Dopo il successo del primo volume, arriva nelle librerie italiane grazie a saldaPress, Crossover vol. 2: Maledetti Fumetti di Donny Cates e Geoff Shaw. MegaNerd l’ha letto per voi!
Partiamo subito con il dire che… Donny Cates ci è riuscito ancora! Il secondo ciclo di Crossover vol. 2: Maledetti Fumetti riesce a stupire e a tenere alti qualità e ritmo del primo volume ribaltando completamente le carte sul tavolo da gioco che erano state predisposte dall’autore e dal disegnatore Geoff Shaw in Crossover vol. 1: Ai ragazzi piacciono le catene (ah! se non avete ancora letto la recensione Meganerd la trovate qui). Ma andiamo con ordine.
Cates e Shaw ci hanno presentato nel primo libro un mondo dove nel 2017, a Denver (Colorado) in seguito all’Evento, i personaggi dei fumetti sono usciti ‘letteralmente‘ dalle pagine dei comics per muoversi nel mondo reale. Abbiamo conosciuto i protagonisti principali, in particolare Ellie, ragazza cosplayer, e Ryan, ragazzo in fuga dal padre pastore che ha sposato la missione di perseguitare i fumetti.
Nel secondo volume gli autori cercano di dare per assodata l’invasione fumettistica che ha interessato il mondo reale, per concentrarsi su qualcosa di macabro e distorto che sta accadendo e che è stato a malapena accennato nei primi sei capitoli di Crossover: qualcuno sta uccidendo i fumettisti. Come la Sposa Tarantiniana interpretata da Uma Thurman in Kill Bill, qualcuno sta depennando uno a uno dalla sua lista tutti gli autori più influenti del panorama fumettistico USA, mandandoli direttamente al creatore! Ma chi? Un umano o un personaggio dei fumetti? E per quale motivo? Gli autori di fumetti sono solamente scrittori e disegnatori, dotati di due sole armi: l’immaginazione e la matita.
Quale che sia la motivazione dell’assassino è chiara una cosa: siamo davanti a un serial killer. In questo secondo volume, la storia di Crossover assume un taglio più poliziesco concentrandosi sulle indagini dirette dal Direttore incaricato, Nathalien Templeton, già visto nel primo arco narrativo, e da due vecchie conoscenze dei comics, i detective Deena Pilgrimm e Christian Walker protagonisti della serie Image di successo Powers di M. Brian Bendis e Michael Avon Oeming, anch’essi catapultati nel mondo reale. C’è un killer da catturare e c’è qualcuno che probabilmente sa chi sia l’assassino: il Pastore Lowe, padre di Ryan che parlerà solo con quest’ultimo.
In Maledetti Fumetti continuano anche le avventure di Ellie e Ryan, soprattutto si cerca di scavare più a fondo sul mistero che ruota intorno alla prima e su chi sia il suo creatore (SPOILER ALERT per chi non ha letto Crossover vol. 1: ricordiamo che Ellie si è rivelata essere un personaggio dei fumetti).
Ma i veri protagonisti del volume sono proprio i fumettisti; prede di questo assassino autori del calibro di Brian K. Vaugh, B. Michael Bendis, Michael Avon Oeming, Scott Snyder diventano personaggi cartacei come quelli che da una vita scrivono o disegnano (anche se sarebbe più corretto parlare di ‘cadaveri cartacei’). Attraverso le loro controparti di carta, inoltre, gli autori raccontano un po’ di sé stessi e del fatto che il successo di alcuni è arrivato anche attraverso difficoltà e disagi personali. Chip Dzarsky, attuale autore di DareDevil, con cui si apre Crossover vol. 2: Maledetti fumetti, e Robert Kirkman (The Walking Dead, Invincible) a confronto con una delle sue creazioni nel capitolo 5, sono protagonisti di alcune delle parti più belle dell’intero volume. Perché, ribadiamo, i principali interpreti su cui si focalizza la trama di Maledetti Fumetti sono i fumettisti: impauriti, in fuga, terrorizzati da quello che sta accadendo, increduli e stupiti dall’idea di incontrare le loro opere, i loro personaggi di fantasia.
Se nel primo volume i personaggi di fantasia uscivano dalle pagine per confrontarsi con la realtà, in questo libro accade l’inverso, ovvero persone reali che entrano nelle pagine dei fumetti. È questo uno dei punti di forza e vero e proprio Crossover del volume: i fumettisti in un fumetto!
E a mio modesto parere il contributo che ognuno ha dato a Cates nella realizzazione di Maledetti Fumetti è stato fondamentale e gli stessi autori si devono essere divertiti come matti, perché se nel primo volume avevano permesso a Cates e Shaw di giocare con le loro ‘creature’, in questo volume gli permettono di giocare con loro stessi!
Tra tutti gli autori che ritroviamo nel volume ce n’è uno che non poteva mancare e su cui ruota gran parte del mistero dell’Evento: stiamo parlando di quel megalomane e fottuto genio di Donny Cates!“È davvero una testa di cazzo egocentrica a tal punto da ritagliarsi una parte nella sua stessa storia?“ afferma a un certo punto Templeton parlando di Cates…. e come possiamo dargli torto?
Attraverso le parole di una sua creazione, lo sceneggiatore di God Country ironizza sul suo folle, ma allo stesso tempo coerente, coinvolgimento in Crossover che sarà fondamentale per la fase finale del volume e darà alcune risposte su chi sia Ellie e su chi potrebbe essere l’artefice dell’Evento (e la risposta potrebbe essere veramente pazzesca). Cates, però, coglie la palla anche al balzo per sbottonarsi un po’ con i suoi lettori, raccontando alcuni episodi personali positivi e meno positivi, e sottolineando l’importanza del pubblico che legge i fumetti e che permette agli artisti di continuare a creare storie e personaggi. ‘Senza i lettori non ci sarebbero fumetti‘ questo è parte del concetto che vuole far passare Cates, e anche se gli autori vanno e vengono le loro idee continuano a vivere grazie ai lettori. È il motivo per cui Batman è più vivo che mai nonostante Bill Finger e Bob Kane non ci siano più, e la stessa cosa vale per Spider-Man creato da Stan Lee e Steve Ditko. E la lista potrebbe essere lunga.
In definitiva anche questo volume di Crossover ci è piaciuto molto. Cates dà sempre più l’impressione di voler realizzare la sua opera definitiva sulla personale visione di comics USA e dei suoi interpreti… alla sua maniera, ovviamente. Data la piega che hanno preso gli eventi dell’ultimo capitolo di Maledetti Fumetti, siamo a supporre che la storia principale si chiuderà nell’arco di pochi altri volumi, ma speriamo di sbagliarci perché al momento nel panorama fumettistico super-eroistico non c’è nulla di più originale di Crossover.