Nuovo episodio per The Mandalorian, la serie di punta dell’universo di Star Wars, che mette diversi punto e a capo, e lo fa con un bel carico di azione, cameo specialissimi e un colpo di scena finale per tenerci ancora sul chi vive…
“Mai fidarsi di un Pirata”
Ma di Jon Favreau magari sì: in qualsiasi modo lo si guardi, questo 5° episodio della S3 di THE MANDALORIAN mette diversi punto e a capo, e lo fa con un bel carico di azione, cameo specialissimi e un colpo di scena finale per tenerci ancora sul chi vive.
Ma prima… “Nelle puntate precedenti“.
No, tranquilli, non vi ammorbo di nuovo con il riassuntone di ciò che abbiamo visto sinora nella serie con Pedro Pascal e Katee Sackhoff, anche perché se state leggendo, con molta probabilità siete appassionati della serie e non ne avete realmente bisogno (così come di dirvi che le righe di seguito contengono piccoli spoiler di varia natura, ma non troppo gravi).
Però sarebbe comunque d’uopo farlo, il sunto.
Perché in “Capitolo 21: Il Pirata” Jon Favreau prende tutti quei fili sparsi delle scorse settimane, ed inizia ad annodarli come un bravo sarto, rendendo persino efficaci a posteriori certi passaggi o personaggi la cui introduzione pareva poco chiara inizialmente.
Tipo l’aver accettato di andare su Mandalore con R5-D4, o la promessa di un “terreno di grande valore vicino alle sorgenti termali” fatta da Greef Karga nel primo episodio.
Oppure ancora la digressione della scorsa puntata sull’andare a salvare il figlio di Paz Vizla.
In un frenetico “unisci i puntini”, molte cose trovano la loro quadratura del cerchio, ma chi è a tenere in mano “la matita” in questo episodio?
Anche qui, una vecchia conoscenza, che in qualche modo fa leva anche lui sul “passato” della serie: Carson Teva, al secolo Paul Sun-Hyung Lee.
È a lui che Greef invia una richiesta d’aiuto per salvare Nevarro dalla minaccia di Davy Jones.. scusate, volevo dire Gorian Shard, tornato per reclamare vendetta dopo lo smacco subito al termine della premiére della stagione.
Il Capitano, dopo essersi consultato con il Zeb Orrelios di “Rebels” (uno dei cameo specialissimi di cui sopra, con l’animazione che di nuovo incontra il live-action – anche se qui è più un discorso di buona CGI) e aver ricevuto un sonoro “Niente da fare” dalla burocrazia, decide di fare di testa propria e andare ad informare… esatto, proprio il nostro baldo protagonista.
Qui ne consegue un prosièguo molto “battagliero”, dove tra le vie della città la minaccia viene affrontata e sconfitta, portando ad una rilevazione finale che apre nuovi orizzonti per il personaggio di Bo-Katan e un piccolo mistero che troverà soluzione nelle prossime puntate.
Mi tengo vago apposta, perché non amo comunque spoilerare gli snodi chiave della puntata, perché non sai mai da dove potrebbe arrivare la lamentela di turno sull’aver spifferato troppo.
Perché ci sono cose che accadono e che vengono portate alla luce, durante la puntata, che preferisco lasciare nascoste per poi riparlarne a tempo debito, quando effettivamente sarò sicuro che siamo tutti sulla stessa riga.
Nascondere, nonostante tutto sia in bella vista, insomma. Come i cameo dei tanti registi che si sono avvicendati sinora in “The Mandalorian“: Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Deborah Chow e lo stesso Jon Favreau. Che voi direte “Dov’erano”?
Sono le voci originali dei molti Mandalorian che vediamo sulla scena, ma appunto “invisibili”, a patto di rimanere poi per i titoli di coda.
E a proposito di registi, come non fare una particolare menzione a quello dell’episodio, Peter Ramsey? Se amate l’animazione, il nome vi suonerà indubbiamente familiare: sua infatti la firma dietro “Le 5 Leggende” ma sopratutto un certo “Into The Spider-Verse“, che molto probabilmente avete sentito nominare, e di cui si attende con ansia il sequel.
Una direzione solida, con alcuni bei momenti di spettacolo (ormai piena cifra stilistica di una produzione per cui il Topo non teme di aprire i cordoni della borsa) e un ritmo che si mantiene costante, sfruttando a dovere tutti i 40 minuti circa di durata.
