Dopo il prologo contenuto nel primo albo di Crisi Oscura sulle Terre Infinite, in questo nuovo appuntamento con il maxi-crossover DC la luce della speranza si spegne e inizia ufficialmente la CRISI.
“Anche se abbiamo agito nell’oscurità, tutto è cominciato con una luce. Dopo la morte dei miei genitori il mondo è precipitato nel buio e mi sono sentito perso. Poi ho fatto un giuramento. Ho giurato di onorare la memoria dei miei genitori. Da quella luce ho osservato il nostro mondo crescere.”
Con queste toccanti parole di Dick Grayson si apre il secondo albo della mini serie evento “Crisi Oscura sulle Terre Infinite“, spillato di 56 pagine disponibile dal 16 febbraio in fumetteria e in edicola al prezzo di 6 euro, edito da Panini Comics.
L’occasione per immortalare queste parole è la cerimonia organizzata per porgere l’estremo saluto alla Justice League, il gruppo di eroi più potenti della Terra caduto per mano di Pariah e di una terribile minaccia cosmica denominata “Grande Oscurità“. Il ferale evento è accaduto nelle pagine di “Justice League #31” e ha portato sgomento nella comunità di super eroi, i cui sentimenti si dividono tra la disperazione più totale e la speranza di non credere morti Superman e compagni ma di poterli riabbracciare in qualche modo.
Le parole con le quali Dick Grayson conduce la sua omelia toccano diversi momenti chiave della sua vita, dalla morte dei genitori fino al patto stipulato con Batman. Segno evidente che l’ex ragazzo meraviglia è destinato ad avere un ruolo cruciale nello sviluppo di questo evento e di tutta la continuity futura del DC Universe.
“Crisi Oscura sulle Terre Infinite #2″ è uno spillato contenitore dove all’interno troviamo due storie. La prima è tratta da “Dark Crisis #1“, albo uscito negli Stati Uniti nell’agosto del 2022, primo della mini serie principale di “Crisi Oscura sulle Terre Infinite”. Ai testi troviamo Joshua Williamson, una degli autori di punta di DC Comics. Allo scrittore americano è affidata la sceneggiatura dell’intero evento nonché lo sviluppo di tutta l’attuale continuity di DC Comics.
Alle matite troviamo Daniel Sampere. No, non ci riferiamo al Daniel Sampere protagonista de “L’Ombra del vento“, apprezzato romanzo di Carlos Luis Zafon, ma ad un fumettista di 38 anni, già consolidato nome in DC Comics per aver impreziosito con il suo tratto diverse collane (“Justice League of America“, “Batgirl” e “Green Arrow“, solo per citarne alcune).
L’albo si apre con l’omelia di cui sopra, ma questo è veramente l’ultimo momento di cordoglio, in quanto tutto il sottobosco criminale del mondo sembra essere in fermento, come se fosse animato da una malvagia (oscura) forza motrice.
Non c’è più tempo per piangersi addosso, serve passare velocemente all’azione. Jon Kent, altro personaggio che porta sulle spalle un’eredità pesante, sente più di chiunque altro il peso della responsabilità. Prendendo ispirazione dal defunto padre, è il primo che comprende la necessità di formare una nuova Justice League, una squadra di eroi che possa ripercorrere le orme dei loro fondatori e che possa restituire la speranza nel mondo. Il compito di Jon è più difficile del previsto: non tutti gli eroi rimasti condividono l’ispirazione o hanno negli occhi la stessa luce che guida la volontà del figlio di Clark Kent e Lois Lane. Inoltre, il ragazzo dovrà affrontare il giudizio di Black Adam. L’anti eroe per antonomasia dell’universo DC è un combattente cinico e pragmatico. Black Adam era presente durante lo scontro della Justice League contro Pariah e la Grande Oscurità risultandone l’unico fortunato sopravvissuto. Pertanto è ben consapevole del pericolo che il mondo sta per affrontare e sa bene che serve ben più di un’accozzaglia di eroi poco esperti per opporre un’efficace resistenza.
Nel frattempo, dietro le quinte si muove un altro temibile pericolo. Slade Wilson alias Deathstroke sembra essere particolarmente interessato ai movimenti degli ultimi baluardi rimasti sulla terra. Al suo fianco un esercito di criminali che manifesta tutta la sua forza bruta con il dirompente assedio alla Titans Tower, all’interno della quale Nightwing e la sua academy si fanno trovare totalmente impreparati. La motivazione che muove Deathstroke e la sua squadra di assassini è quello di eradicare dalla faccia della Terra ogni eroe in costume al fine di sterminare l’eredità lasciata da Justice League.
Nelle ultime pagine della storia ritroviamo anche Pariah. Lo scienziato ossessionato dai misteri del multiverso e vassallo della Grande Oscurità trama nell’ombra. Apprendiamo maggiori dettagli sulle sue azioni (e un piccolo indizio sul fato della Justice League) e percepiamo un sinistro filo invisibile che si ricollega alle mosse di Deathstroke.
