Wrestling Vintage Classics: The Lost Tapes – SummerSlam Spectacular 1992

Questa settimana la nostra macchina del tempo torna all’estate del 1992, in cui si è svolta un’edizione davvero speciale di SummerSlam Spectacular, una serie di incontri di riscaldamento con i protagonisti che avremmo poi ritrovato anche a SummerSlam. Pronti a tornare negli anni 90? Si parte!

copertina wrestling vintage summerslam

Il mese di agosto, nel mondo del wrestling, è in genere sinonimo di SummerSlam, l’evento che si ripete ogni estate da ben trentacinque anni. Sono tanti i momenti che questo show ha regalato alla storia del nostro sport-spettacolo preferito. Noi quarantenni (o giù di lì), che siamo praticamente cresciuti con la World Wrestling Federation commentata da Dan Peterson, ne conserviamo parecchi nella nostra memoria. Ma forse non tutti ricordano che fra il 1991 e il 1993, per promuovere i grandi pay-per-view, la WWF registrava anche degli speciali e li mandava in onda in tivù poco prima dell’evento. Fra questi, per esempio, c’era SummerSlam Spectacular, una serie di incontri di riscaldamento con i protagonisti che avremmo poi ritrovato anche a SummerSlam. Alcune immagini, ovviamente, arrivavano anche da noi nelle puntate di Wrestling Challenge e WWF Superstars. E magari finivano videoregistrate su un nastro che le avrebbe custodite fino ai giorni nostri.

Ed è proprio questo il caso dell’odierna puntata di Wrestling Vintage Classics. Per cui non ci resta che premere play e recuperare qualche match dello speciale pre-SummerSlam andato in onda nel 1992.

È la sera dell’11 agosto e a Nashville, nel Tennessee (per coincidenza la stessa città dove si è svolta l’edizione di quest’anno di SummerSlam), fa un gran caldo. Per far acquistare dal pubblico a casa il pay-per-view dell’estate – che si sarebbe svolto in Europa, a Londra nello stadio di Wembley – è previsto che il 23 agosto, a una settimana dal grande evento, su USA Network vada in onda uno show di preparazione con incontri esclusivi. I lottatori selezionati sono chiamati a dare il massimo per ingolosire i fan e spingerli ad aprile il portafogli in vista di SummerSlam.

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La nostra cassetta ci propone subito uno dei beniamini del pubblico: il nativo americano Tatanka. Contro di lui uno di quei “cattivi” che collezionavano sconfitte contro ogni “buono” che si presentava sulla loro strada: il finto giapponese Kato (la maschera, infatti, celava l’identità del croato trapiantato in Canada Thomas Boric aka Paul Diamond). Per evitare che a qualcuno venisse qualche dubbio sulle origini di Kato, la federazione gli aveva affiancato il celeberrimo manager Mr. Fuji, che in realtà era americano, nato alle Hawaii, ma di origini giapponesi. Insomma, tutto faceva brodo nella WWF di inizio anni Novanta.

I due wrestler sono sul ring ma Dan Peterson, probabilmente riferendosi allo stregone voodoo Papa Shango visto poco prima, preferisce disinteressarsi dell’azione per spiegarci il significato delle parole inglesi warlock (stregone, appunto) e witch (strega), facendoci notare come in inglese ci siano due parole completamente diverse per il maschile e il femminile rispetto all’italiano o allo spagnolo (brujo e bruja). Una lezione di lingue in piena regola. E pensare che, quando eravamo piccoli, c’era qualcuno che diceva che il wrestling fosse diseducativo!

TatankaQuesto incontro, però, non deve aver entusiasmato il nostro coach perché, finita la spiegazione linguistica, Dan torna al wrestling ma, più che narrare cosa sta succedendo fra Tatanka e Kato, preferisce darci alcune notizie su cosa accade dietro le quinte, di quelle che oggi troveremmo sui siti specializzati. Nel 1992, invece, lui ci raccontava di averle lette sul Miami Herald nella rubrica di Alex Marvez (che, fra l’altro, è ancora oggi nell’ambiente e si occupa delle interviste dal backstage per la All Elite Wrestling). L’argomento più caldo di quei mesi era il contratto di Ric Flair in scadenza. E di fatto, mentre quelli se le danno di santa ragione sul quadrato, l’adorato telecronista ci riferisce che il Nature Boy ha posto la richiesta di un incontro per il titolo come condizione imprescindibile per il rinnovo. Altrimenti Ric se ne tornerà alla World Championship Wrestling dove, fra l’altro, lotta “il numero uno, Sting”. Da quella federazione, che allora ci era quasi del tutto sconosciuta avendola sentita nominare solo un paio di volte proprio da Dan, arriva anche Lex Luger, il nuovo acquisto della federazione satellite della WWF, la World Bodybuilding Federation che si occupa di culturismo. Chissà che Lex non compaia prima o poi anche nelle trasmissioni di wrestling di Vince McMahon, si chiede Dan. (Noi sappiamo che è esattamente quello che si sarebbe verificato da lì a poco).

