Caro Fratello… è una crudele lettera dedicata all’adolescenza. Questa è la nostra recensione della nuova edizione pubblicata da J-Pop Manga
La nuova edizione di Caro Fratello… è l’occasione perfetta per riscoprire una delle opere più intense nata dal cuore e dalla mente di Riyoko Ikeda. Nel 1975, due anni dopo la conclusione de Le Rose di Versailles, la Maestra Ikeda intrise un rovo pieno di rose e spine pungenti creando una parabola perfetta sull’intensa esperienza della giovinezza.
J-POP Manga continua con puntuale costanza e dedizione la Riyoko Ikeda Collection, collana che sinora ha portato a compimento la riedizione di veri tesori letterari come Le Rose di Versailles nella sua versione completa e definitiva e La finestra di Orfeo. Ora è il turno di Oniisama e…vale a dire Caro Fratello…
L’edizione proposta si distingue dalle precedenti per cura e interezza poiché per la prima volta in Italia trovano spazio anche due storie inedite a corredo della pubblicazione in un unico volume, che offre tavole a colori e richiami alla forma epistolare della storia.
Caro Fratello… è un’opera che si presta a sensazioni contrastanti dovute all’età dei lettori. Conoscere la storia condividendo l’età delle protagoniste che riempiono i corridoi della prestigiosa accademia femminile Seiran Gakuen ovvero leggerla superata quella intensa fase, non può che fare la differenza. State certi che in ogni caso ritroverete voi stessi.
Riyoko Ikeda è una maestra assoluta del tipico lirismo della tragedia classica e Caro Fratello… offre un palcoscenico davvero incredibile raccontando un microcosmo intenso, spesso doloroso, che oggi ancora nessuno è riuscito ad eguagliare. È vero anche che le storie di formazione scolastica attualmente hanno tutt’altro impianto e intento, e forse è meglio così. Quest’opera rimane un diamante solitario di cui brevemente proviamo a raccontare solo la cornice per non rovinarvi nulla.
A riferire la storia è Nanako Misonoo, una graziosa e timida ragazza in procinto di iniziare il primo anno di liceo. Nanako rimane molto legata a un giovane professore delle medie, Takehiko Henmi, al quale chiede di poter restare legata raccontandogli la sua acerba esperienza da liceale. Da qui il nome dell’opera, Caro Fratello… figura che si rivelerà chiave nel corso della storia.
Al suo ingresso nella scuola l’unica vecchia conoscenza di Nanako è l’amica Tomoko Arikura, una ragazza semplice e gioiosa che presto cederà il passo ad altre “amiche” nella vita di Nanako. Personaggio chiave è la bellissima Mariko Shinobu, ragazza di buona famiglia sulla quale pesa l’ombra del padre, scrittore di romanzi hard, giudicati scandalosi e motivo di vergogna. È Mariko che introduce Nanako alla conoscenza dell’esclusiva associazione Sorority presieduta dalla bellissima e altezzosa Fukiko Ichinomiya soprannominata Lady Miya. Mariko detesta gli uomini e prova affetto e attrazione per Kaoru Orihara, androgina senpai che ha perso un anno di scuola a causa di un brutto male. Kaoru è certamente la ragazza più matura e saggia che calca i corridoi della Seiran e l’unica che Rei Asaka, soprannominata Saint-Just, ascolta. Rei è l’ossessione delle ragazze del Seiran. Incredibilmente bella e androgina, tenebrosa e sfuggente. Il suo acre profumo di tabacco, le sue gambe incredibilmente lunghe, il suo profilo perfetto. Intorno a questo rovo gravitano segreti di vissuti profondi e ferenti. Intrighi e vendette, amore tossico a cui fa da contrappeso l’innocenza di Nanako, vittima delle trame di Lady Miya e dell’attaccamento ossessivo di Shinobu.
Nel liceo Seiran e all’interno della Sorority si sviluppano microcosmi affettivi e familiari che riservano continui colpi di scena. Difficile interrompere la lettura di Caro Fratello… una sorta di dipendenza letteraria dovuta anche alla conoscenza dell’Autrice: Riyoko Ikeda è sempre una scrittrice incredibile.
Caro Fratello… corre verso l’età adulta offrendo scomode verità. La vita delle ragazze è pervasa da intrighi e invidia, vacillante volontà e bellissime e crudeli esplosioni d’amore in tutte le sue forme, senza alcun confinamento di genere. Una ballata tragica che si serve dell’atavico dualismo, eros e thanatos, per raccontare l’inno alla vita di quell’età che si scontra quotidianamente con l’ombra dell’autodistruzione.
Nanako è l’inconsapevolezza, subisce e si spaventa d fronte alle esasperazioni di Mariko, asseconda ammaliata le volontà di Lady Miya; è terrorizzata dalla sfrontatezza suicida di Saint Just.
Gli eventi corrono veloci verso un epilogo appassionante che non potrà lasciarvi indifferenti. Tutti i personaggi sono legati da un unico disegno del destino mirabilmente intessuto dalle Moire. La Ikeda non tradisce i suoi capisaldi nonostante decida di condensare il racconto in pochi capitoli che in origine diedero vita ad appena tre tankōbon. Lei tesse la vita fissando la sorte delle ragazze conducendole a tragiche e irremovibili fatalità.
Il disegno della Ikeda è bellissimo e intriso di merletti e fiocchi. Le tavole come sempre strabordano di tragica bellezza e ritratti emotivi. Temi drammatici come l’anoressia, il bullismo, la depressione e il suicidio vengono tratteggiati con sincerità tanto da ricalcare il motto della compagnia teatrale Takarazuka Revue: la Ikeda si esprime con purezza, con onestà, con bellezza.
Caro Fratello… è un’opera che mantiene intatta la sua freschezza originaria. Perché i classici non risentono del tempo che passa, proprio come Riyoko Ikeda: una rosa che non appassirà mai.