Di spade e di regni: gli X-Men di Hickman verso la conclusione

Arrivati alle soglie dell’ultimo atto di Jonathan Hickman sulle testate mutanti, facciamo il punto di un ciclo che difficilmente dimenticheremo e che ha di fatto cambiato gli X-Men per sempre

speciale x-menDopo anni di alti e bassi qualitativi, i mutanti sono tornati a splendere e soprattutto ad avere una coerenza e un peso narrativo interno al Marvel Universe grazie alla sapiente guida di Jonathan Hickman, grandissimo autore sci-fi che ha deciso di stravolgere dalle fondamenta le basi dell’universo degli X-Men.

Fin dall’inizio, la sua idea bigger than life è stata quella di svolgere la sua macrostoria attraverso tre grandi eventi, tre fasi distribuite nelle varie testate mutanti che lui avrebbe o scritto (l’ammiraglia, X-Men, e all’inizio New Mutants) o indirizzato come head of X, una sorta di show runner a fumetti.

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DALL’ALBA…

La rivoluzione è partita con House Of X e Power Of X, due miniserie (scritte da lui) composte da 12 numeri intersecati tra di loro, rette da una storia portante incentrata su diverse linee temporali e la reinvenzione di Moira McTaggart, scopertasi anche lei una mutante con il potere di reincarnarsi conservando la memoria delle sue precedenti esistenze; ed è poi proseguita con Dawn Of X, un’alba come sorta di nuovo inizio che assestava e proseguiva le trame partite con HoX / PoX.

speciale hickman 2

Come abbiamo visto qui, le testate mutanti erano X-Men (di Hickman e Leinil Francis Yu) con le storie della famiglia – allargata – Summers, New Mutants (di Hickman/Ed Brisson e Rod Reis) con i nuovi mutanti, X-Force (di Benjamin Percy/Joshua Cassara) con la squadra d’assalto e di azioni sotto copertura; ultimo, in ordine di uscita e di riuscita, Wolverine (di Percy e Adam Kubert).

Numerose le serie nuove di zecca: a partire da Maurauders (di Gerry Duggan e Matteo Lolli) una nuova squadra guidata da Emma Frost e Kitty Pryde e una ciurma composta da Alfiere, Uomo Ghiaccio e Pyro impegnati a solcare i mari per difendere i luoghi non raggiunti e protetti dai giunti di Krakoa. La serie di Duggan è stata la novità più fresca e tonificante, con disegni eccellenti e storie con il giusto mix di ironia, storia mutante e misteri; ma altre novità sono state sia Hellions, di Jim Zub e Stephen Segovia, che riprende i fili di personaggi e interrelazioni particolarmente interessanti come Havok e la sua amata Madelyne Pryor, che torna come Regina Dei Goblin, o la Tata e il Cacciatore di Orfani (con le tavole strabilianti di Segovia); e il Cable di Gerry Duggan e Phil Noto, la serie sul Nathan Summers giovane arrivato qualche tempo fa che indaga sul mistero dell’eventuale ritorno del Cable più noto (e vecchio).

speciale hickman hellions

…AL REGNO

A questa prima fase preparatoria è seguita quindi una seconda parte, annunciata dall’interlocutorio X Of Sword, crossover mutante che faceva lo slalom tra le varie serie, che ha portato dritti a Reign Of X, a partire da X-Men, X-Force e Marauders #16, Hellions e Cable #7, e la nuovissima arrivata S.W.O.R.D. #1.

La direzione Cebulski ha per fortuna tolto dal tavolo la spiacevole e controproducente abitudine di cambiare team creativi ad ogni cambio di direzione, lasciando inalterati Duggan, Hickman e soci e permettendogli di proseguire le loro trame che, come nella migliore tradizione mutante, sono progettate sulla lunga distanza.

In questo senso, raccolgono l’eredità in maniera cristallina proprio Hickman, Duggan e l’insospettabile Zub: se con Marauders si fa un lavoro di innovazione mettendo in scena le nuove geografie e politiche krakoane, e mentre Hickman pensa ad edificare una macrostoria posizionando le pedine come in un mexican stand-off, ovvero con tutti i personaggi pronti all’azione mentre si studiano l’un l’altro, Zub pesca a piene mani dalla mitologia X e lavora di cesello riuscendo a restituire le psicologie dei suoi protagonisti mentre porta avanti l’azione (proprio come faceva X-Chris Claremont!), puntando i riflettori su Revanche, la controparte orientale di Psylocke e Sinistro.

In questo senso, sono perfettamente modellati sui loro testi gli artisti al lavoro: Yu porta avanti l’evoluzione del suo tratto nervoso cesellando volti e anatomie, Caselli accarezza le sue anatomie plastiche e modella Krakoa come se fosse il deus ex machina dietro tutto, Segovia riprende costumi e volti per la gioia dei vecchi X-fan e non solo.

x of swords

LE SPADE…

Come detto sopra, inoltre, il crossover X Of Sword è una transizione necessaria: costruito alla vecchia maniera, con una storia che procede spedita ma con le varie stazioni lungo diverse testate, il racconto riesce ad essere organico mentre contemporaneamente mostra le reazioni di ogni gruppo o sottogruppo. Scendendo nello specifico, alla fine della partita troviamo uno scenario totalmente nuovo: Krakoa ritrova l’altra parte di sé, l’isola di Arakko, che quindi si posiziona accanto a lei nell’oceano; e Apocalisse, personaggio a dir poco fondamentale nelle trame di Jonathan HiXman, sparisce insieme alla moglie ritrovata Amenth.

In particolare, i capitoli Creazione, Stasi e Distruzione (ovvero inizio, interludio e finale, scritti da Hickman e disegnati da uno straordinario Mahmud Asrar) sono alcune tra le più emozionanti e belle X-storie dell’ultimo decennio: personaggi tridimensionali, dolore reale, emotività altissima. Merito certamente di una costruzione certosina fatta precedentemente che riesce a creare un crescendo drammaturgico, ma anche dell’intuizione dell’head of X che rinnova tenendo sempre però a mente che il nucleo emozionale dei mutanti è, fondamentalmente, una storia di sopravvivenza e dolore.

infografica x of swords

… E LA SPADA

C’è poi S.W.O.R.D., testata inedita che riprende un personaggio fin troppo poco usato come Abigail Brand (creato da Joss Whedon su Astonishing X-Men) e scritto da un autore abilissimo con le trame spaziali come Al Ewing.

L’universo narrativo ed editoriale mutante ha fondato buona parte della sua fortuna, oltre che a storie sempre mature – fin dalla rinascita di Uncanny a partire dall’inizio degli stessi anni ’70 nei quali altrove l’ingenuità la faceva da padrone insieme a disegni quasi mai all’altezza – anche alla sua poliedricità e versatilità, toccando quindi i generi più disparati e passando con disinvoltura dall’intolleranza razziale alla purissima sci-fi, dall’action al dramma da soap opera. Lo spazio è stato di conseguenza un mare magnum dove gli X-Men hanno sempre navigato con facilità da un capo all’altro dell’universo conosciuto, e torna qui come un elemento non solo nella rivoluzione di Hickman ma anche come incipit principale della storia.

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Nella testata, baciata fin da subito da un grande successo di pubblico e critica, convivono il classico status borderline dei personaggi che si unisce alla situazione di confine anche geografica (Terra e mutanti/Spazio e alieni) con temi di grandissima potenzialità narrativa, senza nessuna scorciatoia. Ewing gestisce con attenzione e intelligenza tutti i personaggi, da Magneto alla stessa Brand, da Fabian Cortez ai ritrovati Frenzy.

Ricchezza aggiunta, quella che il grafico Tom Muller ha innestato fin dall’inizio in tutte le testate del parco, ovvero le infografiche: pagine che inframezzano il fumetto con testi lunghi, medi e brevi a corredare l’azione, approfondendo alcuni segmenti di storia, aggiungendo spigolature, e soprattutto gettando i semi per trame di là da venire e collegate con il presente nelle maniere più insospettabili.

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SERIE NUOVE E VECCHIE STORIE

Altra novità di qualità è la testata X-Factor, scritta da Leah Williams e disegnata da David Baldeon.

Erede del brand storico portato al successo da Peter David con una lunghissima gestione quasi decennale ma geniale ed appassionante, che aveva fatto diventare personaggi di contorno come Jamie Madrox (l’uomo multiplo) o Monet St. Croix (Penance) eroi di primissimo piano, la collana mantiene la traccia detection e crime ma sposta coerentemente le sue tematiche sull’isola di Krakoa e il nuovo status.

Il gruppo, formato adesso da Lorna Dane (Polaris), i gemelli Jeanne-Marie (Aurora) e Jean Paul (Northstar) Baubier, Daken, Eye-Boy, Rachel Summers e Prodigy, sarà delegato alle indagini per ritrovare i mutanti dispersi e capire se sono realmente morti, così da poter procedere alla resurrezione.

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Una testata frizzante che fa un po’ da corollario alle trame principali che la Williams porta avanti con lucidità, dando ampio spazio alle relazioni dei membri del gruppo: peccato solo la sua interruzione improvvisa, per trasformarsi nella mini The Trial Of Magneto (di cui riparleremo a breve).

Per un X-Factor che riprende un titolo già esistente, ci sono anche due nuovissime collane inserite nel panorama mutante, ovvero Way Of X di Si Spurrier e X Corp di Tini Howard.

Proprio la tematica della Resurrezione ispira Spurrier, già autore nel mondo X di una testata bellissima come X-Men Legacy, per mettere il più spirituale dei mutanti, Nightcrawler, al centro di Way Of X, in una ricerca di una dimensione spirituale che giustifichi la mancanza della morte e quindi la deresponsabilizzazione etica e morale della condotta esistenziale.

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Way Of X è la serie più densa e stratificata anche grazie all’inserimento nel cast del solito David Haller (Legione) che, scritto da Spurrier, riesce sempre ad attirare l’attenzione ad alzare l’asticella per un racconto incredibilmente intenso con spunti di riflessione particolarmente importanti (pare che la serie continuerà sotto il titolo Legion Of X)

X-Corp è al contrario parzialmente nuova: perché riprende un’intuizione di Grant Morrison nella sua run leggendaria su una sotto-organizzazione mutante alla conquista dei mercati finanziari mondiali: traccia sempre coerente con il nuovo status quo, vista la presenza dei Fiori di Krakoa quotati in borsa e al centro di numerosi e grossi guadagni per l’isola/città stato mutante.

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Ma a questo punto, è tutto pronto per lo showdown.

Come Sword Of X è stato il preludio a Reign Of X, avvicinandosi alla fine l’atipico crossover Galà Infernale è il passaggio verso Inferno, miniserie di quattro numeri che ne chiuderà la gestione.

DIVERTIMENTO INFERNALE

Lo spazio torna come luogo di preferenza delle ambientazioni mutanti: nel Galà Infernale, festa osservata dai vari punti di vista dei differenti eroi, ognuno in una testata diversa, trova il suo compimento la sottotrama legata ad Arakko; che con un colpo di genio, attraverso un giunto krakoano e lo sforzo congiunto e combinato dei poteri di alcuni mutanti, viene trasportata su Marte dopo che Magneto, Tempus e Polaris hanno addirittura terraformato il pianeta rosso.

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Durante il galà, che vede ogni eroe vestito elegante per l’occasione, altri due colpi di scena portano avanti la macrostoria ideata da Hickman: la morte di Wanda Maximoff, e conseguente processo al presunto assassino, il patrigno Magneto, e la formazione di una nuova squadra di X-Men, i cui membri sono stati scelti dai lettori attraverso un sondaggio lanciato qualche mese prima.

Nell’attesa dell’esplosione dell’Inferno, le altre testate proseguono tranquillamente con le loro trame.

New Mutants, dopo il passaggio di testimone da Brisson a Vita Ayala, è sempre più a suo agio nel Sestante, il quartiere krakoano nel quale abitano i mutanti più giovani ed inesperti: i vecchi New Mutants -Illyana, Danielle Moonstar, Karma, Rahne, James Produstar- adesso sono diventati gli insegnanti, e la nuova generazione (composta da new entry reduci da gestioni passate come Anole, Scout, Rain Boy, Cosmar, No-Girl) è ben assortita consentendo agli autori di rendere la serie una rinnovata e sempre attuale metafora sulla perdita dell’innocenza. Mentre aleggia l’ombra minacciosa di un villain sfuggente e spaventoso come Amahl Farouk, il Re delle Ombre.

X-Force e Wolverine corrono in parallelo: ma se sulla seconda Percy non riesce mai ad ingranare nonostante le illustrazioni stellari di un Adam Kubert in formissima, sulla prima dà il meglio con un intreccio spionistico dai contorni mutanti. Le trame sembrano convergere su due nemici, il fratello di Colosso Mikhail Rasputin e il misterioso Uomo con il Tatuaggio del Pavone, leader della setta Xeno: i riferimenti politici e razziali sono quelli più immediati, ma la testata scorre lungo i binari di un superomismo nero e adulto.

Cable invece chiude arrancando, allontanando dall’universo mutante il giovane Nathan e riportando indietro (ovviamente) quello vecchio (in tutti i sensi); X-Men passa sotto la guida del bravissimo Duggan, che acutamente differenzia immediatamente stile e toni, insieme ai disegni inenarrabili di uno stupefacente Pepe Larraz. Se la testata, scritta da Hickman, aveva un mood meditativo che a volte girava a vuoto, con lo scrittore di Marauders (che sembra avrà un cambiamento nel proprio roaster) acquista sprint, i membri del gruppo interagiscono in maniera più veloce e soprattutto si infittiscono i fili narrativi, con l’aggiunta di due interessantissimi nemici come Fenlong e il Dr. Statis, insieme al ritorno dell’organizzazione Orchis che, presente dal primo numero del nuovo corso, acquista sempre più spazio affermandosi come presenza che rimarrà.

Ad ogni modo, il Galà Infernale è un turning point che scivola morbido tra le varie storie, confluendo sia in The Trial Of Magneto, di Leah Williams e Lucas Werneck, che nell’apocalittico e rovente Inferno.

Inferno è la prova definitiva della perizia e della bravura di Hickman: come un illusionista ha nascosto in bella vista le sue carte migliori e le tira fuori per una resa dei conti incandescente. Il primo numero, disegnato da un Valerio Schiti incredibilmente maturato ed espressivo come in poche altre occasioni, riporta in scena la dott.ssa McTaggart e soprattutto un personaggio assente dalle pagine mutanti da decenni, che si era intravisto solo in Hox e che porta con sé un carico incredibile di inquietudine e presagi di morte: e lo fa in una delle sequenze visivamente e drammaturgicamente più vivide e impressionanti viste sulle pagine degli X-Men da molti anni a questa parte-

inferno hickman

Si sa che dopo Inferno niente sarà più uguale: e che Hickman resterà solo come plotter.

Le testate subiranno un nuovo rimescolamento: Immortal X-Men sarà scritta dal raffinatissimo Kieron Gillen, già autore di alcune run sofisticate e intelligenti; come detto, Marauders da gennaio perderà Duggan e arriverà Steve Orlando;

Destiny of X

 

Si profila ugualmente all’orizzonte la terza fase programmata, Destiny Of X, che metterà al centro della trama la veggente di cui prende il nome, ma della quale però si sa poco o nulla.
Solo che noi saremo qui a raccontarvela.


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