Per il Batman Day 2022 parliamo di Batman Il Figlio dei Sogni, il manga (?) di Kia Asamiya che realizza un thriller che omaggia il mito del Cavaliere Oscuro
Siamo a settembre e come ogni anno da qualche tempo a questa parte festeggiamo anche in Italia il mito dell’Uomo Pipistrello di casa DC con il Batman Day, vera e propria festa che omaggia l’eroe creato da Bill Finger e Bob Kane, oggi icona pop a livello mondiale sia tra i bambini che tra gli adulti, e Leggenda dei comics made in USA con la “L” maiuscola. Più di una volta noi dello staff di MegaNerd abbiamo voluto celebrare il supereroe più famoso al mondo recensendo i volumi più importanti della sua storia editoriale. Questa volta abbiamo voluto portare a voi lettori le nostre impressioni su un volume ‘particolare‘ del Cavaliere Oscuro. Innanzitutto non si tratta di un classico albo ‘americano’, ma di un manga (si avete letto bene) intitolato Batman Il Figlio dei Sogni, opera in bianco e nero di origine nipponica del maestro Kia Asamiya.
Realizzato poco più di un ventennio fa tra il 2000 e il 2001, Batman Il Figlio dei Sogni è stato pubblicato in origine in Giappone in due parti su Magazine Z di Kodansha, e per raccontare questa storia che, anticipiamo, ben si incastra nei canoni classici delle avventure dell’Uomo Pipistrello è stato scelto proprio Asamiya, uno dei migliori mangaka in voga in quel momento grazie ad opere come Silent Möbius, Dark Angel e altre ancora.
Prima di entrare nel dettaglio del libro caliamoci nel contesto dell’epoca: siamo in un periodo in cui il manga nonostante ‘stia diffondendo il suo verbo‘ attirando a sè sempre più pubblico da oltre un decennio, non è ancora ai livelli odierni e le pubblicazioni in Italia e negli USA sono limitate principalmente ai grandi successi come Dragon Ball, Berserk, Bastard!!, Akira, solo per citare alcuni titoli, mentre quello che oggi è il manga n.1 al mondo, One Piece di Eiichirō Oda, sta muovendo i primi passi almeno nel nostro paese. Stiamo parlando inoltre di un periodo storico dove la maggior parte dei manga è realizzata con lettura ‘alla occidentale’, un concetto oggi quasi impensabile da parte dei lettori abituali di Tankōbon (anche italiani), bombardati nel mercato attuale da manga di ogni genere. Manga e supereroi si erano già incontrati in passato; l’esempio lampante è L’Uomo Ragno Manga scritto da Kōsei Ono e Kazumasa Hirai e illustrato da Ryōichi Ikegami, con una riproposizione di Spider-Man in un contesto giapponese.
Quando Batman Il Figlio dei Sogni arrivò in Italia per la prima volta nel 2003 grazie a Play Press Publishing, l’idea che un mangaka, anche esperto come Asamiya, avesse tra le mani il supereroe più famoso di sempre come Batman, fece pensare ad un progetto dove il Protettore di Gotham veniva calato in un contesto molto più legato alla cultura giapponese, adottando uno stile meno occidentale e più orientale, come già accaduto per Spider-Man. Ma così non è stato.
Asamiya, a sua detta grande fan del Cavaliere Oscuro e conoscitore di alcune delle più importanti storie del personaggio tra cui Il Ritorno del Cavaliere Oscuro e Il Lungo Halloween, in maniera molto umile e rispettosa, dà origine a un’opera che si avvicina molto alle avventure canoniche a cui i lettori di Batman sono abituati, scrivendo una storia autoconclusiva ancora oggi, a distanza di alcuni anni, godibile sia per i fan più accaniti di Batman che per i lettori di manga che poco o nulla conoscono del mito dell’Uomo Pipistrello.
