Il leggendario scrittore di V for Vendetta e Watchmen racconta un aneddoto sul suo quasi scontro con lo showrunner della serie Watchmen della HBO. Ma non è sempre stato così…
Che Alan Moore abbia un caratteraccio, è cosa risaputa. Che ce l’abbia a morte con le major del fumetto – soprattutto DC Comics – altrettanto. Così è normale che ogni tanto vengano fuori aneddoti su piccoli o grandi screzi con colleghi (l’antipatia reciproca con Grant Morrison, per dirne una). Ma, anche, con autori e produttori che si sono permessi di traslare le sue opere su altri media.
Ad esempio, lo stesso Moore ha raccontato in una recente intervista a GQ che qualche anno fa ricevette una lettera da Damon Lindelof, showrunner della (bellissima) serie HBO sequel di Watchmen (il fumetto, non il film). Nella lettera, tra le altre cose, Lindelof gli chiedeva come si pronunciasse Ozymandias.
Moore replicò alla sua maniera, ribadendo che pensava di essere stato chiaro sul fatto di non voler essere mai più disturbato da dipendenti e collaboratori di Warner Bros. Aggiungendo:
«Non voglio avere niente a che fare con te e il tuo show. Per favore, non disturbarmi più”.
Lindelof deve esserci rimasto male, ma ciò non ha impedito alla serie di vincere tre Emmy Award. Miglior miniserie, miglior sceneggiatura e, con Regina King, miglior attrice protagonista.
Moore, che in un’altra recente intervista al Guardian ha dichiarato di non voler avere più nulla a che fare con il mondo dei fumetti, non è però sempre stato così. O, meglio, l’astio nei confronti di chiunque mettesse mano alle sue opere c’è sempre stato. Ma con una piccola eccezione.
Nel 2003 (ben 6 anni prima del film di Zack Snyder), il lungometraggio live action di Watchmen arrivò molto vicino alla produzione. Tutto nacque più o meno nel 2001, quando il produttore Lawrence Gordon, su incarico di Universal, chiese allo sceneggiatore David Hayter di scrivere e dirigere un film tratto, appunto, dall’omomima opera di Moore.
Il film non vide mai la luce. Ma, in seguito, il Bardo di Northampton ebbe a dichiarare che la sceneggiatura scritta da Hayter era quella che più si avvicinava al suo Watchmen. Non un vero e proprio apprezzamento, ma neanche una bocciatura clamorosa. Chi si accontenta…