Penelope è il nuovo graphic novel pubblicato nella linea Yaù di saldaPress, dedicata ai titoli Young Adult. Scopriamo insieme le luci e le ombre del nuovo fumetto di Dado e Savuland
Penelope è una giovane universitaria e si è da poco trasferita in città per studiare psicologia.
Ha una coinquilina di nome Veronica, svampita ed iperattiva, che non sopporta tanto, anche perché ha l’animo della solitaria.
Non perché sia introversa, badate bene: da piccola soffriva di allucinazioni ed era stata seguita da una psichiatra, per questo Penelope ancora oggi trova difficile aprirsi agli altri.
Quando all’improvviso le allucinazioni ritornano, sotto forma di una ragazza spettrale della sua stessa età di nome Aurora, la protagonista non ha altra scelta che chiedere aiuto a Veronica. La ragazza le presenta Orazio, il proprietario di un negozio dell’occulto che rivela a Penelope la sua origine ed il motivo dei suoi poteri, e lo fa giusto in tempo: dal mondo dell’oscurità sta arrivando una minaccia tentacolare terrificante e Penelope ed Aurora, che nel frattempo hanno instaurato una bizzarra amicizia sospesa tra due mondi, sembrano le uniche in grado di sconfiggerla. A patto che accettino il loro retaggio ed il loro fato.
Se la trama di Penelope, graphic novel urban fantasy annunciato a Lucca Comics and Games e pubblicato nel catalogo Yaù di Saldapress dedicato a titoli young adult, vi sembra un po’ complessa è perché, in effetti, questo fumetto di di Davide “Dado” Caporali (nome molto attivo nel panorama fumettistico italiano, tra le sue opere ricordiamo: Maschera Gialla per Shockdom; alcune storie per la rivista comica Scottecs magazine; una collaborazione alla serie Attica di Sergio Bonelli Editore, al fianco di Giacomo Bevilacqua. Con quest’ultimo, Sio e Fraffrog ha inoltre recentemente lanciato la casa editrice/studio creativo Gigaciao) e Silvia “Savuland” Landucci, qualche pecca in fase di scrittura ce l’ha.
L’idea di Dado, che ha curato i testi ed il layout, pare essere quella di costruire una storia di formazione dalle tinte lovercraftiane, con un contraltare costituito da un tono generale leggero, e questa sarebbe anche un’intuizione felice, visto il pubblico a cui è rivolto il fumetto. Il problema è che l’impianto concettuale di base non è sorretto da uno story arc della protagonista coerente e pienamente compiuto: si sente uno scollamento tra il primo atto e i due successivi, poiché i semi iniziali (il passato segnato dalla malattia mentale di Penelope, l’origine ultraterrena delle sue visioni), non vengono sviluppati a dovere. Il viaggio dell’eroe è interrotto bruscamente per fare spazio al rapporto tra Penelope ed Aurora che, per quanto possa essere specificamente mirato a suscitare l’interesse del pubblico adolescente, risulta procedere a strappi fino al malinconico finale, senza un’evoluzione coerente e senza che i personaggi di supporto aggiungano molto. Il risultato è sì di una lettura piacevole (grazie ad un ritmo che nella seconda parte accelera notevolmente e a qualche trovata ad effetto dalle tinte horror e splatter), ma la sensazione è che, concentrandosi sullo sviluppo della protagonista, si potesse ottenere molto di più.
Va molto meglio invece dal punto di vista artistico. Le matite e le chine di Silvia “Savuland” Landucci, già collaboratrice di Dado come colorista e qui in veste di disegnatrice, valorizzano i layout ed il tratto cartoonesco e morbido dell’opera, donando alle pagine essenzialità e cura nei dettagli.
In particolare sono apprezzabilissime le ambientazioni, esaltate dalle prospettive spesso profonde e geometriche e dall’uso spregiudicato dei bianchi e dei neri, con l’intento di guidare il lettore dentro e fuori il mondo delle percezioni di Penelope e di farlo con intelligenza e capacità di sottolineare le emozioni dei protagonisti.
Le scene più horror, inoltre, sono rappresentate con la giusta dose di tensione. Da notare come l’edizione di Saldapress richiami il lavoro grafico effettuato dagli autori con il gioco dei chiaro scuri, presentando il volume con una sovra coperta con inserti argentati in rilievo.
Penelope è un graphic novel intrigante, che sicuramente può incontrare il favore del pubblico di teen-ager a cui è rivolto, grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto sulla parte grafica.
Peccato per le piccole imperfezioni nella costruzione della storia: senza, si poteva conquistare senza dubbio anche il pubblico adulto.