Il tutto mentre l’imbattuto Tatanka fa la sua danza di guerra e chiude la pratica Kato con una Samoan Drop. Grazie per essere venuti, ragazzi, bel match e tutto ma oggi il coach aveva altro per la testa.

Al contrario, lo percepiamo certamente più interessato ed attento all’incontro successivo. Tratto sempre da SummerSlam Spectacular, la puntata odierna ci propone un ottimo Ric Flar contro “El Matador” Tito Santana. E già i nomi sulla card ci garantiscono un alto livello di qualità dell’azione che ci apprestiamo a vivere.

Sin dalle prime battute, Peterson si spertica in lodi per quello che è – non ne ha mai fatto mistero – il suo lottatore preferito: «il monumentale, leggendario, immortale Ric Flair!». Prima di raccontare cosa avviene sul ring, però, c’è spazio per il solito aneddoto: prima di Flair, c’era un altro wrestler che si faceva chiamare “The Nature Boy”. Si tratta di un grande del passato: Buddy Rogers. Dan ci racconta che “a 75 anni” (in realtà nel 1992 ne aveva 71, n.d.r.) l’ex campione del mondo è entrato in un bar e, stuzzicato da un giovanotto in cerca di rogne, “come nei film di John Wayne”, gli ha fatto provare l’ebrezza di volare facendolo atterrare sul bancone del bar. Una storia da cinema, appunto, che non potremo mai verificare. Ma non importa: noi del coach ci siamo sempre fidati ciecamente e saremmo stati ad ascoltarlo per ore ed ore.

Mentre sul quadrato Tito Santana sta conducendo la gara e Ric Flair subisce, il telecronista ci fa notare che il biondo wrestler non sarà forse neanche fra i primi venti al mondo per forza fisica ma è il migliore di tutti per “psicologia carisma intelligenza, coraggio, furbizia…ha una resistenza unica”. Per esempio, ci fa notare che Flair, finito fuori dal ring, “per 30 secondi non ha fatto niente” ma ha cincischiato per recuperare le energie.

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Ad un certo punto, El Matador lo blocca nella sua stessa mossa, la celeberrima “figura quattro” ma le interferenze di Mr. Perfect, che è a bordo ring, salvano ancora una volta “the dirtiest player in the game”. Lo stesso Dan non può fare a meno di riconoscerlo: Tito meriterebbe di vincere questo incontro. E anche se Flair è al tappeto, dolorante, coach Peterson ci mette in guardia: “non credete mai quando Ric Flair fa queste cose, è un attore nato, meglio di Robert De Niro!”.

E infatti, mentre l’arbitro è distratto, l’ennesimo intervento sporco di Mr. Perfect, che colpisce Santana al ginocchio con una sedia, permette al Nature Boy di applicare – stavolta lui – la figure four che fa cedere l’avversario per il forte dolore alla gamba già debilitata dalla botta precedente. Nonostante non riesca a parlarne male neanche sotto tortura, al nostro telecronista del cuore non resta che rimarcare come El Matador non meriti affatto la sconfitta.

Pensate che, domenica scorsa, il 31 luglio, Ric Flair è tornato sul ring a ben settantatré anni, one night only, per combattere l’ultimo match della sua carriera. Come sempre, Dan Peterson aveva ragione: è il numero uno assoluto.

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Gianluca Caporlingua

Cresciuto (???) giocando a calcio e sbucciandomi le ginocchia sui campi in terra della provincia siciliana. Da bambino, però, il sogno (rimasto nel cassetto) era quello di fare il wrestler. Dato che mia madre non mi avrebbe mai permesso di picchiare gli altri, ho deciso di cominciare a scrivere le storie dei miei eroi. Oggi le racconto filtrandole coi ricordi d'infanzia.

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