Big Splash – Per ogni nuova mamma c’è un’amica che si scola un gin tonic

Un diario epistolare per immagini di due amiche trentenni, lontane nella geografia, nei progetti e, qualche volta, nel cuore. È questo Big Splash, opera prima di Marta Bandirini per BeccoGiallo Editore, un testo che parla di maturità, amicizia e maternità, tra le paure condivise di una generazione intera.

 

recensione big splash

 

L’amica del cuore è, per ogni ragazza, quel porto sicuro che permette di sopravvivere agli anni giovanili limitando i danni. Vi prestate i trucchi, vi scambiate i vestiti – qualche volta, i fidanzati -, vi raccontate i segreti più segreti; con quell’amica probabilmente ci fate il viaggio della maturità, o l’Interrail, tenendovi a vicenda i capelli quando vomitate perché avete bevuto troppa sangria in quel di Siviglia. Diventate una la colonna dell’altra, e siete certe che questo non cambierà mai. Poi un giorno vi guardate allo specchio e vi ritrovate donne, adulte tutt’a un tratto, con un mucchio di responsabilità sulle spalle, scelte difficili da fare e, se siete proprio sfigate, una pandemia che vi chiude in casa mentre la vostra amica del cuore è in un altro Paese.

LA STORIA

È quello che succede a Isa e Ada, le protagoniste di Big Splash, interessante romanzo epistolare a fumetti nato dalla fantasia – e dal blog – di Marta Bandirini (l’abbiamo intervistata per voi qui).

Isa e Ada si sono conosciute ai tempi dell’università a Bologna, dove hanno convissuto per anni prima che il lavoro e la vita le portassero altrove. La pandemia le trova così, distanti geograficamente ed emotivamente, che cercano di tenersi compagnia a colpi di lettere. La speranza è che resti memoria di ciò che stanno vivendo, qualcosa che vada oltre un messaggino stentato o un vocale che non sarà mai più riascoltato. Quando le loro strade si sono divise – Ada è tornata a vivere in Ticino, mentre Isa ha cambiato città per lavoro – si sono ripromesse di mantenere almeno un incontro fisso all’anno: la vacanza al mare. Ma ora, Ada sembra aver cambiato idea, sprofondando Isa nel panico e nella rabbia: come fa la sua amica a ignorare i suoi bisogni?

I PERSONAGGI

Immagine dopo immagine, ci rendiamo conto di quanto le loro strade siano divergenti eppure simili: di fondo, ciò che realmente le tormenta è l’ansia di diventare adulte e di farlo da sole, lontane, senza il supporto l’una dell’altra. Isa ha un lavoro precario che fa sentire precaria anche lei; fatica a farsi nuovi amici  e a coltivare i pochi rapporti già esistenti (con sua sorella e con i suoi coinquilini), non sopporta le pressioni sociali a cui si trova sottoposta, e ha così tanta paura di accettare il cambiamento da non riuscire a immaginarsi senza la sua migliore amica. Ada, dal canto suo, non ha tempo di stare dietro alle sciocchezze di Isa: sta cercando di avere un figlio col proprio compagno, ma è terrorizzata e piena di dubbi. Sarà una buona madre? Come potrà guidare un nuovo piccolo umano, se lei stessa è ancora incompleta e piena di contraddizioni? Lo scontro è inevitabile: è un braccio di ferro a chi abbia i problemi più grandi, che anziché avvicinarle, le allontana e minaccia di far scoppiare il loro rapporto.

Intorno a loro, si muovono personaggi che danno colore e tridimensionalità al quotidiano, nonostante la scelta grafica del bianco e nero e della bidimensionalità. Proprio a questi personaggi sono spesso affidati snodi cruciali della storia, quasi a ribadire come ci sia un mondo che va avanti, fuori dai nostri piccoli, grandi drammi interiori.

Come Esther Williams, celebre attrice e nuotatrice, che appare qui nei siparietti tra una lettera e l’altra, cambiando via via forma: da figura splendente e patinata con sorriso d’ordinanza, a immagine disordinata e trasandata che nuota in uno stagno. Perché se non facciamo manutenzione nel nostro io, ci ritroviamo a nuotare nell’acqua stagnante, con le alghe che si avvinghiano alle nostre gambe, e ci impediscono i movimenti.

O come Linda, la sorella di Isa, che sull’orlo dei quarant’anni si trova a chiedersi se debba fare  un figlio. Il punto non è se voglia oppure no (a nessuno sembra importare questo aspetto), ma se sia arrivato il momento di fare quello step che pare così necessario: tutte le sue amiche sono madri, e non fanno altro che parlarle di orologio biologico e dell’importanza della maternità per sentirsi donne complete, snocciolando una meravigliosa sequela di luoghi comuni e baggianate varie, che la sagra della porchetta, al confronto, è un salotto letterario.

OLTRE IL TESTO

A prescindere dai personaggi, estremamente credibili e umani, c’è molto in cui immedesimarsi: Marta traccia un quadro realistico di ciò che significa essere una donna trentenne oggi, esternando le paure e le pressioni che ci troviamo a vivere tutte, direttamente o indirettamente. Siamo bombardate da modelli di perfezione, che ci vogliono donne e madri ideali, nei tempi e nelle modalità che qualcun altro ha previsto per noi. E nel tracciarlo ci offre anche una soluzione, attraverso le sue donne un po’ goffe, con fisici tutt’altro che da copertina e la ricrescita dei peli, imperfette e con le occhiaie, contraddittorie e coraggiose. Big Splash è un’opera corale, che spinge a ricercare quella forma preziosissima di sorellanza di cui ogni donna avrebbe bisogno, un legame che può nascere solo se noi per prime siamo allineate con i nostri bisogni.

Perché, dopotutto, l’unica forma di ribellione che ci resta è guardarci dentro a fondo, accettarci per quello che siamo, manutenere i nostri sogni e le nostre paure e tuffarci, fare il nostro big splash, col nostro gin tonic pronto ad attenderci una volta fuori dall’acqua.

Big Splash

Big Splash

Autrice: Marta Bandirini
Formato: 168 pp. bn, brossura con alette
Prezzo: € 18,00
Editore: Beccogiallo Editore
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria, store online
Voto:

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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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