Samaritan – La redenzione di un eroe in pensione

Abbiamo visto “Samaritan“, il nuovo antihero movie con protagonista Sylvester Stallone, presente nel catalogo Prime Video a partire dal 26 agosto. Queste sono le nostre impressioni.

recensione samaritan

Sylvester Stallone ci riprova. Dopo aver abbracciato il mondo dei cinecomics, grazie al sodalizio con James Gunn in “Guardiani della Galassia 2” e “The Suicide Squad“, l’attore settantaseienne di New York si mette in proprio e, grazie alla sua “Balboa Productions“, prova a proporre un film basato sui supereroi. Già a partire dal 1976 , il nostro amato Sly si è imposto come “eroe popolare senza super poteri” grazie a pellicole di grande successo come “Rocky“, eroi con il quale l’uomo comune riesce a identificarsi.

Il progetto “Samaritan” cerca di portare un pochino di quella mitologia all’interno di un ruolo leggermente diverso. Un eroe con super poteri che si è ritirato nell’anonimato della vita privata.

“Samaritan” è una di quelle pellicole la cui gestazione ha dovuto attraversare I sentieri perigliosi dei mesi di lockdown. L’uscita del film nelle sale è stata rimandata più volte causa l’infezione da SARS che ha imperversato negli ultimi due anni. Inizialmente il debutto era stato previsto per il 20 Novembre 2020 , poi l’11 dicembre 2020 e infine 4 Giugno 2021. La scialuppa di salvataggio l’ha fornita Amazon a seguito dell’acquisizione di Metro Goldwin Mayer avvenuta a marzo 2022. Il film è finalmente riuscito a mostrarsi al pubblico grazie al network Prime Video il 26 agosto 2022 confermando, se ce ne fosse ancora bisogno, che negli ultimi anni le piattaforme di streaming stanno diventando per il cinema la panacea di tutti i mali.

Alla regia troviamo l’australiano Julius Avery che già aveva avuto modo di mettersi in mostra dietro la macchina da presa per “Overload” (2018) , un film che presenta una commistione di generi che spaziano dal film di guerra, all’horror fino ad arrivare alla fantascienza.

Partiamo dalla trama. Samaritan e Nemesis sono due fratelli che a seguito della morte dei genitori hanno abbracciato filosofie di vita contrapposte. Samaritan ha votato la propria esistenza alla difesa dei più deboli mentre Nemesis concentra tutta la sua rabbia in progetti di vendetta. L’ultimo esplosivo scontro fratricida tra i due porta alla (apparente) dipartita di Samaritan e di entrambi se ne perdono le tracce per anni a seguire.

Samaritan e Nemesis rappresentano il bene e il male, il bianco e il nero. Non sono ammesse sfumature di grigio tra i due. La loro storia viene raccontata come incipit del film mediante una bella sequenza animata, una delle cose migliori che potrete apprezzare della pellicola. Da qui , la narrazione riparte esattamente 30 anni dopo questo evento.

Joe Smith è un netturbino, il più anonimo dei mestieri, un uomo qualunque che puoi incontrare per strada o sull’autobus. Un uomo da un passato doloroso che riempe la giornata a recuperare oggetti danneggiati dalla spazzatura per poi provare a ripararli e rivenderli per qualche dollaro, metafora perfetta sulla ricerca di redenzione da un passato difficile. L’uomo interpretato da Sylvester Stallone ha una forza spropositata con la quale protegge I più deboli dalle angherie dei bulli. Un eroe silenzioso dalla dimensione urbana, un Luke Cage decontestualizzato dall’universo Marvel. 

“Nel nostro film non ci sono pericoli che arrivano da altri universi, la minaccia è tangibile e plausibile.” Ha dichiarato Stallone in un’intervista pubblicata su Repubblica. “Samaritan è più una fiaba con un discorso preciso sulla necessità di prendersi delle responsabilità civili. Non posso più realizzare le scene d’azione di Rambo, non sarei credibile. Ma qualcosa posso ancora metterla insieme. Così abbiamo pensato a Joe non come un supereroe che può volare o cose del genere, ma semplicemente come a un uomo con una forza enorme. Il che in qualche modo lo avvicina un pò al mondo reale.”

Sam Cleary è un tredicenne orfano di padre, una situazione familiare complicata e una passione smodata per Samaritan, il leggendario paladino della giustizia dato per scomparso. Sam cerca di fare il suo meglio per aiutare sua madre ad uscire dalla crisi finanziaria che li attanaglia. I mezzi con cui cerca di guadagnare soldi non sono sempre leciti e ben presto si trova coinvolto in una disputa tra bande criminali. Durante una rissa viene salvato dal netturbino Joe e, nella forza di quest’ultimo, rivede le gesta del leggendario Samaritan. Da questo incontro Sam accarezza l’idea che Samaritan è ancora vivo e la speranza di aver ritrovato il suo eroe.

