Iniziato il giro di boa per la serie antologica “Batman: Una Brutta Giornata“, il protagonista del nuovo capitolo è Bane. Il colosso di Santa Prisca riflette sulla sua rivalità con Batman e sul retaggio costruito dopo avergli spezzato la schiena. Passato, presente e futuro del villain si mischiano nella nuova storia di Joshua Williamson e Howard Porter
Altro mese, nuovo appuntamento con la serie antologica “Batman: Una Brutta Giornata“ che, in ogni episodio, mette al centro della storia uno dei villani classici del Cavaliere Oscuro per raccontarne il momento più buio, quello che ha portato il protagonista a (scegliere di) diventare un cattivo.
Joshua Williamson, vero e proprio demiurgo delle macrotrame di casa DC Comics, e Howard Porter danno la loro personalissima visione della brutta giornata del villain – probabilmente – più imponente di Batman, Bane.
Nato da un’idea di Chuck Dixon, Graham Nolan e Doug Moench, Bane è diventato celebre soprattutto negli anni ’90 grazie all’ormai iconica saga Batman: Knightfall (Batman ##491-500, Detective Comics ##659-666, Showcase ’93 ##7-8, Shadow of the Bat ##16-18 del 1993) nella quale fu in grado di spezzare la schiena di Bruce Wayne. Proprio intorno a quell’episodio Williamson costruisce il racconto di Bane.
Siamo in un futuro prossimo: il muscolarissimo ex-sovrano di Santa Prisca ha abbandonato la carriera criminale per dedicarsi al wrestling professionistico. Senza particolari sorprese, Bane è un campione affermato che gode della fama proveniente dal suo precedente “impiego” e sulla quale ha poggiato le basi del suo nuovo lavoro. Sul ring, infatti, Bane continua ad affrontare avversari che giungono al suo cospetto con costumi ad hoc che richiamano in qualche modo il Pipistrello.
Il nemico di tante battaglie dell’oscuro passato di Bane è ancora una vera e propria persecuzione: la cronaca vuole che Bane abbia ucciso per davvero il Cavaliere Oscuro e tutti gli aspiranti wrestler vogliono confrontarsi con questa vera e propria leggenda vivente. L’attuale retaggio di Bane è vissuto dallo stesso, però, come un macigno sulla propria figura, una condanna che potrebbe non riuscire a scontare mai.
La triste quotidianità di Bane viene interrotta quando un ragazzo riesce a contattarlo portando con sé una dose di Venom, la sostanza di cui il villain era stato dipendente e che credeva di aver tolto dalla circolazione… con Batman.
A questo punto l’intreccio pensato da Williamson si dipana su due linee: quella principale segue la missione on the road di Bane e del giovane corriere per raggiungere il Texas e fermare, nuovamente, lo spaccio di Venom; nell’altra di concentra sull’ultima missione di Batman e Bane in giro per il mondo per ripulire le strade dal Venom. In questa duplice narrazione abbiamo la possibilità di vedere Bane messo a nudo.
Il villain, non senza difficoltà, si apre con il ragazzo raccontando la sua storia focalizzandosi sui due momenti chiave su cui si snoda tutta la trama della sua Brutta Giornata. Conosciamo un Bane tormentato dal suo passato, dal suo nome, dalla sua stessa storia: ciò l’ha portato ad abbandonare la carriera criminale in primo luogo perché non aveva più un avversario che potesse competere con lui sul piano fisico, in secondo per disintossicarsi dalla sostanza e raggiungere la perfezione a livello fisico lavorando quotidianamente.
Bane diventa così un personaggio – anche mediatico, come wrestler – famosissimo davanti alle folle, ma tormentato dalla sua stessa storia. Storia di cui inevitabilmente diventa eroe: sia nel flashback da alleato di Batman, sia nella linea presente Bane combatte per estirpare dalle strade quel veleno che tanto lo ha fatto soffrire, prima che possa corrompere (o possa farlo di nuovo) altre persone, soprattutto i più deboli. Bane, quindi, a partire da uno status sofferente si erge ad eroe grigio in cerca di redenzione.
L’animo del protagonista di questo nuova Brutta Giornata – così come tutti i punti cardine della trama pensata da Williamson – viene esaltato dalle matite di Porter: il disegnatore della Justice League di Grant Morrison, utilizza un tratto nervoso, ricco di tratteggi, dalle figure esaltate ed esagerate nella sproporzione tra tronco e gambe. Bane, così come l’antagonista della trama, il Dr. Randolph Porter, sono portati in scena attraverso un character design che richiamano alla mente un Gobbo di Notre Dame muscolare e un Mostro di Frankenstein più plastico.
Lo stress dei personaggi, la tensione emotiva e fisica sono trasferite al lettore attraverso lo stress del disegno. Senza ombra di dubbio, questo episodio presenta nella parte grafica una componente indispensabile alla trasmissione (dalla pagina al lettore) della trama: il dubbio in chi legge – redimere Bane per questa nuova missione o condannarlo per il suo passato da villain spietato? – potrebbe trasferirsi a sua volta sull’apporto grafico del disegnatore – lo stile utilizzato è veramente adatto alla storia raccontata?
Sebbene quella raccontata da Williamson sia, tutto sommato, una buona storia su Bane, nell’ottica di un “possibile” futuro del personaggio, non si può non considerarla all’interno della serie antologica Una Brutta Giornata: più di altri episodi, quello dedicato a Bane sembra essere realizzato per redimere agli occhi del lettore il protagonista. “La Brutta Giornata” di Bane non è fissata in un momento del passato “dell’uomo prima del villain”, ma in un evento cardine della sua carriera da “cattivo” che, seppur all’inizio, era già avviata. Nel momento in cui ha spezzato la schiena a Batman, per Bane è iniziata la discesa: raggiunse il picco, senza mai più tornarci e dando seguito a quell’evento solo con una serie di sconfitte, nonostante i traumi inferti al nemico (per esempio, uccidendo Alfred nel corso della run di Tom King citata nella storia).
Almeno, nella propria visione.
Williamson, ad ogni modo, riesce nell’intento di mostrare un personaggio che, al netto dell’aspetto esteriore da culturista, presenta delle fragilità interiori davvero profonde, una psiche appesantita da traumi vissuti (la perdita della madre, la crescita a Pena Duro) ed autoinflitti (la manifesta inferiorità nei confronti di Batman) che si fanno sempre più presenti con il passare del tempo. L’arrivo di un giovane e genuino “fan” sembra poter offrire la vera e propria redenzione a Bane e chissà che, in un possibile futuro prossimo, non possa diventare davvero l’eroe della propria storia agli occhi di tutti e, soprattutto, di se stesso.