Alice nel Paese delle Meraviglie: ecco alcune curiosità che (forse) ancora non sapete

Lo speciale di quest’oggi non può che essere dedicata al 13esimo classico della Walt Disney: stiamo ovviamente parlando di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland), film d’animazione liberamente tratto dai romanzi scritti da Lewis Carroll nel 1865 che proprio in questi giorni festeggia il suo 66esimo anniversario.

Questa psichedelica e folle pellicola uscì per la prima volta nei cinema americani il 26 luglio 1951, per la regia di Clyde GeronimiHamilton Luske e Wilfred Jackson. Le differenze con i libri scritti da Carroll (Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò), come probabilmente saprete non sono poche, ma questo film è senz’altro riuscito a carpire l’essenza del racconto originale, cercando – ovviamente – di adattarlo quanto più possibile per un pubblico di bambini, pur mantenendo lo spirito che l’ha reso immortale.

Se vi va di fare un viaggio nel Paese delle Meraviglie insieme a noi, siamo pronti a svelarvi alcune curiosità che (forse) ancora non conoscete, su questo film…

Lewis CarrollL’AUTORE

Lewis Carroll è lo pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, matematico, fotografo e scrittore inglese nato nel 1832 e morto nel 1898. Lo pseudonimo è un gioco di parole fra i suoi due nomi di battesimo: Charles è diventato CarrollLutwidge è diventato Lewis. Si racconta che Lewis Carroll soffrisse di una rara malattia neurologica che provocava allucinazioni e distorsioni nella forma degli oggetti, facendoli sembrare molto più piccoli o molto più grandi, come accade ad Alice nel libro. La patologia, scoperta dallo psichiatra inglese Todd nel 1955, è stata chiamata Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie o di Todd.

 

ALICE (QUELLA VERA)

Alice liddell

Carrol scrisse la prima versione del libro (che poi diventò il celebre Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie) prima del Natale 1864, appositamente per una bambina di nome Alice. Si trattava di Alice Liddell, una sua “piccola amica” con cui lo scrittore amava conversare: alcune delle chiacchierate tra i due vennero persino riproposte nella pausa del thé con il Cappellaio Matto. Alcune voci del tempo sostenevano anche che quell’amicizia fosse un po’ ambigua, addirittura al limite della pedofilia, ma sono notizie che nessuno ha mai confermato. Carroll e Liddell rimasero amici per anni, fino a che lei non partì per girare l’Europa: i due, negli anni, smisero così di frequentarsi. In alcune occasioni successive, Carroll confermò più volte che Alice Liddell fu solamente una fonte di ispirazione per Alice nel Paese delle Meraviglie. Piccola curiosità: come potete vedere dalla foto, la bambina era in realtà mora. Sia nel libro, che nel celebre film Disney è stata invece sempre rappresentata bionda.

 

 

attraverso lo specchioIL SECONDO LIBRO

Come detto più in alto, Carrol aveva scritto anche un secondo libro (dal quale Tim Burton ha tratto il sequel per la sua versione cinematografica di Alice): si tratta di Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, del 1871. La storia è ambientata sei mesi dopo la fine del primo libro ed inizia con Alice che incuriosita da uno specchio nel suo salotto scopre di poterci passare attraverso. Mentre il primo libro è ricco di riferimenti alle carte da gioco, il secondo si concentra invece molto sul gioco degli scacchi. Nel dodicesimo e ultimo capitolo di Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò c’è anche un riferimento ad Alice Liddell: si tratta di un acrostico, ovvero un testo in cui le prime lettere di ogni riga compongono una parola di senso compiuto. L’acrostico contenuto nel dodicesimo capitolo forma – in inglese, ovviamente – le parole “Alice Pleasance Liddell” (Pleasance è il secondo nome della “vera” Alice).

 

bianconiglioIL BIANCONIGLIO

Questo personaggio è senza dubbio il più famoso (insieme allo Stregatto, a cui la  nostra Sig.ra Moroboshi ha dedicato un bellissimo approfondimento) tra quelli incontrati da Alice nel suo viaggio. Sostanzialmente, se lei riesce ad arrivare sino al Paese delle Meraviglie è proprio grazie a lui, visto che lo insegue fino alle porte di questo reame incantato. Il Bianconiglio (o Coniglio Bianco, a seconda delle traduzioni)  è una sorta di Araldo della Regina di Cuori, il quale non si mostra mai particolarmente interessato ad Alice (fondamentalmente non gliene frega nulla di quel che accade alla bambina), ed è particolarmente famoso per ripetere spesso l’espressione «È tardi, è tardi!». Nella lingua inglese contemporanea, il Bianconiglio è addirittura diventato un sinonimo di eventi inaspettatu e particolarmente rivelatori.

 

IL PRIMO, VERO, FILM SU ALICE

In oltre 150 anni di “vita”, Alice nel Paese delle Meraviglie ha subito vari adattamenti cinematografici: il più amato, neanche a dirlo, è quello della Disney, mentre i più recenti sono i due film realizzati da Tim Burton. Ma il primissimo adattamento (che oggi chiameremmo “live action”) in assoluto risale addirittura agli inizi del secolo scorso, per la precisione al 1903, agli albori del cinema. Ovviamente ci furono molti problemi nel rappresentare le numerose stranezze del Paese delle meraviglie, pensate che il film è studiato ancora oggi per il suo utilizzo degli effetti speciali. A metà strada tra il video di Samara e un incubo, questo breve film di 10 minuti non vi farà dormire sereni, fidatevi.

 

regina di cuoriLE CITAZIONI PIÙ FAMOSE

In occasione dell’anniversario di Alice nel Paese delle Meraviglie, il sito inglese della ABC ha raccolto le citazioni più famose tratte sia dal libro, che dal film della Disney. Vi proponiamo le migliori:

«Tagliatele la testa!» è la frase che meglio rappresenta il personaggio della Regina di Cuori, tanto che, osserva ABC, ogni volta che la sentiamo non possiamo fare a meno di visualizzare il suo volto rosso di rabbia.

«Un giorno Alice arrivò a un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero. “Che strada devo prendere?” chiese. La risposta fu una domanda: “Dove vuoi andare?” “Non lo so”, rispose Alice. “Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza»
È uno dei dialoghi più famosi del libro, quello tra Alice e lo Stregatto, un personaggio molto rappresentativo dell’ambiguità del testo: è enigmatico e sempre al di sopra delle parti, mai a favore o mai contro nessuno. Anche nel film di animazione della Disney lo Stregatto è rimasto uno dei personaggi più buffi e ambigui di tutta la vicenda.

«Non posso tornare a ieri perché ero una persona diversa allora» dice Alice, riferendosi ai continui mutamenti del suo corpo nel Paese delle Meraviglie. Col tempo questa frase è diventata il simbolo delle costante mutabilità della natura umana.

«Ma io non voglio andare fra i matti”, osservò Alice. “Bè, non hai altra scelta”, disse il Gatto “Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.” “Come lo sai che sono matta?” Disse Alice. “Per forza,” disse il Gatto: “altrimenti non saresti venuta qui»

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Alice illustrazioniALICE ILLUSTRATA

Fin dalle sue primissime edizioni, Alice nel Paese delle Meraviglie ha avuto una serie d’illustrazioni molto belle. Le prime furono realizzate da Carroll in persona, ed erano contenute nella versione “embrionale” del libro, quand’era ancora un manoscritto, realizzate appositamente per la copia che regalò alla vera Alice. Quando il libro venne pubblicato ufficialmente, le illustrazioni furono affidate a John Tenniel, che al tempo realizzava prevalentemente vignette satiriche. Da quel momento, i disegni di Tenniel sono sempre stati considerati come le illustrazioni ufficiali di Alice nel Paese delle Meraviglie, a cui se ne sono aggiunte molte altre nel corso degli anni, altrettanto belle. Come di Salvador Dalì, per esempio.
Proprio così, il geniale artista ha realizzato una sua particolarissima edizione del libro grazie alla Random House Book of the Month Club, nel 1969… ed è proprio con queste illustrazioni, che vi salutiamo. Poi non dite che su MegaNerd non si parla d’arte…

 

Mr. Kent

 

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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2 Comments

  • Carroll era anche un geniale inventore di giochi di parole e nonsense, che secondo me sono tra le parti più riuscite dei suoi libri.
    Il film è spettacolare, ma non l’ho trovato così spaventoso; certo che per l’epoca deve essere stato un bell’impegno produrre un film simile, con così tanti effetti speciali e dei costumi così particolari. Davvero bello.
    Vi segnalo, se non lo avete visto, anche un altro adattamento animato, questo sì davvero inquietante, a cui ho brevemente accennato qui: https://chestoftalesblog.wordpress.com/2017/05/21/top-ten-animated-horror-films-part-1/
    Si tratta di un film in stop-motion cecoslovacco diretto da Jan Svankmajer, un tripudio di immagini surreali e inquietanti. Non è facilissimo da reperire, ma con un po’ di fortuna su internet si riesce a trovare.

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