Dopo l’inaspettato tripudio di Your Name , questa è la seconda opera per successo e importanza del maestro Shinkai: il lungometraggio è stato trascritto e disegnato con cura in due volumi, editi da Star Comics, a cura di Yukiko Seike nel 2010.
Chiudete gli occhi e tornate al tempo delle scuole medie… quando si è insicuri, goffi, curiosi del mondo intero, quando si cominciano a far sentire le prime farfalle nello stomaco, quando una frase detta dalla persona “giusta” risuonerà per sempre nella nostra testa; quando i ricordi cominciano a farci male e quando per la prima volta si fa la scoperta di quel nodo alla gola e quelle lacrime che ci accompagneranno per tanto, tanto tempo…
Forse ciò che succede a 13 anni non si può chiamare amore, o forse sì, i giapponesi lo chiamano “koi”, noi non abbiamo un termine ben preciso, ma sicuramente sappiamo bene a cosa ci si riferisce. L’amore di quell’età è del tutto irrazionale, nasce con un sorriso, con un gesto inaspettato, con una frase che suscita interesse o accompagnato da una semplice abitudine. Nessuno è consapevole cosa si ami dell’altra persona e proprio per questo si ama e basta, è un amore alimentato solo da sguardi, attese per vederla/vederlo passare a metri di distanza senza scambiarsi nemmeno un misero “ciao”.
Del mio primo amore “koi” ricordo benissimo le scarpe, perché mi vergognavo al solo pensiero di guardarlo in faccia, ricordo il timbro della sua risata e il suo zaino… dettagli che sono rimasti nel tempo dopo l’accumularsi di attente osservazioni da dietro un angolo, e dall’ultimo banco della classe, sempre senza mai dire nulla e sognando solo per un suo sguardo ricambiato (leggendoci un reciproco interesse che – ahimé – non c’è mai stato!).
Akari, la nostra tenera protagonista, parla col suo amico e compagno di classe Takaki, spiegandogli che 5 cm al secondo è la velocità con cui cadono i petali dei ciliegi, tutto sotto un immenso ciliegio fiorito di Tokyo e tanta ammirazione da parte di entrambi. Inutile che vi dica che questo sarà il ricordo che porteranno per lunghi anni con loro, e proprio da quel momento i due ragazzi inizieranno a cercarsi in maniera diversa…
I nostri giovanissimi protagonisti fanno appena in tempo ad accorgersi dei loro sentimenti, quand’ecco che si ritrovano ad affrontare il loro primo grande distacco: i genitori di Akari devono trasferirsi per lavoro e la ragazza dovrà partire con loro a distanza di pochi giorni.
Sceglieranno di salutarsi per telefono, dietro lacrime nascoste e con la promessa di tenersi in contatto scrivendosi lettere.
Qui inizia la fase dell’amore “immaginato”, la nostalgia e la lontananza arricchiscono i loro ricordi con tanta enfasi, i due si fanno convinti che nessuno al mondo sarà mai come il loro amore distante; e dopo anni, ormai più grandi, decidono di affrontare un lungo viaggio per incontrarsi di nuovo.
Il loro travagliato e toccante incontro li porterà su due strade diverse: entrambi avevano scritto delle lettere da consegnare all’altro, ma per motivi diversi non sono mai state lette. Al momento del distacco, Takaki è confuso e pervaso da pensieri contrastanti. Nella lettera mai consegnata scriveva «Cara Akari, che significa in sostanza diventare adulti? Ancora non lo so… per caso, fra tanto tempo… spero di essere diventato qualcuno di cui non dovermi vergognare. Questa è una cosa che voglio prometterti…» e solo, sul treno, durante il ritorno, viene turbato da altri pensieri. Si accorge concretamente di come si stiano allontanando, teme che la distanza e il tempo lo porteranno un giorno a dimenticare la voce e il viso della ragazza e si chiede come potrà mai trovare la forza per evitarlo.
Anche qui ci siamo passati tutti: ricordate quelle giornate passate a convincersi di aver trovato la persona perfetta, l’unica in tutto il mondo ad essere degna di tanti pensieri e tanta importanza? Giornate personalmente passate in attesa di un messaggio o un singolo squillo (15/17 anni fa, faceva battere il cuore più questo che un abbraccio in carne ed ossa!), vivevamo per questi piccoli gesti.
Il tempo è la cura per tutte le cose, quanta saggezza in questo proverbio. Passano gli anni, ci si perde di vista, si smette di aspettare col cuore in mano e si va incontro alla vita che ci porta altre priorità, si trovano valori diversi attorno cui ruota la quotidianità; è successo a tutti noi ed è quello che succede ad Akari e Takaki.
Nel secondo volume della storia, troviamo Takaki ormai cresciuto: è diventato un affermato tecnico informatico ma non è più riuscito ad aprire il suo cuore, si lascia dietro una scia di ragazze dal cuore infranto, innamorate della sua gentilezza e del suo modo di fare misterioso e affascinante, convinte di poterlo capire e conoscere. Takaki pensa ancora ad Akari, non si perdona di non essere riuscito a mantenere quei sentimenti incrollabili e sinceri, non è più in attesa della ragazza ma non riesce più a promettere amore eterno a qualcun’altra. Nella vita frenetica di una Tokyo moderna e affollata, per una serie di coincidenze i due ragazzi avranno modo di incontrarsi e “percepirsi” di nuovo, divisi dal binario di un treno… Come si evolveranno ancora le loro vite?
Saki
Abbiamo parlato di: