Finalmente abbiamo deciso di recensire Fullmetal Alchemist: la vendetta di Scar il secondo dei tre film ispirati all’opera di Hiromu Arakawa
Abbiamo atteso qualche mese ma adesso anche noi italiani possiamo guardare il secondo capitolo della trilogia dedicata a Fullmetal Alchemist. Difatti, dal 20 agosto Netflix ha inserito nel catalogo anche Fullmetal Alchemist: la vendetta di Scar.
La pellicola è stata accolta dal pubblico con grande entusiasmo, nonostante lo scetticismo che accompagna da sempre le uscite dei live action. Il progetto cinematografico, uscito nelle sale giapponesi a maggio 2022, è stato concepito come un regalo ai fan per il 20° anniversario dall’uscita del manga.
Nel complesso la trilogia dovrebbe riuscire a coprire tutti i 27 volumi dell’opera. Una missione non molto semplice, più che altro perché il pubblico nel corso del tempo è stato fortemente influenzato dai due anime prodotti tra il 2003 e il 2010.
Anni in cui il pubblico a sua volta si divideva in due. La disputa poneva da una parte gli amanti della prima serie e dall’altra gli amanti di Fullmetal Alchemist Brotherhood. La storia è la stessa, entrambi riprendono la trama dell’opera originale, solo che Brotherhood ha dimostrato di essere più fedele rispetto alla prima serie.
L’uscita del manga risale al 2001 e proprio per questo motivo crediamo che Fullmetal Alchemist rappresenti una sorta di opera traghettatrice per i suoi lettori. Arakawa riuscì a realizzare un progetto capace di prendere per mano il lettore e di portarlo dagli anni 90 al 2000 senza alcuna brusca virata.
Forse per questo FMA ha fatto la storia, riuscendo a proporsi come il perfetto ibrido che metteva d’accordo lo stile tipico degli anni 90 con quello più moderno e futuristico post 2000.
La trama
La trama parte dallo stesso punto in cui ci eravamo lasciati con il primo film della trilogia. I nostri due beniamini, ovvero Edward Elric (interpretato da Ryosuke Yamada) e Alphonse Elric (la cui anima è stata legata dal fratello ad un’armatura gigantesca) sono in viaggio verso Central City per poter permettere al fratello maggiore di sostenere l’esame di Alchimista di Stato.
Edward riesce non solo a conquistare il titolo di Alchimista di Stato, ma diventa anche il più giovane alchimista ad entrare nei cosiddetti cani dell’esercito. Proprio a Central City ai due giunge la notizia di un uomo che stermina gli Alchimisti dell’Esercito e naturalmente l’idea di un conflitto contro di lui, eccita i due giovani fratelli.
L’atteggiamento permaloso e un po’ presuntuoso del giovane Edward è lo stesso che caratterizza il personaggio anche nel manga. Diversamente non poteva essere perché è proprio per questo che ci siamo innamorati del piccoletto disegnato da Hiromu Arakawa. Allo stesso modo Alphonse, nonostante l’armatura, continua ad essere il bambino dolcissimo che darebbe la propria vita per salvare quella del fratello.
Così i due iniziano a dare la caccia allo sterminatore di Alchimisti di Stato, il cui nome è Scar (interpretato da Mackenyu Arata). Anche il personaggio di Scar resta molto fedele alle pagine dell’opera, affascinando gli spettatori con due incredibili occhi scarlatti e una cicatrice a forma di croce sulla fronte.
Dallo scontro avvenuto tra i tre emergono delle verità molto scomode, soprattutto per l’Esercito. Scar infatti è nato ad Ishval, un Paese ostile e ribelle che ha dato filo da torcere al Governo Centrale e che ha un ruolo chiave all’interno della pellicola.
