Mentre il Lucca Comics & Games 2022 infiamma in questi giorni gli animi degli appassionati con le sue proposte e attività, la redazione di MegaNerd ha fatto quattro chiacchiere con Fabiana Fiengo, disegnatrice e docente di fumetto, che da lungo tempo è impegnata con Sergio Bonelli Editore per I Bastardi di Pizzofalcone.
Ciao, Fabiana! Benvenuta su MegaNerd! Che ne dici di presentarti e raccontarci brevemente del tuo percorso professionale?
Grazie mille per l’invito! Mi chiamo Fabiana Fiengo e lavoro come fumettista e illustratrice, ma sono anche una filologa classica. Mi sono formata alla Scuola Italiana di Comix durante gli anni universitari perché nella vita non si sa mai cosa può accadere ed è meglio cercarsi un piano di riserva! Ovviamente l’università era il mio piano B!
Entriamo nel vivo. Sei da lungo tempo al lavoro sull’adattamento a fumetti tratto dai libri I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni e pubblicato da Sergio Bonelli Editore. Come ci sei arrivata?
Per puro caso! Realizzai una illustrazione come omaggio all’ultima puntata della serie tv, in cui ogni personaggio era rappresentato in chiave zoomorfa. Essendo “bastardi” (e poliziotti) li resi tutti come cani, ma cani di razza, scelti in modo da conformarsi con il carattere e l’indole di ciascuno. Il direttore della mia scuola, Mario Punzo, inoltrò il disegno a Maurizio De Giovanni che rimase entusiasta dell’associazione e propose alla Bonelli, con cui già collaborava per la versione a fumetti de Il Commisario Ricciardi, di realizzare i Bastardi in versione antropomorfa. Poi da lì feci un provino con studi di personaggi e tavole e fui scelta per lavorare al progetto.
Puoi parlarci del processo di realizzazione di una tavola de I Bastardi? Come ti approcci alla sceneggiatura e soprattutto quanta libertà ti viene data?
La lettura della sceneggiatura è sempre preceduta da un ripasso del libro, così già da farmi suggerire atmosfere e sensazioni, quelle che poi io stessa cerco di trasmettere ai lettori. Per quanto riguarda la sceneggiatura, la leggo a sezioni e poi inizio a lavorare alla singole tavole. La parte più ragionata è relativa alla disposizione delle vignette, perché sebbene sia un fumetto Bonelliano, mi è stata data molta libertà nella organizzazione della gabbia e io cerco di renderla, nel possibile, più dinamica e diversificata. I miei sceneggiatori, Brancato, Falco e Terracciano, sono sempre a disposizione e mi hanno sempre offerto massima libertà per cambiamenti di scene e inquadrature, ma preferisco confrontarmi prima con loro quando modifico qualcosa.
Prima di lavorare sulle tavole, avevi mai visto la serie o letto i libri?
Sì, sono una gran fan sia dei libri che delle fiction di De Giovanni. Tra tutte le serie la mia preferita è quella su Sara Morozzi, ma non lo diciamo!
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri di solito?
Ce ne sono tantissimi! Premesso che son cresciuta a pane e Witch, e quindi amo tantissimo la coppia Barbucci-Canepa, col tempo ho poi scoperto Guarnido (ma è lapalissiano dirlo!), Loisel, Laura Braga, Oliver Coipel, Enrico Marini, Mirka Andolfo, Emiliano Mammucari… ma la lista continua!
Pur essendo molto giovane, ci sono dei cambiamenti che hai percepito nel mercato italiano del fumetto?
Negli anni ho notato una differenza di apprezzamento verso il fumetto, sia in quanto genere, sia in quanto “oggetto prezioso” e non è un caso che vi sia la preferenza verso comics formato libreria, piuttosto che edicola. Abbiamo anche un proliferare di case editrici che coprono tutto il range di target e stili diversi, nonché l’approdo verso piattaforme digitali con i webtoon, quindi è un periodo propizio per dedicarsi a questo settore.
C’è uno sceneggiatore in particolare con cui ti piacerebbe lavorare?
Be’, se posso sognare lo faccio in grande, quindi direi Giovanni Di Gregorio, Francesco Artibani, Paola Barbato e Mark Millar.
Hai mai pensato di realizzare un progetto tutto tuo?
Certo, ben due! Uno per bambini, l’altro per adulti. Del primo ho realizzato un pitch con qualche tavola, al secondo ci sto lavorando in questi giorni, sistemando il soggetto e la parte preparatoria al futuro pitch. Non so se vedranno mai la luce, ma intanto mi fa piacere dedicarmi appena posso a qualcosa di mio!
Lavori su carta o in digitale? E quanto credi abbia influito oggi la tecnologia sul lavoro del fumettista?
Lavoro direttamente in digitale, cosa che mi semplifica molto certi passaggi e mi velocizza (e io sono taaaanto lenta!). La tecnologia è uno strumento come un altro per lavorare, una volta durante una lezione Daniele Bigliardo disse che anche la penna è da considerarsi tecnologia rispetto agli strumenti precedenti. So che molti fanno distinzioni qualitative tra disegno analogico e digitale e ovviamente anche io in primis trovo che le suggestioni del segno con matita e inchiostro vivo siano impareggiabili, ma sono anche del parere che bisogna gestire il lavoro nella maniera a noi più consona, a livello pratico e di tempistiche, e per questo motivo non posso che essere grata alla mia Cintiq! (tavoletta grafica n.d.r.)
Da un po‘ lavori anche come docente di fumetto presso la Scuola Italiana di Comix a Napoli. Puoi parlarci della tua esperienza e a tal proposito che consigli per i neofiti?
Sono stata emozionatissima e onoratissima quando ho iniziato a insegnare nella stessa scuola in cui sono cresciuta (sia anagraficamente che artisticamente). Certo, insegnare è una grande responsabilità ed è un arte che si acquisisce col tempo. Spero di esserne all’altezza!
Per quanto concerne i consigli, in realtà sono gli stessi che si possono offrire per qualsiasi tipo di lavoro e attività. Studio, dedizione, passione sono le chiavi di Volta che ti aiutano a crescere come artista e diventare un professionista, anche al di là del talento. Io non mi sono mai ritenuta particolarmente talentuosa, ma appassionata sì! E se sono riuscita ad ottenere dei risultati io, può farcela chiunque!
Se possibile, puoi parlarci dei tuoi prossimi progetti o permane il silenzio stampa?
Al momento il mio principale obbiettivo è quello di vedere Bastardi 3 in libreria, cui sto lavorando anche per quanto concerne la colorazione di alcune tavole. Poi nel frattempo collaboro come illustratrice anche con la Federico II e sto preparando degli studi per un progetto su cui ancora non si può fare accenno. Idee e lavoro non mancano, poi si vedrà quel che accadrà…
Grazie del tuo tempo, Fabiana, sei stata davvero gentile e disponibile. Speriamo di poter fare ulteriori chiacchierate con te sui tuoi prossimi progetti e sul mondo del fumetto, magari di persona, in qualche fiera di settore. La redazione ti saluta calorosamente, a presto!