Dick Grayson, Jon Kent, Black Adam, Deathstroke e Pariah. Attorno a questi cinque personaggi ruota tutta la narrazione di “Crisi Infinita sulle Terre Infinite“. Joshua Williamson è bravissimo a tratteggiare personaggi tridimensionali e di spessore. Williamson non tira una netta linea di demarcazione tra buoni e cattivi ma ci mostra la psicologia di ognuno di questi personaggi facendoci comprendere (e talvolta condividere) ogni loro azione: un modo di rappresentare i personaggi che è il sale di ogni buona narrazione. Lo scrittore americano alterna bellissimi momenti di introspezione con l’azione tipica di un mega evento DC. La storia è supportata dalle splendide tavole di Daniel Sampere, che restituiscono epicità a tutto l’evento. “Crisi Oscura sulle Terre Infinite” è una “crisi” DC Comics nella sua accezione migliore, con la grande differenza che tutta la narrazione non prevede la presenza dei pezzi da novanta della Distinta Concorrenza. E questo aspetto dona un’interesse particolare a tutta la vicenda.
Il prossimo albo “Crisi Oscura sulle Terre Infinite #3″, in uscita il 23 marzo prossimo, svilupperà la battaglia alla Titans Tower in tutta la sua epica drammaticità. Sarà una storia che rappresenterà il motivo scatenante che segnerà il Viaggio dell’Eroe di Dick Grayson.
In coda all’albo troviamo una storia tratta da “Dark Crisis: Young Justice #1“, una delle serie comprimarie che DC Comics ha prodotto per completare l’affresco di “Crisi Oscura sulle Terre Infinite”, a cui Panini Comics concede l’onore di essere la storia che affianca l’evento principale all’interno degli spillati dedicati all’evento. Alla sceneggiatura troviamo Meghan Fitzmartin (già autrice di alcune storie contenute nell’antologico “Batman: Urban Legend“) e alle matite l’italianissima Laura Braga, che si è già distinta su diverse testate DC Comics (“Harley Quinn” e “Catwoman” per citarne alcune) e Marvel (alcuni numeri di “Superior Iron-Man” e un’apparizione nell’attuale testata del Punitore). Qui il punto di partenza è il medesimo: il funerale della Justice League. In questo caso però il punto di vista narrante è quello di Cassandra Sandsmark alias Wonder Girl. Sebbene i pensieri di smarrimento e commiserazione sono relegati a Wonder Girl, l’attenzione è spostata ai tre membri più importanti della Young Justice, il super gruppo di teenager nato nel 1998 dalla creatività di Tood Nauck e Tood DeZago. Ci riferiamo ovviamente a Conner Kent (alias Superboy, clone creato con i geni di Superman e Lex Luthor subito dopo la morte dell’Uomo d’Acciaio per mano di Doomsday), Tim Drake (terza ragazzo ad indossare il manto di Robin e colui che ha preso posto del defunto Jason Todd) e Bart Allen (alias Impulso, ragazzo proveniente dal futuro e dotato di un metabolismo iper accelerato).
I tre vengono improvvisamente intrappolati in un mondo alternativo fuori dal tempo e dallo spazio. Non ci viene spiegato dove i tre vengono spediti ne qual’è la mano che muove i fili di questa situazione. Sperduti in un mondo simile a quello che Pariah ha plasmato per Bart Allen, Conner, Bart e Tim devono fare fronte comune per sopravvivere. La scomparsa dei tre eroi non genera altro che ulteriore sbigottimento nella giovane Cassie che vede perdere anche i compagni della Young Justice dopo quella delle loro controparti adulte. Osserviamo Wonder Girl chiedere aiuto agli eroi rimasti sulla Terra ma ricevere nessuna forma di collaborazione da questi. Nei prossimi numeri capiremo meglio cosa sta accadendo ai tre giovani eroi e come Cassandra Sandsmark riuscirà a riportarli indietro.
Rispetto al primo racconto, che fa parte della mini portante dell’evento, “Dark Crisis: Young Justice #1″ è decisamente il più debole. Colpa di una sceneggiatura che sembra fuori fuoco rispetto al mood generale del momento: ci viene infatti complicato pensare che, per quanto la situazione possa essere difficile, nessuno eroe sarebbe disposto a prestare soccorso alla giovane Cassie. Salviamo solo le tavole di Laura Braga. Il tratto dell’artista veronese , con i suoi personaggi dalle forme slanciate e le dettagliate ma efficaci espressioni dei volti, rimanda ad atmosfere dal vago sapore anni 90. Ad ogni modo siamo solo al primo episodio di questa mini e siamo confidenti che la serie possa acquistare vigore con i prossimi numeri dal momento che i personaggi ivi coinvolti sono carismatici e di sicuro interesse.
In conclusione questa seconda uscita di “Crisi Oscura sulle Terre Infinite” ci ha convinto. Dopo il prologo della prima uscita, cominciamo a percepire l’imminenza del pericolo a l’avvicinarsi dell’azione vera e propria. Stiamo entrando nel vivo dell’evento e, da questo momento, non è più possibile abbandonare la nave.
Se siete interessati a recuperare le recensioni delle precedenti uscite di “Crisi Oscura sulle Terre Infinite” allora vi lasciamo di seguito i riferimenti ai nostri articoli:
- “Crisi Oscura sulle Terre Infinite #1” (Link)