Scar infatti è in cerca di vendetta e il suo obiettivo principale è eliminare tutti gli Alchimisti di Stato che hanno distrutto il suo Paese d’origine. Lo sterminio di Ishval ha però toccato nel profondo i sentimenti di alcuni Alchimisti di Stato. Uno di questi è il Colonnello Roy Mustang (Dean Fujioka), che affiancato dalla fedele Riza Hawkeye (Misako Renbutsu) cerca di intercettare le mosse di Scar.
In questo capitolo della saga si intrecciano più destini, come per esempio la triste scomparsa dei genitori di Winry Rockbell (Tsubasa Honda), vicenda cardine al quale si ricollega anche il personaggio di Scar. Se vi state chiedendo che fine abbiano fatto gli homunculus, non preoccupatevi che sono sempre in allerta.
Alcune osservazoni
In linea generale il film è piacevole. Sicuramente più curato del primo capitolo e con maggiori dettagli. Effettivamente, la pellicola del 2017 sembrava un esperimento riuscito bene solo per metà. Con Fullmetal Alchemist: La vendetta di Scar, il regista Fumihiko Sori dimostra di aver aggiustato un po’ il tiro.
Gli effetti speciali restano ancora coerenti, riuscendo addirittura a rendere meglio l’idea di Alchimia. Facendo un passo indietro ricordiamo che nel primo film la regia sembrava aver concentrato le proprie risorse solo su questo piano.
Non a caso, gli effetti visivi furono una delle poche cose realmente apprezzate del progetto. Sori anche in questa occasione conferma la sua egemonia nel settore, ricordiamo infatti che lo stesso regista giapponese ha supervisionato gli effetti speciali di Titanic, il colossal diretto da James Cameron nel 1997.
Qui infatti non si discute della professionalità di Sori, ma della scelta forse troppo avventata di puntare sull’impatto visivo piùttosto che sulla caratterizzazione dei personaggi. Difatti, nel secondo capitolo della trilogia il comparto visivo lascia un po’ di spazio all’empatia, ai sentimenti e alle storie che compongono il background dei personaggi. Più abbracci, più sensibilità e maggior cura nel raccontare le vicende e gli eventi più salienti.
Il cast
La scelta del cast resta forse l’unico punto interrogativo ma non siamo così cattivi da dare tutta la colpa agli attori. Anzi, il giovane Yamada ha dimostrato di essere molto convincente nei panni di Edward. Abbiamo trovato la star nipponica più espressiva e precisa nell’interpretazione. Ma qualcosa ancora non ci convince.
Inutile dire che è dal 2017 che ci chiediamo come mai abbiano scelto di proporre una versione di Winry dai capelli castani, che si sovrappone all’immagine originale della giovane meccanica dai capelli lunghi e biondi.
Riflettendo sui motivi per i quali guardiamo questo film con un po’ di scetticismo, la nostra mente non può che riportarci ad un dettaglio molto importante. I personaggi di Fullmetal Alchemist nell’opera originale hanno origini europee. I fratelli Elric dovrebbero rispecchiare i tratti tedeschi con precisione ma il fatto che la trilogia è un prodotto puramente nipponico, giustifica la scelta degli attori asiatici.
Sarà forse questo dettaglio a non far scattar quella scintilla che tutti aspettavamo?! Non resta che rimandare la risposta di questa domanda all’uscita del terzo ed ultimo film della trilogia. Il capitolo finale della saga sarà distribuito da Netflix il prossimo 24 settembre proprio come avevamo annunciato in questo articolo.
Fullmetal Alchemist: La Vendetta di Scar
Ryôsuke Yamada
Atom Mizuishi
Tsubasa Honda
Dean Fujioka
Misako Renbutsu
Ryuta Sato
Kanata Hongô
Shinji Uchiyama
Mackenyu Arata
Masaaki Uchino
Hiroshi Tachikawa
Keisuke Watanabe
Yuina Kuroshima
Toshio Kakei
Kôji Yamamoto
Chiaki Kuriyama
Yuki Yamada
Yukie Nakama
Jun Fubuki
Naohito Fujiki
Kaoru Okunuki
Kokoro Terada