Gli autori di “Ao Ashi” e “Blue Lock” hanno voluto omaggiare il percorso della Nazionale di calcio giapponese nei Mondiali in Qatar dopo l’eliminazione negli ottavi di finale.
Molto spesso, la superstizione nel mondo del calcio si insinua tra tifosi ed addetti ai lavori. Con i Mondiali tuttora in corso in Qatar vi sarà capitato di ascoltare, oltre a statistiche e numeri vari, curiosità legate a questa o quella Nazionale: una, in particolare, riguarda Messico e Giappone.
La “maledizione della quinta partita” ha colpito ancora: se la nazionale sudamericana è uscita anzitempo dalla competizione – addirittura ai gironi, la da noi amata nazionale del Giappone ne è di nuovo caduta vittima. Dopo un percorso straordinario nei girone, nel quale si è classificato primo battendo le più quotate Spagna e Germania, Il Giappone si è arreso agli ottavi di finale solo ai rigori, eliminato dalla Croazia, e quindi impossibilitato ad accedere al turno successivo, i quarti di finale (la quinta partita, appunto). Aggiungiamoci poi che il numero quattro è spesso inteso come sinonimo di sf…ortuna nel paese del Sol Levante ed il triste gioco è fatto.
Al di là di ciò, però, il Giappone ha meritato gli onori della cronaca (sportiva) ed ecco che, dalla madrepatria, arrivano due omaggi da Yugo Kabayashi e Yusuke Nomura, gli autori rispettivamente dei manga spokon calcistici “Ao Ashi“ e “Blue Lock“.
Vediamo qui di seguito le due illustrazioni:
La genesi di “Blue Lock” è legata alla scorsa edizione della Coppa del Mondo del 2018. Nella realtà del manga, pubblicato in Italia da Planet Manga, la federazione calcistica giapponese ha pensato di dare vita a un programma per trovare giovani calciatori promettenti e così far nascere il bomber che condurrà il Giappone alla vittoria della Coppa del Mondo.
A guidare questo folle progetto, con l’obiettivo dichiarato di selezionare l’attaccante “più egoista”, c’è l’allenatore Jinpachi Ego. Una strategia rivoluzionaria per “distruggere il calcio perdente giapponese” che metterà alla prova trecento giovani talenti che dovranno sopravvivere al folle allenamento all’interno di una speciale struttura, la cosiddetta “prigione blu”.
Avete seguito il Giappone durante i Mondiali di Calcio? Vi piacciono questi tributi? Diteci la vostra nei commenti, vi aspettiamo!
Fonte: GoNagaiWorld