Ambientata in una megalopoli del Sol levante, Aggretsuko è un anime comedy giapponese i cui personaggi antropomorfi sono inseriti in un contesto moderno e reale
La protagonista è Retsuko, un panda rosso che lavora come dipendente contabile in un ufficio nipponico. Retsuko ha un segreto, un lato nascosto che emerge solamente quando è sola: l’amore per il metal. Amore col quale esterna la rabbia repressa, esclusivamente al karaoke, lontana dagli occhi di tutti. Proprio questa sua peculiarità darà spazio a molte gag musicali che, poiché inaspettate ed in contrasto con l’atmosfera prevalentemente candida degli episodi, si rivelano fonte di non poche risate.
Nell’ufficio dove Retsuko svolge le proprie mansioni, troviamo i colleghi Fenneko (un Fennec, miglior amica di Retsuko) e Haida (una Iena). A riempire ancora il reparto personaggi sono Kabae, Komiya, Washimi e Gori (una Gorilla che ha senza dubbio alcuno un posto d’onore tra i personaggi più divertenti).
È nel capoufficio Ton (un maiale burbero) che la timida e impacciata Retsuko troverà la maggior parte delle sue difficoltà: sebbene lei sia diligente e seria, il boss non le risparmia strigliate eccessive e richieste estenuanti, perpetrate con battute sarcastiche e maschiliste.
Il maiale (animale ovviamente non scelto per caso) ha due frasi che lo caratterizzano maggiormente: ‹‹Qui si sta sempre a faticare›› detta mentre gioca a golf, e ‹‹Voi donne…›› seguita da una critica o un insulto.
La protagonista dovrà quindi affrontare le pressioni psicologiche di una situazione decisamente umiliante dove la donna è considerata “meno di 0”.
Apparentemente leggera e non pretenziosa, con 10 puntate da nemmeno 20 minuti, questa serie colma di animaletti “carini e coccolosi” può estendere il proprio orizzonte interpretativo introducendo dinamiche attuali, riportate ed esasperate spesso in maniera caricaturale.
Ad uno spettatore attento verrà naturale infatti percepire, oltre le ilari dinamiche relazionali tra i personaggi, un sottolivello di contenuti che mostra la condizione del lavoratore – soprattutto della donna lavoratrice – nel 21esimo secolo, tra sessismo e capitalismo.
Ma ha senso collocare sul medesimo piano tematiche così scottanti e un cartone animato d’intrattenimento?
Forse sì.
Il maschilismo è infatti ancora ben radicato in diversi ambiti del territorio nipponico: si pensi che nel mondo del sushi, lo Chef può essere esclusivamente di sesso maschile.
La condizione lavorativa generale, poi, è sempre più problematica. Senza inoltrarci troppo sulle tematiche socioculturali, è da evidenziare che il Giappone attuale è una nazione che sembra risentire della forte presenza di cittadini sempre più esausti, frustrati e così concentrati sul lavoro da non riuscire più a dedicarsi alle relazioni basilari. Cercando il termine Karoshi su Wikipedia si trovano queste parole:
‹‹Karoshi è un termine giapponese che significa “morte per troppo lavoro”. Il Giappone è uno dei pochi paesi in cui questa categoria, le cui principali cause mediche di morte da karoshi sono attacco cardiaco dovuto a sforzo e stress, è riportata nelle statistiche delle cause di morte.››
Non bisogna quindi sottovalutare l’argomento “lavoro” quando accostato al Sol Levante.
Sessismo da ufficio e stress lavorativo sono le realtà che Aggretsuko ci permette di sfiorare, e che, come capirete, possono essere tollerabili solo grazie alle giuste persone e… alla musica.
Le “gag metallare” (che forse a lungo andare possono però apparire ripetitive) sono il tocco di classe che ci spinge a promuovere questa serie intelligentissima e divertente, che è in grado di parlarci di difficoltà sociali con un sano femminismo e senza mai appesantire o mirare a livelli di profondità esistenziale di altre opere animate come BoJack Horseman.
Caldamente consigliata a tutti i nerd di tutte le età, soprattutto se molto introversi.
La prima stagione, composta da dieci episodi, è stata rilasciata il 20 aprile 2018, ed è presente nel catalogo Netflix.
Andrea Fracci