Sean Murphy ci porta in un mondo dove tutto viene messo in discussione con Batman: Cavaliere Bianco. E se fosse Batman il cattivo della storia?
Batman: Cavaliere Bianco è un miniserie scritta e disegnata da Sean Gordon Murphy raccolta in Italia in un volume unico (prima da RW Lion, ora da Panini Comics), che in modo credibile e a tratti spiazzante, reinterpreta le sorti di due dei più noti nemici di Batman, il Joker e Harley Quinn, nonché fa emergere un lato del nostro Pipistrello che non siamo abituati a vedere.
La storia si apre in un modo del tutto insolito: vediamo il Joker in panni civili, ora conosciuto col suo nome vero, Jack Napier, che si reca all’Arkham Asylum per chiedere aiuto ad un detenuto, Batman.
Un flashback ci riporta a un anno prima, durante l’ennesimo inseguimento per catturare il Principe Pagliaccio del Crimine, dove però il Crociato Incappucciato sembra diverso: più nervoso, distratto, rabbioso. Qualcosa lo turba, e per la prima volta le parole che Joker gli rivolge sembrano scalfirlo.
Egli afferma, come solito, che solo lui lo conosca, che la loro sia una relazione basata sul bisogno reciproco, che grazie a lui diventa ogni volta più forte, più scaltro, che cerca nella salvezza di Gotham la salvezza della sua anima. Ma la sua anima non può essere salvata, perché Gotham lo ha trascinato nei suoi inferi: senza accorgersene ha instaurato un bisogno piscologico nel combattere il crimine, e questa cosa ha distrutto tutti. È lui il più grande nemico di Gotham.
Dice di essere l’unico a poter salvare la città, perché vede la realtà meglio di tutti, e grazie alle pillole che è venuto a rubare, riuscirà a tornare normale.
Batman, quasi uccidendolo, gliele fa ingoiare a forza e lo fa portare via dalla polizia.
Non sa però che qualcuno ha registrato tutto e lo ha inviato al Gotham Inside, il più importante TG di Gotham, innescando un qualcosa che non potrà più essere fermato.
Sono tutti preoccupati, non tanto che il Joker non si risvegli dal coma, quanto per le condizioni di Batman.
Dick Grayson e Barbara Gordon (il primo Robin e Batgirl) cercano di comprendere cosa ci sia dietro tutto questo nervosismo e scoprono che Alfred sta morendo, con Bruce che lo sta tenendo in vita grazie alla tecnologia di Mr. Freeze.
Quando il Joker si risveglia, è Jack Napier, dell’instabile principe del crimine non c’è più traccia, anzi: dimostra di avere un’intelligenza sopra la media e una capacità di analisi che gli permetteranno di essere scarcerato. Secondo lui, è Batman a dover essere arrestato per i suoi crimini e, fatti alla mano, il GCPD non ha nulla, invece, contro di lui.
Se accetteranno di liberarlo e collaborare con lui, non farà causa al Distretto di Polizia e diventerà ciò di cui Gotham ha bisogno, il suo “Cavaliere Bianco”.
Jack Napier viene dunque liberato, e inizia a riscontrare il favore di alcuni cittadini. L’uomo è davvero cambiato, al punto che la prima cosa che decide di fare è chiedere perdono ad Harley, per tutti gli anni di abusi che le ha fatto passare, chiedendole addirittura di sposarlo. Ma
Harley non vuole il nuovo noiso Jack, rivuole il suo Joker. Mentre discutono, arriva qualcuno a mettere in chiaro i fatti: si tratta della vera Harley Quinn. Dopo che il suo “Budino” aveva tentato di uccidere Jason Todd (il secondo Robin) e lei lo aveva fermato, chiamando in aiuto Batman, Harley si è allontana da lui e questa sua imitazione aveva preso il suo posto.
L’uscita del Joker e le sue nuove confessioni hanno scosso fin dalle fondamenta profonde sia Gotham che il suo protettore. Ha messo a nudo quanto coloro chiamati “i protettori di Gotham“, una casta di benestanti di cui fa parte anche Bruce Wayne, guadagnassero dalle continue distruzioni da parte di Batman durante il suo vigilantismo. Ma il Cavaliere Oscuro non ne sa nulla.
Grazie alla sua abilità politica e all’essenziale apporto di Harley, Jack acquisisce sempre più consensi. Diventa uno dei simboli alla lotta della popolazione più povera, ma anche più numerosa, di Gotham: la gente di Black Port.
Come se tutto questo non bastasse, ecco irrompere sulla scena un nuovo criminale che si fa chiamare NeoJoker, che riesce a mettere diverse volte alle strette l’auto-proclamatosi Cavaliere Bianco. Questo nuovo villain sembra disposto a tutto pur d’incontrare il Joker.
Gotham sta cambiando, Jack riesce a portare a galla il marciume, l’ipocrisia e le sue debolezze.
Prende accordi con la GCPD e consensi anche da Gordon, gli offre le tecnologie di Batman.
Usando i soldi di un fondo fino ad ora segreto, crea una squadra anticrimine ad hoc per combattere i supercriminali.
Ma Batman sembra essere l’unico a non credere a questa follia.
Nel frattempo, Neojoker, si serve di un segreto che ha radici profonde nella famiglia Wayne.
La storia vi lascerà fino all’ultimo istante col fiato sospeso, in un crescendo di colpi di scena ben congeniati.
Quest’opera è una serie che analizza gli aspetti psicologici più profondi del nostro antieroe e dei suoi nemici. Ci fa vedere in maniera ancora più chiara come nel mondo di Batman non esistano veri cattivi: sono tutti mossi da personali contraddizioni o sofferenze emotive.
Ecco che il pensiero del Cavaliere Oscuro, che tutti possono redimersi e trovare una nuova strada nella vita, ha ancora più fondamento.
La figura di Harley, che negli ultimi anni sta rinascendo, prende una connotazione positiva; riporta alla luce l’intelligenza e la forza di quella psicologa matta d’amore per cui Batman ha sempre avuto un occhio di riguardo.
Le tavole sono immediate ed espressive, un tripudio di precisione, particolari e colori.
Se volete leggere una serie interessante, introspettiva, cupa e che fino a qualche anno fa sarebbe stata inserita nella linea Elseworlds (l’equivalente dei What If…? di casa Marvel), allora questo volume fa per voi.
Se lo avete letto, fatemi sapere cosa ne pensate!
A breve arriveranno le recensioni del seguito La maledizione del Cavaliere Bianco e dello spin-off Cavaliere Bianco presenta: Harley Quinn
STAY TUNED!