Ma è ancora una volta nella trama, nella sceneggiatura dell’episodio e nel modo in cui ha saputo traghettarci, tra le molte domande di queste settimane, ad una risoluzione solo in apparenza semplice, che sta ancora una volta la chiave per analizzarne i punti di forza.
Perché guardando “The Pirate” è palese come il racconto di “The Mandalorian“, nonostante i dilemmi, più che altro etici e morali visti di recente – il riferimento è sempre per il terzo episodio – sia “Star Wars” nella sua essenza migliore, proprio in virtù della sua apparente semplicità.
Puoi porti domande, puoi porti questioni e metterti a cercare, quasi al limite del cinico, il pelo nell’uovo, ma è importante considerare come quella intorno a Mando e Grogu rimanga una narrazione “per tutti”, visto che alle volte c’è chi tende a dimenticare che sì, di “Guerre Stellari” ne puoi anche fare una religione, ma è un attimo fare i “fanatici” su qualcosa che deve essere piacevole anche per i più giovani, anche per quei ragazzi che sono oggi una nuova generazione di spettatori, come lo erano molti di quelli che oggi se ne lamentano.
Badate bene, non voglio “criticare” nessuno su come vive la propria passione, ma è proprio guardando questa puntata che mi sono reso conto come molte critiche lette nelle scorse settimane vengano qui quasi messe a tacere con una leggerezza e una “facilità” disarmanti, riuscendo ad essere comprensibile da quell’ampio pubblico che di volta in volta si piazza davanti a Disney+, desideroso di Avventura, Emozioni e Fan Service.
Buoni e Cattivi, ma sempre rimanendo in quel grande arazzo tra le stelle creato da George Lucas, e che magari oggi ci sembra meno affascinante per via di “Andor“, che invece ci ha mostrato qualcosa di più “adulto”, di meno “pupazzoso”.
Una serie diversa, che ha dimostrato che “Star Wars” può essere raccontato in un altro modo, con un’altro tipo di Forze da mettere in campo, con personaggi definiti in modo chiaro e netto, ma non così netto da sfuggire alle sfumature di grigio, un condimento che prima la saga di Lucas ha sempre cercato di rifuggire nella sua portata principale.
Eppure “Andor” è perfettamente calato in quel mondo, ne conosce la storia e i suoi angoli, sa dove poter trovare fertile humus per la sua visione, per il suo stile e il suo dramma, proprio come “The Mandalorian“, ma con un diverso modo di servirlo in tavola.
Al punto da diventare un piatto così prelibato da “guastare” di quel tanto persino quella sospensione dell’incredulità tanto cara a SW, quella che spesso ci fa perdonare le strane cadute di logica ferrea e “terrena” di una favola stellare, e che di quando in quando alimenta anche “The Mandalorian” (cosa presente anche in questo quinto episodio, per dire – come mai nessuno si è reso conto prima di quello che viene scoperto nella scena finale?).
Ma Mando non è Andor. Quest’ultimo, per quanto appassionante sia il suo percorso, ha già una fine, ha già una direzione verso cui andare, una meta che noi pubblico conosciamo alla perfezione, perché “Rogue One” è uscito prima, e ci ha mostrato quella fine.
Mentre l’Eroe interpretato da Pedro Pascal non sa cosa ne sarà esattamente di lui, non sappiamo, lui e Grogu, dove sono destinati ad arrivare alla fine del loro viaggio insieme.
Il fan sa essere intransigente, e se prima questa serie televisiva regalava una boccata di aria fresca, quella rarefatta di “Andor” ci ha, volente o nolente, dato debitamente alla testa.
Quindi non è tanto colpa di Mando e Grogu, di Favreau o Filoni, quanto del fatto che adesso siamo consapevoli che un’alternativa al solito “schema”, esiste.
Eppure, è un’alternativa di cui “The Mandalorian” non ha davvero bisogno per farci arrivare ai titoli di coda con soddisfazione, e questa puntata è qui per dimostrarlo!
The Mandalorian 3 - Episodio 5
Paese: USA
Anno: 2019 - in produzione
Stagioni: 3 - in corso
Episodi: 21
Durata: 31-52 min. episodio
Ideatore: Jon Favreau
Interpreti e personaggi:
Pedro Pascal: Din Djarin/The Mandalorian
Katee Sackhoff: Bo-Katan Kryze
Carl Weathers: Greef Karga
Grogu
Pedro Pascal: Din Djarin/The Mandalorian
Katee Sackhoff: Bo-Katan Kryze
Carl Weathers: Greef Karga
Grogu
Dove vederla: Disney+
Voto: