Dopo la sua apparizione in The Mandalorian, si è (ri)accesa la curiosità intorno al personaggio di Ahsoka Tano. Scopriamo insieme qualcosa in più su questa “Jedi furbetta”
Ahsoka Tano è, tra gli esponenti del “lato rosa della Forza”, il personaggio più complesso. Questa Jedi, dotata di un innato senso della giustizia e capace di scelte fuori dall’ordinario, con la sua storia permette a tutti i fan della galassia lontana lontana di vedere quali siano le problematiche ed i dubbi con i quali i Jedi devono confrontarsi. Ahsoka, la donna della resistenza, l’anima della ribellione, è in bilico costante tra il fare la guerra e il preservare la pace.
Questa “jedi furbetta”, soprannome datale affettuosamente dal suo Maestro, Anakin Skywalker, ha fatto la sua prima apparizione nel lungometraggio animato The Clone Wars, per poi tornare nella serie omonima. L’abbiamo poi ritrovata in altre serie animate, come Star Wars: Rebels e Star Wars: Forces of Destiny. Dopo un periodo di assenza dagli schermi, Ahsoka è poi tornata nella seconda stagione di The Mandalorian, in un episodio dall’emblematico titolo “La Jedi”, interpretata dalla splendida Rosario Dawson.
Ma Ahsoka è protagonista anche su carta, difatti la vediamo proprio in un romanzo che da lei prende il nome, uscito nel 2016 e quindi parte del Canon dell’universo di Guerre Stellari.
Ma chi è questo personaggio? E perché è così importante? Scopriamolo insieme.
La storia di Ahsoka Tano
Ahsoka Tano nasce su Shili, il pianeta madre della razza Togruta, nel 36 BBY. Dopo essere stata scoperta dal Maestro Plo Kloon, a soli 3 anni inizia il suo percorso al tempio Jedi e, come tutti gli iniziati, si reca sul pianeta Illum per prendere il cristallo Kyber per la sua prima spada laser, di colore verde. All’età di 14 anni, Ahsoka riceve il grado di Padawan e viene assegnata, dal Maestro Yoda, ad Anakin Skywalker.
Il rapporto tra Anakin ed Ahsoka è forse uno tra i più belli visti nell’universo di Star Wars. La giovane Padawan mostra sin da subito un carattere molto simile a quello del suo maestro e con lui stringe un legame profondo. Tra i due, infatti, nasce un affetto sincero che va a stridere con lo stesso codice Jedi, dato che l’esistenza di un Jedi è votata quasi totalmente all’atarassia.
Dopo la prima missione al fianco del suo Maestro, nella quale i due saranno sulle tracce del figlio di Jabba The Hutt, Ahsoka ha un ruolo molto attivo nelle guerre dei cloni. La giovane togruta, infatti, riceverà il grado di Comandante nel Grand’esercito della Repubblica, e stringerà amicizia anche con alcuni cloni, fra tutti il Capitano Rex.
Un evento, però, sconvolge il cammino Jedi di Ahsoka. Verso la fine delle guerre dei cloni, nel 19 BBY, il tempio Jedi subì un bombardamento. La Padawan, per un complotto ben orchestrato ai suoi danni da parte del vero responsabile dell’attacco, Barriss Ofee, viene espulsa dall’ordine dei Jedi. Ed è qui che, in maniera prepotente, emerge tutta la forza di Ahsoka che, sentendosi tradita da coloro che reputava essere la sua stessa famiglia, sceglie di non rientrare nell’Ordine, nonostante il suo Maestro abbia dimostrato la sua innocenza.
Una nuova vita
Da quel momento in poi, Ahsoka inizia una nuova vita sotto copertura, nei livelli inferiori di Coruscant. Dopo essere stata contatta da Bo-Katan Kryze, Ahsoka prende parte all’assedio di Mandalore, a capo della 501esima legione, inviata dalla Repubblica in soccorso dei mandaloriani. Ma quando viene emanato l‘Ordine 66, Ahsoka è costretta nuovamente ad una vita in incognito. Dopo aver inscenato la sua morte, Ahsoka assume l’identità di Ashla (quello che, originariamente, doveva essere proprio il nome di questo personaggio), e scappa nell’Orlo Esterno, prima su Thabeska, poi su Raada, dove lavora come meccanico.
Dopo l’evacuazione di Raada e l’incontro con il senatore Bail Organa, Ahsoka diviene una spia della ribellione, sotto il nome in codice di Fulcrum. Ed è proprio lavorando per la Ribellione che Ahsoka incontra nuovamente il suo maestro, divenuto ormai Darth Vader. Ed è qui che, ancora una volta, Ahsoka mostra tutta la sua forza. Dopo aver capito chi si celi dietro quella maschera, afferma che il suo maestro non sarebbe mai stato capace di tali atrocità e che era determinata a vendicarlo. A questo punto, incalzandola, il Signore dei Sith le risponde che la vendetta non è la via di un Jedi ed Ahsoka, pronuncia la sua frase più iconica, ovvero: “Io non sono un Jedi”.
Rivedremo Ahsoka?
Prima di ritrovarla in The Mandalorian, avevamo visto Ahsoka come fantasma della forza in Episodio IX. Ne L’Ascesa di Skywalker, infatti, Rey entra in comunione con la Forza e riesce a sentire le voci dei Jedi del passato, tra i quali vediamo appunto la Jedi togruta, che la invita a lasciarsi guidare dalla Forza.
Possiamo quindi ipotizzare che Ahsoka sia morta prima del 35 ABY, anno in cui è ambientato Episodio IX che, ricordiamo, è cronologicamente successivo alle due stagioni di The Mandalorian. E dico ipotizzare, poiché le voci che Rey sente appartengono per la maggior parte a Jedi defunti, anche se lo stesso Dave Filoni, che ha curato sia Star Wars: The Clone Wars che la serie live-action incentrata su Din Djarin e sul suo simpaticissimo Bambino, ha affermato che ufficialmente il personaggio non è morto.
In futuro, avremo sicuramente ulteriori dettagli circa la sorte di Ahsoka Tano, magari in un nuovo romanzo o forse, visto il successo riscontrato per la sua apparizione in The Mandalorian e lo stesso ingaggio di Rosario Dawson come sua interprete, in una serie live-action a lei dedicata.
Ahsoka Tano e le sue spade laser
Come abbiamo detto in precedenza, la prima spada laser di Ahsoka è di colore verde. Ma, nella settima stagione di Star Wars: The Clone Wars, che ha letteralmente riscritto il canone della saga, Anakin Skywalker regala alla sua giovane Padawan due spade laser blu, esattamente come la sua. In The Mandalorian, però, vediamo Ahsoka usare due spade bianche, come fa anche nelle serie animata Star Wars: Rebels. Molti, però, si sono chiesti come abbia fatto la Togruta ad entrare in possesso di questo particolare tipo di spada e quale sia il significato del loro colore.
La risposta a queste domande non può però essere trovata in Rebels, ma in nostro soccorso vengono altre opere canoniche dell’universo di Star Wars. In particolare, ci riferiamo al romanzo di EK Johnson, intitolato appunto Ahsoka, pubblicato nel 2016. L’opera vede la nostra Jedi vivere sotto copertura, dopo essere sfuggita all’Ordine 66. Dopo varie peripezie, la Togruta incontra un inquisitore: il Sesto Fratello. Dopo averlo sconfitto, prese i cristalli kyber della sua spada laser e li purificò, rendendoli appunto bianchi. Questo colore però, non indica solo la purezza di quei cristalli, ma anche quella di Ahsoka.
I am no Jedi
Con queste parole, rivolte al suo Maestro, Ahsoka afferma tutta la sua indipendenza e la sua volontà di seguire la Forza, anche se non è più parte dell’Ordine dei Jedi. Ahsoka infatti è molto più di un Comandante, molto più di una Padawan impertinente, che tanto ricorda il suo Maestro, ed è soprattutto molto più di ciò che, durante la guerra dei cloni, possano essere gli stessi Jedi.
Ahsoka infatti è ciò che i Cavalieri ed i Maestri Jedi, persi nel turbine di una guerra non voluta, ma frutto di una millenaria macchinazione e di fatto inevitabile, avevano dimenticato o messo da parte.
Il rapporto con Anakin, poi, è fondamentale e parte intrinseca ed intima della storia di questo personaggio. Il loro legame trascende quello istituzionale tra Maestro e Padawan. Quello tra il “giovane Skywalker” ed Ahsoka diventa un rapporto di amicizia e fratellanza, tanto che solo raramente vedremo Anakin comportarsi come un vero Maestro Jedi. Egli, infatti, non impartisce mai lezioni ufficiali alla sua Padawan, ma le insegna con l’istinto e l’esempio, metodo che si rivelerà particolarmente calzante per Ahsoka.
Ahsoka non può essere inquadrata, non può essere incasellata, deve poter essere sé stessa, ed Anakin glielo permette. Raramente fa pesare la propria autorità e quando lo fa, finisce per pentirsene anche perchè alla fine, l’allieva ha superato il Maestro.