L’attesissimo terzo capitolo della saga dei Guardiani apre con un incasso di 114 milioni di dollari al box office. Meglio di lui, nel 2023, solo Super Mario Bros.
I Guardiani della Galassia – vol. 3 è finalmente arrivato nelle sale, registrando cifre interessanti ma non abbastanza da tranquillizzare gli Studios: non sono stati raggiunti, sebbene di poco, i 120 milioni di dollari attesi per il weekend di apertura, né la cifra de I Guardiani della Galassia – vol. 2, che nel 2017 aveva aperto con 146 milioni di dollari (parliamo dei soli Stati Uniti).
A livello internazionale, invece, nei 52 paesi in cui è uscito, il film ha totalizzato altri 168 milioni di dollari, portando il totale a 282 milioni (nonostante una drastica riduzione nei numeri della Cina, sempre più ostile ai prodotti di Hollywood).
Ma non tutto è perduto: per il film si prevede una risposta del pubblico spalmata sulle prossime settimane, nonostante le uscite che potrebbero mettere a rischio i numeri dei Guardiani. Due tra tutte, Fast X e La Sirenetta, che potrebbero dare del filo da torcere all’ultimo nato di casa Marvel, colpevole anche di essere uscito dopo il grande flop di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Il passaparola di chi lo ha già visto potrebbe però essere la chiave per un successo duraturo: il film fornisce la perfetta chiusura a quella che è senza dubbio una delle storie più belle dell’MCU, bilanciando sapientemente – come già in passato – risate e lacrime – tante.
James Gunn supera se stesso per concludere al meglio il franchise, prima di prendere definitivamente le redini della rivale DC Studios. Ci mostra ancora una volta una famiglia sgangherata di antieroi messi insieme alla rinfusa, con tutte le loro fratture, i loro demoni, il loro passato da risanare, e l’anima unica che hanno saputo costruire, contando l’uno sull’altro. Noi siamo Rocket. Ma anche Groot, e Star-Lord, e Gamora, e Nebula, e Drax, e Mantis. Siamo un po’ anche Kraglin e Cosmo. Siamo la gente di Knowhere, quelli che nessuno ha voluto.
Il vol.3 ci parla di famiglia e di imperfezioni, di famiglie piene di imperfezioni, ma non per questo meno piene d’amore; ridona un cuore all’MCU, quello che non si vedeva dai tempi di Endgame. E ci lascia con quel “there are the hands that made us, and then there are the hands that guide the hands” che sembra dire a tutti che non importa da dove vieni, che famiglia hai, cosa hai sofferto, se trovi qualcuno che faccia la strada con te.
Una conclusione che abbellisce anche i due film precedenti e che, per quanto mi riguarda, ne rende necessario il rewatch immediato (con speciali annessi).
Se non lo avete ancora fatto, fatevi un favore e andate a vedere I Guardiani della Galassia – vol. 3.
E poi, fateci sapere che ne pensate!
Fonte: Variety