> David S. Goyer, sceneggiatore de L’Uomo d’Acciaio, ha raccontato in una lunghissima intervista, che ne ripercorre il percorso professionale, alcune curiosità sul concepimento del film che ha riportato Superman al cinema
David Samuel Goyer non è di certo un nome sconosciuto, nel mondo della sceneggiatura. È lo stesso che ha contribuito alla creazione di moltissime film e serie tv, come Blade Runner o Il Cavaliere Oscuro di Nolan. È proprio durante la lavorazione del Cavaliere Oscuro – Il ritorno che Goyer ha avuto l’illuminazione sui primi stralci di trama che avrebbero, poi, dato vita al film su Superman. Lui e Nolan lo hanno proposto alla Warner e…il resto lo conosciamo già.
Nel corso dell’intervista con l’Hollywood Reporter, ha anche rivelato l’esistenza di un appunto sulla sceneggiatura, ricevuto dalla Warner Bros:
Una volta ho ricevuto una nota dalla Warner, mentre stavo lavorando all’Uomo d’Acciaio. Aveva a che fare col finale in cui Superman usa il pod con cui era arrivato, da bambino, sulla Terra per abbattere la nave del Generale Zod. Nella nota ricevuta c’era scritto “Devi cambiarlo”. Chiedemmo per quale motivo. Ottenemmo questa risposta “Perché se Superman usa quel pod che poi viene distrutto per salvare la città, poi come farà mai a tornare a casa su Krypton?”. Ci fu una lunga pausa, poi rispondemmo “Krypton è saltato in aria. Avete visto 30 minuti di film dedicati alla cosa!”.
A dir poco assurda, non è vero? Non ci sorprende che Goyer l’abbia presa male.
In conclusione, sulla possibilità di vedere un secondo capitolo dell’Uomo d’Acciaio, ha detto:
Penso che possa accadere. Ma non sono coinvolto in nessun aspetto della cosa. Ho sentito gli stessi rumour che avete sentito voi, ma non ho nulla a che vedere. Mi sono allontanato quasi interamente da ogni progetti basato sui fumetti a eccezione di Sandman che, però, non categorizzo come normale DC Universe.
Attendiamo novità, quindi, mentre ci chiediamo se la Warner veda davvero i film che produce…voi che ne pensate?
