Sono arrivati su Netflix i nuovi episodi dell’anime La Via del Grembiule: Lo Yakuza Casalingo. Ecco le impressioni della redazione di MegaNerd sull’intera prima stagione.
Con i 5 episodi usciti il 7 di ottobre su Netflix, si è conclusa la prima stagione de La Via del Grembiule: Lo Yakuza Casalingo, serie anime tratta dall’omonimo manga di Kōsuke Ōno che sta uscendo in Italia grazie all’etichetta J-Pop. Diretta da Chiaki Kon (Nodame Cantabile) La Via del Grembiule è curato dall’esperto studio d’animazione J.C. Staff, produttore di svariati adattamenti anime come la seconda stagione di One Punch Man, Shimoneta, Excel Saga e Prison School solo per citarne alcuni.
Protagonista indiscusso sia del manga (qui potete leggere la nostra recensione) che dell’anime è Tatsu detto il Drago immortale per il tatoo mastodontico che ricopre il suo intero corpo, yakuza vecchio stampo, ancorato alle tradizioni e rispettoso verso i legami della sua “famiglia” che per amore della moglie Miku, designer in carriera, decide di abbandonare la via della criminalità per intraprendere la via…del grembiule! Tatsu diventa un ottimo cuoco, abile e meticoloso nelle pulizie e nelle faccende di casa, preciso e oculato esperto di spesa e di risparmio.
Tutto questo, però, applicando alle questioni casalinghe i metodi e la disciplina della yakuza che l’hanno reso in passato uno dei più temibili criminali del Giappone! Insomma… un “desperate housewife yakuza“.
Quello che ne scaturisce è sequela di gag e situazioni divertentissime, dove una semplice commissione per andare a comprare la farina al negozio di alimenti, viene affrontata da Tatsu come una missione dove procurarsi “la polverina bianca” diventa di vitale importanza. Ma questa è solo una delle molteplici situazioni che il protagonista affronta all’interno dei 10 episodi che compongono la prima stagione dell’anime, che nei 15/18 minuti di ogni puntata vengono suddivisi in altrettante mini – avventure autoconclusive dove oltre a Tatsu troviamo tra i personaggi ricorrenti la moglie Miku, Masa, un subalterno della ex banda di Tatsu, Torajiro, un ex capo della yakuza di cui Tatsu ha smantellato la banda mentre era in prigione e ora possiede un chiosco-furgone che vende crêpes, e anche Gin, il gatto di Miku, protagonista a sua volta di alcuni dei mini-episodi particolarmente esilaranti.
Lo scopo dell’anime così come quello del manga, è far ridere lo spettatore dall’inizio alla fine delle puntate, ed è esattamente quello che accadrà alla maggior parte di coloro che decideranno di vedere La Via del Grembiule.
La comicità viene incrementata sicuramente dalla rappresentazione che l’autore Ōno dà di Tatsu e che viene ripresa all’interno della serie animata. Sempre torvo, serio e con la stessa aria da assassino che aveva ai tempi della yakuza, Tatsu intimidisce e spaventa chiunque si rapporti con lui (dalla signora attempata con cui fa aerobica, alla rivale nel giorno dei saldi), nonostante le intenzioni del nostro protagonista siano tutt’altro che criminose. Ovviamente il passato di Tatsu busserà più di una volta alla porta del nostro amichevole casalingo, ma le sfide e le vendette dei suoi ex-rivali saranno tutt’altro che scontate. Dalla gara culinaria, a quella di rap free style, le situazioni che ne scaturiscono sono veramente spassose.
La nota dolente dell’anime de La Via del Grembiule: lo Yakuza Casalingo, è senza ombra di dubbio l’animazione, scelta stilistica, a quanto pare, dello stesso Ōno. L’animazione è ridotta davvero ai minimi termini, tanto che più che un anime siamo davanti a un motion comic. I fotogrammi appaiono simili a delle vignette, animate solo quando risulta necessario per la comprensione della storia e dove il più delle volte la sensazione del movimento viene dall’uso della telecamera più che dall’utilizzo dell’animazione vera e propria. Un vero peccato perché ne vengono penalizzati gli ottimi dialoghi ironici e le gag divertenti. Visti gli artisti e lo studio di animazione incaricato era lecito aspettarsi qualcosa di più o in ogni caso qualcosa di diverso. Nulla da dire, invece, sui disegni in sé e per sé, di altissimo livello e molto vicini allo stile del manga originale.
Ciò non toglie che una volta che l’occhio si è abituato allo stile visivo, La Via del Grembiule diventa uno show godibile e leggero, da guardare senza troppe pretese, ma giusto per farsi un paio di sane risate che non guastano mai.
A chi è consigliato l’anime de La Via del Grembiule: Lo Yakuza Casalingo? Sicuramente a tutti gli amanti del manga che vogliono rivivere sullo schermo le avventure casalinghe di Tatsu, ma anche a chi ama gli anime comici e le serie che non obbligano a restare incollato allo schermo per stagioni intere per capirne la trama. La Via del Grembiule è sicuramente un anime originale che sono sicuro nel lungo periodo sarà in grado di raccogliere molti consensi anche tra i più scettici.