saldaPress, uscito a fine giugno e destinato a lanciare in Italia la nuova serie di Matt Fraction e Terry e Rachel Dodson.

Claire e Tommy Connel sono due moderni fan (che potremmo tranquillamente definire nerd), con una passione spropositata per le storie di Adventureman, eroe della letteratura pulp dell’ inizio del secolo scorso, scomparso nel momento più difficile della sua vita: la sua esecuzione da parte del suo peggior nemico, il Barone Bizarre. Claire e Tommy si dividono tra la scuola, il lavoro di lei presso una libreria di antiquariato ed una famiglia atipica, formata da un gruppo di donne che vivono come sorelle, dopo essere state adottate dal burbero Ronald Connel. Claire, con un passato nelle forze dell’ordine e un problema di sordità che la costringe ad utilizzare un apparecchio acustico, quando una donna misteriosa le regala una rara edizione del libro di Adventureman, scopre sulla sua pelle che il protagonista non è in realtà morto. La donna inizierà quindi un’avventura sospesa tra realtà e fantasia, che la porterà a indagare su cosa è successo al suo beneamino ed al suo gruppo di eroi e forse anche a salvare il mondo (con l’aiuto della sua famiglia), dalla minaccia del ritorno dell’Ultravuoto, proprio il pericolo che stava combattendo l’eroe del passato prima di scomparire.

Matt Fraction (The Immortal Iron Fist, Invincible Iron Man, Fear Itself, Sex Criminals ma soprattutto Hawkeye in coppia con David Aja), sceglie, per caratterizzare la sua ultima opera, un genere letterario – il Pulp – sfaccettato e ammantato di gloria perché considerato il precursore di gran parte della cultura pop prodotta negli anni successivi, fondendo le atmosfere provenienti da quel filone, in voga negli anni trenta e quaranta (che prendeva il nome dalla carta di bassa qualità sulla quale erano stampate le storie di avventura, noir o thriller che animavano quelle pagine) con la narrazione moderna e molte suggestioni provenienti dalla sua vita privata.
Abbiamo così un volume che stabilisce l’inizio di quella che sembra essere una serie di respiro più ampio, che riesce ad intrigare il lettore, sfidandolo, a partire dalle prime pagine, ad una sorta di caccia al tesoro, tesa a scoprire sia il fato di Adventureman e del suo supergruppo, sia la connessione tra il mondo della fantasia con quello reale, rappresentato da Claire, Tommy e la loro famiglia, tanto eterogenea quanto bizzarra.

Ne esce fuori un’avventura a cavallo tra due mondi, narrata in modo ironico e intelligente, che stimola la curiosità di cogliere tutti i riferimenti e le connessioni tra quelle che sembrano essere due generazioni diverse di eroi destinate a passarsi il testimone.
L’altro aspetto da tenere d’occhio in questa serie sono i personaggi: guidati dalla voce narrante, arguta e mai scontata di Claire, conosciamo, infatti, sia gli aiutanti di Adventureman, sia i componenti della famiglia Connel, e capiamo l’idea di fondo di Fraction per questa sua peculiare opera: non solo rievocare le atmosfere dei Pulp, genere letterario che l’autore ha dichiarato di aver scoperto leggendo Doc savage: His Apocalyptic life Di Philip Jose Farmer, testo divenuto anche il riferimento per la creazione di Adventureman, bensì aggiornarlo, liberandolo da tutte le connotazioni razziste, sessiste, imperialiste che caratterizzavano quel tipo di cultura pop, rendendola per noi oggi assolutamente insopportabile. Per raggiungere questo obiettivo, lo scrittore utilizza come strumento i suoi personaggi, creando una marcata dicotomia tra quelli del presente e quelli provenienti dal mondo di Adventureman, che sembra destinata ad affievolirsi col passare dei numeri e diventare un ibrido del tutto originale.

Ecco allora che nella finzione ideata dall’autore, Adventureman, il grande eroe del passato, bianco, biondo, superumano e conformista in ogni sua caratteristica, sembra avere il suo corrispettivo in Claire: una donna, madre single, con un handicap all’udito (riguardo questo aspetto, è da sottolineare che la resa della parziale sordità della protagonista, grazie ad un testo opacizzato in alcuni balloon, è parsa davvero ben riuscita, perché favorisce l’immedesimazione e la verosimiglianza con la realtà) ed una famiglia decisamente non tradizionale;  le successive uscite prometteranno, crediamo, di esplorare al meglio ciascuno dei personaggi, ed avere un’ idea più chiara di quello che sembra essere un arazzo narrativo del tutto innovativo.

La parte grafica è invece affidata ai coniugi Terry a Rachel Dodson (Harley Quinn, Spider-Man/Black Cat: The Evil that Men Do, Trouble, Marvel Knights Spider-Man), che ben conoscono Fraction fin dai tempi della run realizzata insieme su Uncanny X-Men nei primi anni duemila. I due artisti hanno la possibilità di dimostrare tutta la loro bravura in due scenari completamente diversi, che riescono a valorizzare al meglio con il loro tratto morbido, arrotondato e cartoonesco. Possiamo ammirare sia l’ambientazione nel mondo di Adventureman, decisamente credibile e sbalorditiva, fatta di geometrie fluide e piene di curve, che ritroviamo sia nelle architetture sia negli equipaggiamenti dei protagonisti; sia un character design studiato nei minimi particolari, teso a definire al meglio ciascuno dei personaggi con la sua peculiare caratteristica, con un occhio di riguardo per i personaggi femminili, che nella serie abbondano e sono uno dei punti forti dello stile della coppia di artisti. Non ci dilunghiamo troppo su questo aspetto, perché è sicuramente sviscerato meglio dallo stesso Fraction nella bella appendice di approfondimento in coda all’albo, ben adattata da saldaPress; qui giova invece menzionare altri due aspetti che contribuiscono in maniera decisiva a definire la cifra stilistica elevata della serie: si tratta, cioè, sia della colorazione, che predilige tinte pastello sfumate, capaci di spaziare dai toni caldi a quelli freddi con evidente disinvoltura; sia alcune scene particolarmente efficaci nella loro spettacolarità (quello con Claire sullo scooter, per esempio).


In definitiva, Adventureman – La fine e tutto ciò che viene dopo, è una origin story veramente divertente, ben congeniata e stimolante su più livelli narrativi, che può vantare una parte grafica di grande livello. Recuperare il primo numero, in attesa delle prossime uscite, che promettono di rivelare gran parte dei misteri qui introdotti, è decisamente consigliato.

 

 

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Adventureman - La fine e tutto ciò che viene dopo

Adventureman - La fine e tutto ciò che viene dopo

Collana: Maestro
Autori: Matt Fraction, Terry e Rachel Dodson
Formato: 17x26; Cartonato
Pagine: 176, a colori
Editore: saldaPress
Prezzo: € 24,90
Voto:

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Mario Aragrande

Nato con un fumetto in mano, sono cresciuto a pane e supereroi. Mentre aspettavo che il ragno radioattivo mi mordesse, ho sviluppato un'ossessione per musica, cinema e serie TV, che tento di tenere a freno, tra le altre cose, con la mia penna. Perché da una grande passione derivano - spero - grandi recensioni.

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