> La libreria sulla Circonvallazione Trionfale a Roma, del signor Dragone, chiude i battenti il 31 marzo. Era stata aperta nel 1968, ad annunciare la chiusura è stata la figlia del proprietario con un post su Facebook.
Da oltre 50 anni Angelo Dragone e il suo negozio di libri usati, colmo di titoli introvabili, è un punto di riferimento non solo per il quartiere romano ma, anche, per moltissimi lettori della capitale romana. La decisione di chiudere, seppur necessaria per l’impossibilità di vendere con le spedizioni e la scarsità di guadagni,è stata presa a malincuore e annunciata dalla figlia del proprietario, Fabiana Dragone, con un post su Facebook in cui si esplica la necessità di svuotare il negozio il più possibile prima della chiusura, sancita per il 31 marzo. In poche ore il post in cui è stata annunciata la triste decisione è stato condiviso 21mila volta e, in breve tempo, sono arrivate molte persone per acquistare i libri in vendita a soli 50 centesimi.
Alle difficoltà economiche, comuni a tante librerie indipendenti, si aggiunge per Angelo anche un principio di morbo di Alzheimer che gli rende complesso tenere a mente tutte le edizioni e i titoli dei volumi presenti all’interno del negozio. Alcuni, notando la difficoltà del signor Dragone, ne hanno approfittato per truffarlo senza la minima empatia.
In un secondo post, pubblicato sempre sul medesimo social network, Fabiana ha ringraziato per l’interesse tutte le persone che si sono attivate subito dopo la notizia:
Grazie a tutti coloro che sono passati oggi , a coloro che hanno condiviso e a coloro che conoscendo papà hanno speso delle belle parole per lui. Vi aspettiamo ancora fino a fine marzo.
Siamo costretti a chiudere spiega il figlio Stefano venite a trovarci, c’è da passarci giornate intere qui dentro. Ci sono saggi, romanzi, fumettistica.
La verità è che molte realtà simili hanno l’acqua alla gola ed è sempre più difficile mandarle avanti, andrebbero incentivate non solo per la fatica di chi combatte ancora nel volerle alimentare ma anche, soprattutto, perché la lettura è una delle poche armi contro l’ignoranza dilagante.
Fonte: fanpage.it
