Ormai abbiamo imparato a conviverci e l’annuncio su un nuovo adattamento televisivo delle vicende di qualche supereroe dei fumetti è sempre dietro l’angolo. Se è quasi superfluo ripetere che viviamo nell’epoca dei cinecomics, anche sul piccolo schermo – soprattutto negli ultimi dieci anni – non sono mancate trasposizioni più o meno durature e riuscite. Proviamo a ripercorrerle tutte in questo speciale, ribadendo una volta di più il nostro amore per gli eroi in tuta e calzamaglia
Se al cinema i lungometraggi basati su fumetti di supereroi hanno ormai origini lontane e successo al botteghino inevitabile, anche le produzioni live-action sul piccolo schermo sono aumentate esponenzialmente negli ultimi anni. Complici un’influenza reciproca tra cinema e TV e un genere – i cinecomics – che è ormai quello più diffuso nell’entertainment, il piccolo schermo è riuscito a proporre adattamenti riuscitissimi e di successo, in mezzo ad altri ormai “superati” ma entrati in maniera indelebile nella cultura pop/nerd e altri ancora dimenticabili e dimenticati.
In questo speciale proviamo a ripercorrere i sentiero battuto dai Supereroi in TV negli ultimi dieci anni. Perché questa scelta? Per i motivi evidenziati in precedenza e per uno spartiacque creativo e narrativo simbolico: nel 2011, nel finale della più longeva serie TV su un supereroe, Tom Welling apriva la camicia e mostrava il simbolo di Superman sul classico costume rosso e blu. “Smallville“, il lunghissimo prequel durato ben dieci stagioni, con quell’ultima scena – appunto – simbolica apriva le porte al futuro del genere sul piccolo schermo, passando il testimone ad “Arrow” che, prendendo il via l’anno successivo, riportava in TV i supereroi nei loro costumi. Da quel momento e da questa serie, inizia il nostro percorso.
Il 10 ottobre del 2012, Stephen Amell e la sua mascella quadrata portano in live action un membro storico della Justice League, un personaggio dalla lunga tradizione in casa DC Comics ma, fino ad allora, sconosciuto al pubblico di massa: Oliver Queen/Green Arrow.
La prima stagione di “Arrow” va in onda sull’emittente supereroistica per eccellenza, The CW, per un totale di 23 episodi con una struttura narrativa a dir poco accattivante: di derivazione Lost-iana, Arrow sfrutta l’origin story di Freccia Verde narrando le vicende su due linee temporali differenti. Quando Oliver Queen torna a Starling City, dopo esser stato creduto morto nei cinque anni precedenti, inizia una lotta al crimine che fonde la vendetta privata alla giustizia “necessaria”; nel frattempo, viene mostrata la storia degli anni del naufragio sull’isola di Lian Yu, dove Ollie ha appreso le abilità con arco e freccia.
La serie TV, quindi, è costruita con episodi verticali, nei quali Arrow fa fuori una lista di nomi corrotti alla sentenza di “Tu hai tradito questa città“, e una trama orizzontale che si dipana lentamente fino allo scontro finale con il nemico stagionale. Il tema del vigilantismo non riconosciuto dalla legge è preponderante e mette in moto una macchina narrativa di situazioni abituali come la fuga dalla sala interrogatori, la vita privata che si intreccia con quella da (super)eroe, i triangoli amorosi e un passato che torna inevitabilmente a risuonare nel presente.
A dieci anni dalla prima messa in onda, la prima stagione di Arrow rimane ancora molto valida, innovativa nella narrazione e che sa intrattenere anche con un certo grado di crudeltà. Il merito principale, però, è proprio quello di aver riportato sul piccolo schermo gli eroi nei loro costumi, adattandoli ovviamente dai fumetti e mostrando che, con le dovute e necessarie proporzioni, l’intrattenimento dei cinecomics può essere adattato settimanalmente in TV. Il pubblico, forse, non lo sapeva ancora ma, complice la presenza incontrastata nel genere durante quella stagione televisiva, Arrow avrebbe dato il via ad una vera e propria invasione.
Due settimane prima dell’inizio della seconda stagione di Arrow, il 24 settembre 2013, ABC trasmette il pilot di una nuova serie TV che avrebbe cambiato il modo di intendere il concetto di universo condiviso: “Agents of SHIELD“.
Carl Gregg torna a vestire i panni dell’agente Phil Coulson visto nella Fase 1 del Marvel Cinematic Universe e morto per mano di Loki in The Avengers, che è messo a capo di una squadra speciale dell’agenzia governativa per indagare a fondo i misteri derivanti dalle invasioni aliene, come conseguenza della battaglia di New York e l’avvento dei Chitauri. AoS ha l’ambizioso proposito (ad oggi, però, probabilmente decanonizzato) di tappare i buchi tra un film e l’altro del Marvel Cinematic Universe e raccontare storie dove non si immagina ci siano. L’X-Files di Marvel Television recupera alcuni personaggi noti dei fumetti come Quake (Chloe Bennet) e Deathlock (J. August Richards) mentre gli altri, viceversa, entrano ufficialmente anche nella controparte cartacea. I 22 episodi attraversano momenti chiave come lo scontro di Greenwich (Thor: The Dark World) e la caduta del Triskelion (Captain America: The Winter Soldier), nonché il mistero dietro il ritorno in vita di Coulson.
La seconda stagione di Arrow, intanto, si fa ancora più cruenta della prima portando in scena forse uno dei migliori villain del genere: Deathstroke di Manu Bennett. La serie viaggia sempre sui due binari narrativi presente/passato e inizia ad espandere il micromondo di Oliver Queen con l’ingresso in pianta stabile nel cast di Roy Harper/Arsenal, Sara Lance/Black Canary e Felicity Smoak. Alla fine della stagione, dopo l’attacco massiccio dell’esercito di Deathstroke, Arrow viene ufficialmente riconosciuto come eroe cittadino. In particolare, poi, l’episodio 9 “Tre fantasmi” fa da backdoor pilot per un’altra serie TV che avrebbe esordito l’anno successivo.
Il 7 ottobre 2014, sempre su The CW, arriva l’uomo più veloce del mondo. Grant Gustin è Flash e, di fatto, dà il via all’universo condiviso in TV che prenderà il nome di “Arrowverse“. “The Flash“ si mostra fin dall’inizio meno tenebrosa di Arrow, grazie ad un Original Team Flash già consolidato prima che l’acceleratore di particelle dei Laboratori STAR causasse l’incidente di Barry Allen e l’origine dei meta-umani di Central City. La prima stagione si compone di 22 episodi, comprensiva del crossover con Arrow, a trama verticale con il meta-umano cattivo del giorno ed una orizzontale che regala un colpo di scena triste ma sicuramente efficace.
Contemporaneamente, Arrow viaggia ormai sul velluto ma inizia ad inciampare: il protagonista si fa sempre più oscuro e tenebroso, sente il peso dell’essere un eroe e lo scontro con il nemico stagionale, Ra’s al Ghul e la Lega degli Assassini, è fin troppo stiracchiato.
Agents of SHIELD continua ad intersecare la propria trama con quella dei film del MCU: la lotta all’HYDRA e la ricostruzione dell’agenzia sono al centro della prima parte che introduce i personaggi di Mack, Hunter e Bobbi Morse (Mimo, nei fumetti) e comincia ad esplorare i poteri inumani.
Su NBC, un altro personaggio DC/Vertigo inizia la propria brevissima corsa: John “Constantine” con Matt Ryan va avanti per soli 13 episodi, incontrando una prematura cancellazione a causa delle controversie legate al genere (horror, satanico) e alla trasposizione, a detta del pubblico, poco fedele del personaggio. Ma Hellblazer avrà la sua vendetta pochi anni dopo…
Su FOX, invece, debutta una serie TV che fa da lungo prequel ad una possibile epopea Batmaniana: “Gotham“, con Ben McKenzie (Jim Gordon) e Donald Logue (Harvey Bullock) vuole mostrare la corruzione della città che attende l’ingresso in scena di Batman. Convince, nel complesso, ma lo spettatore deve far un gran patto narrativo con il prodotto: superare l’idea di una Gotham senza Batman ma con i nemici di Batman, nonostante venga esplorata la storia di un giovane Bruce Wayne (David Mazouz).
Entriamo nel 2015 con due serie Marvel: per riempire il buco della tradizionale pausa invernale, Marvel Television trasmette la prima stagione di “Agent Carter“. Hayley Atwell riprende il ruolo dell’agente Peggy Carter dopo gli eventi di Captain America: Il Primo Vendicatore al fianco di Dominic Cooper (Howard Stark).
Ad aprile (in Italia, ad ottobre), mentre lo SHIELD si ricostruisce sottotraccia e spedisce gli Avengers in Sokovia, su Netflix si fa la storia del genere: Charlie Cox è il protagonista del next step e termine di paragone per i prodotti successivi, “Daredevil“. Complice la distribuzione della piattaforma streaming, i 13 episodi lasciati in contemporanea mischiano azione e potenza narrativa, violenza ed ottima regia, dramma e dark ponendo subito Daredevil su un altro piano rispetto alle serie TV precedenti. Il cast è un concentrato di bravura con le prove sublimi di Cox nei panni di Matt Murdock e Vincent D’Onofrio in quelli di Wilson Fisk/Kingpin. Ancora oggi, Daredevil è tra le migliori espressioni del genere supereroistico su schermo – non solo quello piccolo.
La stagione televisiva ’15-’16 dei supereroi si apre con la seconda stagione di Gotham. Ottimo prodotto – sempre tenendo a mente quel patto tra spettatore e serie TV – con tanti elementi e personaggi ripresi dai fumetti: Hugo Strange, Azrael, la Corte dei Gufi, Mr. Freeze, Firefly e l’ascesa al potere della criminalità di Gotham di Oswald Cobblepot.
La terza stagione di Agents of SHIELD ruota completamente intorno agli Inumani, con una trasposizione sul piccolo schermo dei Secret Warriors. L’HYDRA cerca di riorganizzarsi grazie all’ingresso in scena dell’antico leader inumano, Hive, che prende possesso dell’agente Ward. La stagione si assesta su buoni livelli, cominciando ad intraprendere una direzione narrativa più indipendente rispetto al MCU pur subendone, ancora, alcune conseguenze.
Su The CW, vanno in onda la seconda stagione di The Flash che presenta un canovaccio simile alla prima, con il nuovo velocista villain di turno: Zoom. La stagione procede su buoni ritmi, grazie all’introduzione di altri comprimari provenienti dai fumetti pur risolvendosi in maniera analoga alla prima, con un tradimento e un nuovo viaggio temporale che comprometterà la realtà futura.
Nella quarta stagione di Arrow, il vigilante dell’ormai Star City è divenuto “Green Arrow” con Oliver Queen che concorre come sindaco. Il doppio ruolo complica i già difficili rapporti personali con Felicity. Il nemico stagionale è Damien Darhk e la suo organizzazione terroristica H.I.V.E. L’introduzione della magia e la morte di Laurel Lance, però, fanno storcere il naso ai più, registrando la stagione come una delle meno apprezzate.
L’Arrowverse si espande e vola su nel cielo con Melissa Benoist: su CBS va, infatti, in onda la prima stagione di “Supergirl“. Kara Zor-El è giunta sul pianeta Terra da Krypton per proteggere suo cugino ma qualcosa non è andato come previsto. Per salvare sua sorella adottiva Alex da un incidente aereo, Kara si mostra al mondo e, sull’esempio di Clark Kent, diventa Supergirl per proteggere National City. Le vicende di Supergirl si svolgono su Terra-38 ma, di fatto, grazie ad un brevissimo crossover con The Flash, entra a tutti gli effetti nell’universo narrativo dell’Arrowverse, dando vita ad una Trinità del piccolo schermo con Barry Allen ed Oliver Queen. La serie TV segue la struttura delle consorelle, con un team di tre a gestire le cose e molti personaggi, più o meno noti, provenienti dai fumetti.
Netflix e Marvel Television non rimangono a guardare, proponendo il secondo tassello del microuniverso dei Defenders: a novembre arriva la prima stagione di “Jessica Jones“, interpretata da Krysten Ritter. L’investigatrice privata Jessica Jones ha un passato travagliato, di cui porta ancora addosso le conseguenze. David Tennant ci regala un villain magnifico, con la sua interpretazione di Kilgrave.
Durante l’inverno, da gennaio, i dieci episodi della seconda stagione di Agent Carter portano ad una prematura conclusione la serie TV. Nonostante il cliffhanger finale e i possibili sviluppi narrativi futuri, nonché l’amore dei fan, Peggy Carter non tornerà sul piccolo schermo. Almeno, non nella versione vista fino ad ora…
Nello stesso periodo, parte la prima stagione di “Legends of Tomorrow“, altra serie TV spin-off di Arrow e The Flash. Il gruppo protagonista viene reclutato dal viaggiatore del tempo Rip Hunter: nella squadra delle Leggende, eroi ed antieroi di seconda fascia delle serie originali come White Canary, Captain Cold, Heat Wave, Atom, Firestorm. Il big villain è Vandal Savage per una serie di avventure a spasso nel tempo.
A marzo – e stavolta in contemporanea in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile – torna Daredevil con la seconda stagione ed altri 13 episodi. Nonostante, forse, qualche scricchiolio in più rispetto alla prima stagione, Daredevil si riconferma il miglior prodotto seriale sui supereroi grazie all’introduzione di due figure storiche come il Punitore (John Bernthal) ed Elektra (Elodie Yung).
A settembre, apre ancora una volta le danze Gotham con la sua terza stagione, un Jim Gordon in versione cacciatore di taglie e una città in preda a Nygma, Cobblepot e il Cappellaio Matto. Il giovane Bruce inizia ad esplorare le proprie potenzialità grazie alla Lega degli Assassini e Ra’s al Ghul.
Netflix e Marvel Television non si fermano e lanciano “Luke Cage“, altro storico personaggio Marvel che arriva nell’omonima serie TV. Mike Colter è il volto del vigilante di Harlem dalla pelle indistruttibile, ha una breve relazione con Jessica Jones e Misty Knight. La serie TV presenta degli aspetti interessanti circa i giochi di poteri ma si caratterizza di un ritmo forse troppo lento. Gode, però, di un’ottima colonna sonora.
Sempre ad opera di Marvel Television, su ABC torna Agents of SHIELD con una quarta stagione a dir poco esplosiva: Ghost Rider, i Life Model Decoy, il Darkhold ed il Framework si pongono sulla strada degli agenti tornati in servizio dopo gli Accordi di Sokovia (tranne Daisy, ormai diventata Quake) e sotto la direzione di Jeffrey Mace. La serie TV inizia a distaccarsi sempre più dall’universo cinematografico, chiudendosi con un cliffahanger dalle enormi potenzialità.
La terza stagione di The Flash parte con un titolo noto ai fan dei fumetti: “Flashpoint“. Barry ha alterato il corso degli eventi dopo essere tornato indietro nel tempo per salvare sua madre dall’Anti-Flash. Tale paradosso crea numerosi nuovi intrecci narrativi come la nascita di Killer Frost, Kid Flash e, con il solito escamotage, il nuovo villain che si suppone essere il velocista definitivo, Savitar.
Arrow torna con una quinta stagione in netta crescita rispetto alla precedente e, probabilmente, poco sotto le prime due grazie ad un villain finalmente ben caratterizzato e alla grande presenza scenica di Josh Segarra nei panni di Prometheus. La serie TV, con la quinta stagione, taglia diversi traguardi: il centesimo episodio, che è parte del crossover a quattro con The Flash, Supergirl e Legends of Tomorrow, la fine dei flashback ambientati durante la presunta scomparsa di Oliver e l’ampliamento del team Arrow con l’ingresso di Black Canary (Dinah Drake), Mister Terrific (Curtis Holt) e Wild Dog (Rene Ramirez).
Supergirl si sposta su The CW a partire dalla seconda stagione, introduce i personaggi di Mon-El e Lilian Luthor e Lena Luthor come ricorrente. Il nemico principale è il CADMUS, guidato proprio da Lilian: la serie TV offre sempre spunti di riflessione sul razzismo e le fobie attestandosi su un buon livello per gli standard dell’Arrowverse. L’episodio 16 fa parte di un crossover musicale con The Flash, assolutamente apprezzabile.
Le Leggende tornano a viaggiare nel tempo, dopo la drammatica conclusione della prima stagione: i nuovi nemici sono vecchie conoscenze del franchise come Malcom Merlyn, Damien Darkh ed Eobard Thawne che cercano di ricostruire la Lancia del Destino per riscrivere la realtà a proprio piacimento. Entrano nella squadra due personaggi dei fumetti molto noti come Vixen e Steel.
A febbraio, su FX, viene estratto dal cilindro un vero e proprio gioiellino. Rivoluzionaria per il genere ma rimasta quasi sconosciuta ai più, “Legion” di Noah Hawley con Dan Stevens nei panni di David Haller, figlio del Professor X, è un meraviglioso trip nella psiche di un mutante che non sa di esserlo, ferito nell’animo e nella mente da un passato tormentato. Tensione emotiva altissima e sfumature soft horror caratterizzano lo show, rendendolo molto adulto e da stomaci forti.
A marzo, sempre su Netflix arriva l’ultima serie TV in solitaria di un eroe Marvel: Finn Jones è il protettore di K’un Lun, “Iron Fist“. I 13 episodi non vengono particolarmente apprezzati in linea generale, a causa del ritmo fin troppo lento e un protagonista forse non troppo convincente. La serie però è ben inserita nel microuniverso Netflix e, infatti,…
… Il 18 agosto arriva la serie TV crossover che riunisce i quattro protagonisti: Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage ed Iron Fist si uniscono per combattere La Mano e Black Sky, una rediviva Elektra resuscitata proprio dalla setta. La miniserie evento “The Defenders” offre momenti fumettosi davvero interessanti, soffrendo del ritmo un pochino troppo lento in proporzione al risicato numero di episodi.
Nello stesso periodo, dopo il solo pilot rilasciato un anno prima, approda su Prime Video la prima parte della prima stagione di “The Tick“. Una comedy volutamente sopra le righe, con un supereroe fuori luogo e fuori da ogni logica ma che sa divertire proprio grazie a queste peculiarità.
Termina qui la prima parte del nostro speciale sulle serie TV con i supereroi dell’ultimo decennio. Restate sintonizzati per la seconda ma, intanto, fateci saper quel è stato il vostro prodotto preferito: avete visto tutte queste serie TV? Qualcuna in particolare vi ha colpito? Quale vorreste recuperare? Sperando di avervi fatto compagnia in questo viaggio, diteci tutto nei commenti: vi aspettiamo!