Tutto parte dall’arrivo a Gotham City di una troupe di giornalisti giapponesi tra cui la giovane reporter Yuko Tagi. L’intento del team di giornalisti è di fare un documentario sul Crociato Incappucciato. Gotham si sa è una città pericolosa, e i giornalisti incappano subito nello scontro tra Batman e Due Facce, con quest’ultimo che ha rapito alcuni ostaggi. La conclusione dello scontro è pressoché scontata con la vittoria di Batman e la consegna di Due Facce al Commissario Gordon, ma nel tragitto verso il carcere, l’alter ego di Harvey Dent muore in circostanze misteriose, svelando, però, che quello catturato non è l’originale Due Facce. Tutto si ricollega a una droga, Fanatic, che da qualche tempo invade le strade di Gotham e che permette a chiunque di mutare per un certo lasso di tempo sia psicologicamente che fisicamente, prendendo le sembianze di alcuni dei più temibili nemici dell’Uomo Pipistrello. L’imperterrita Yuko cerca in tutti i modi di entrare in contatto con Batman. Ma, come detto, Gotham è una città pericolosa e assalita da alcuni malviventi la reporter viene salvata non dall’Uomo Pipistrello ma dal suo alter-ego, Bruce Wayne. Scoppia una scintilla tra i due che sono legati a doppio filo sia emotivamente che personalmente da alcuni eventi accaduti in passato. Ma c’è un’indagine da portare avanti, in quanto il mistero della Fanatic si infittisce e Batman cercherà di scoprire chi sta producendo e diffondendo questa droga in un’avventura che lo costringerà a lasciare la sua città natale e lo porterà fino in Giappone, all’inseguimento del colpevole, ma anche per incontrare nuovamente la bella Yuko.
Asamiya conferma con Il Figlio dei Sogni di avere una cultura e una passione profonda per Batman, realizzando un thriller dalla trama lineare e per alcuni versi scontata, ma godibile e divertente, tirando in ballo più di un comprimario del vastissimo cast di personaggi e villain. Dal Pinguino al Joker, da Due Facce all’Enigmista, la prima parte è un vero e proprio tributo al mondo dell’Uomo Pipistrello con una versione di Gotham veramente mozzafiato. Gli unici personaggi inediti sono Yuko e gli altri giornalisti giapponesi che la accompagnano nel viaggio. Parlando della bella Yuko, è sicuramente uno dei personaggi meglio riusciti dall’autore che pare riproporre una versione made in Japan della giornalista Vicky Vale, ex fiamma di Bruce Wayne nei fumetti, resa celebre al cinema da Kim Basinger nel Batman del 1989 di Tim Burton. Il feeling tra Bruce e Yuko ricorda molto il rapporto tra il miliardario filantropo di Gotham e la Vale.
Altra fonte di ispirazione, confermata dall’autore e che traspare tra le pagine è per l’appunto il primo film di Burton sul Cavaliere Oscuro. La versione di Batman di Asamiya si avvicina molto a quella immortale portata sugli schermi da Michael Keaton; il Bruce Wayne che troviamo ne Il Figlio dei Sogni è un casanova mondano che di notte si trasforma nel tenebroso e taciturno Batman dotato di ogni optional, gadget e di una Batmobile molto simile a quella vista nella pellicola di Burton!
Il piatto forte del volume sono senza ombra di dubbio i disegni. Asamiya realizza delle tavole spettacolari soprattutto quando si tratta di disegnare proprio il Cavaliere Oscuro, la Batmobile e i vari Bat-Gadget, altra passione dell’autore che riproduce in maniera minuziosa e precisa a livello grafico una versione di Batman da far impallidire alcuni suoi colleghi USA. Se proprio dobbiamo trovare un difetto … non si è mai visto un Bruce Wayne con un naso in stile Cyrano de Bergerac come in quest’opera!
Infine, un piccolo plauso anche a Panini Comics, che ha realizzato una bella edizione cartonata, ‘maxi‘ sia nelle pagine (352 pp) che nel formato (18X26), che aumenta ulteriormente il pregio del fumetto e che fa una bella figura in libreria.
Per chi vuole assaporare una versione di Batman diversa dal solito, consigliamo di recuperare questo volume, perché siamo sicuri che il Cavaliere Oscuro di Kia Asamiya soddisferà gran parte dei lettori: sia di manga che di comics.
Buon Batman Day 2022 a tutti!!