Javon Walton, attore che ricordiamo per il ruolo da protagonista sulla serie TV “Euphoria“, interpreta Sam Cleary con la leggerezza e spensieratezza tipica dell’adolescente. Il suo Sam guarda alla vita con gli occhi dello spettatore, fornendo Il suo punto di vista a quella di tutta la storia. Sam ha il grande sogno di ritrovare Samaritan, il supereroe scomparso, e più in generale la sua ambizione è quella di ogni persona comune: trovare un punto di riferimento. Speranza ancora più forte se la si cala in un contesto urbano dove violenza e criminalità dilagano. La squallida Granite City somiglia spaventosamente alla Gotham City fuori controllo del “Joker” di Todd Phillips. Un luogo dipinto magistralmente in scale di grigio dalla fotografia di David Ungaro. Un luogo dove l’anarchia regna sovrana e dove nessun ideale sembra essere in grado di riportare l’ordine e disinnescare il seme della brutalità.

E arriviamo infine a Cyrus, il villain del film interpretato dal Pilou Asbæk che torna a lavorare con Avery dopo “Overload” e che ricordiamo anche in “Game of Thrones“. Un vecchio adagio recita che un film sui supereroi funziona se l’antagonista è tratteggiato in maniera impeccabile. Forse è questo il motivo per il quale “Samaritan” risulta un film piatto e privo di idee (piccolo spoiler, vi ho anticipato il giudizio finale). Infatti in questo caso Cyrus è un personaggio devoto al mito di Nemesis e il cui unico scopo è creare violenza e disordine in Granite City. Non è chiaro quali sono le sue motivazioni, rimane il fatto che riesce a generare un casino che la metà sarebbe bastata. Se si esclude lo sguardo sadico (questo all’attore danese riesce piuttosto bene) e la compagnia della sensuale Sophia Tatum, il personaggio di Cyrus risulta monodimensionale , a tratti macchiettistico.

Samaritan” è un film che cerca un’approccio differente dai canoni classici della narrazione di un certo tipo di cinema che va tanto di moda oggi. Si pone l’obbiettivo di avere un approccio più maturo e distante dai blockbuster saturi di effetti speciali e sequenze mirabolanti. È un esperimento già affrontato con successo da M. Night Shyalaman con la trilogia composta da “Unbreakable” (2000), “Split” (2016) e “Glass” (2019) ma non sfiora minimamente in qualità le pellicole del regista indiano. Non ci troviamo di fronte a un cinecomic ma “Samaritan” ricade stancamente nei cliché del genere. Il concetto del male e del bene che convivono in ognuno di noi e che basta pochissimo, anche una cattiva giornata, per cedere alla paura e al nostro lato oscuro, è una tematica già vista più volte. Anche il confronto generazionale tra il netturbino con la super forza e il bambino che sogna di incontrare il proprio eroe appare debole e costruito in maniera superficiale.

L’opera di Avery è un film che sceglie di non osare. È un “Lo chiamavano Jeeg Robot” che non ce l’ha fatta.  È una pellicola che si trascina senza lampi degni di nota in una trama lineare e banale dove nemmeno il faccione mono espressione di Sly riesce a risollevare un film spento e mancante di originalità. Anche il colpo di scena che dovrebbe sparecchiare la tavola e farci vedere le cose con altri occhi verso la fine del terzo atto è assolutamente prevedibile.

Peccato, poteva essere un progetto interessante, ma ci duole concludere dicendo che il tentativo di Julius Avery di dare un’impronta di spessore a un genere ultra inflazionato ci sembra essere andato a vuoto.

Samaritan

Samaritan

Regia: Julius Avery
Anno: 2022
Paese: USA
Durata: 103 minuti
Sceneggiatura: Bragi F. Schut
Produttori: Sylvester Stallone, Braden Aftergood
Interpreti e personaggi:
Sylvester Stallone: Joe Smith/Nemesis
Javon Walton: Sam Cleary
Martin Starr: Albert Casler
Moisés Arias: Reza Smith
Dascha Polanco: Isabelle
Natacha Karam: Tuna
Pilou Asbæk: Cyrus
Jared Odrick: Farshad
Michael Aaron Milligan: Jace
Deacon Randle: Chris
Dove vederlo: Prime Video
Voto:

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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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