Anthony Mackie, l’attore che ha raccolto l’eredità di Captain America da Chris Evans al termine di Avengers: Endgame è a Roma per promuovere il quarto film in solitaria dell’eroe Marvel a Stelle e Strisce. Tra una battuta e l’altra, Mackie ha detto la sua sul futuro del MCU e il presente nel mondo reale
Manca sempre meno all’uscita nelle sale italiane di Captain America: Brave New World, quarto film in solitaria per l’iconico eroe a Stelle e Strisce e primo in assoluto con Sam Wilson (interpretato come sempre da Anthony Mackie) nel ruolo di protagonista. Sollevare quello scudo non è affatto semplice, soprattutto considerando chi lo ha brandito prima e le imprese che ha compiuto. Ma l’ex Falcon ha dimostrato sul campo di meritare il rispetto che un ruolo importante come quello di Captain America porta con sé.
Il film arriverà nei cinema il prossimo 12 febbraio, dunque ora ci troviamo nel pieno della promozione. Per raccontare meglio al pubblico italiano di cosa parlerà questa nuova produzione dei Marvel Studios, è arrivato a Roma proprop lui, Cap in persona: il simpatico Anthony Mackie ha intrattenuto una platea di giornalisti, trasmettendo tutto l’entusiasmo e la voglia che ha messo nel realizzare questo progetto.
Dopo aver incontrato il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Thaddeus Ross, interpretato da Harrison Ford al suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, Sam si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale in cui è coinvolto un suo vecchio amico, conosciuto durante la serie TV The Falcon and the Winter Soldier. Il nostro eroe dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale prima che il vero responsabile faccia scattare un allarme rosso in tutto il mondo, per impadronirsi di… beh no, questo non possiamo proprio dirvelo.
Anthony Mackie a Roma per presentare Captain America: Brave New World
L’attore americano, ormai uno dei veterani nel Marvel Cinematic Universe (ha debuttato nel secondo film della serie, Captain America: The Winter Soldier, del 2014) ha raggiunto i giornalisti accorsi per godersi in anteprima assoluta la prima mezz’ora di Brave New World, uno special footage dedicato alla stampa che ha ci ha consentito di incontrare il protagonista per sentire le sue opinioni non solo sulla pellicola, ma anche su tutto quello che sta girando intorno ai cinecomics della Casa delle Idee.
Anthony Mackie si è prestato volentieri alla stampa italiana e da vero showman ha presentato il film tra battute, scherzi e andeddoti dal set. La cosa davvero evidente è che l’interprete di Sam Wilson non solo si è divertito da matti a indossare nuovamente il costume di Cap, ma è anche orgoglioso di farlo. Mackie è consapevole di essere un esempio per tanti ragazzi e s’impegna molto per veicolare i giusti messaggi sia dal grande, che dal piccolo schermo:
Tornare a essere Cap
«Tornare come Captain America è stata una fantastica esperienza, se penso che il mio primo film è stato 8 Mile – e se vi volete sentire vecchi, vi dico che è uscito ventiquattro anni fa! – è stato un viaggio sorprendente. Sono arrivato nel MCU undici anni fa e non avrei mai immaginato che questa possibilità si sarebbe mai potuta concretizzare con Captain America: Brave New World.»
«È un sogno che si realizza. Sono cresciuto guardando eroi come Superman, Batman – Micheal Keaton è il mio Batman – ed essere Captain America, per quelli della mia generazione, è qualcosa di veramente sorprendente. Non è solo di America che parliamo, dovrebbe essere una rappresentazione universale, è un uomo che mantiene la parola, che tiene fede a coraggio e integrità. È qualcuno di cui fidarsi – affidabile – e questo è solo uno degli aspetti del sogno che s’è realizzato».
Poteri e responsabilità
«Tutti noi attori vorremmo tornare al giorno in cui da bambini, con il bastone in mano, immaginiamo di uccidere il drago e salvare la principessa. E da bambini ci crediamo veramente in quel momento, finché non arriva qualcuno che ti dice: No, non c’è nessun drago, non c’è nessuna spada, nessuna principessa da salvare e tutti i sogni vengono schiacciati via. Essere un attore per me significa rimbracciare nuovamente il bastone credendo di avere in mano una spada.»
«Come attori penso che abbiamo una grossa responsabilità quando interpretiamo personaggi come Captain America: sono quelli che ispireranno i ragazzini di oggi e li segneranno per tutta la vita. Uomini dotati di resistenza, di una volontà straordinaria, perché raccontiamo del bene e del male, e visto che i bambini sono facilmente influenzabili dobbiamo sempre essere molto attenti a queste cose. Ci devono essere i cattivi, e devono essere cattivi-cattivi, ma ci deve anche essere un buono che insegna loro come affrontarli.»
Questione di fiducia
«Se fossi Cap suggerirei al Presidente degli Stati Uniti di avere compassione e comprensione, di avere mentalità aperta ma soprattutto pietà. Cosa significa essere un leader? Non dire alle persone cosa fare, ma se ascoltarle tutte: solo allora avrete un’idea generale della situazione per poi imboccare una determinata strada. Tutto il mondo Marvel ha a che fare con la fiducia, la comprensione con il nemico o gli stessi alleati – come tra Captain America/Steve e Iron Man in termini di fiducia data, poi tolta e spezzata – con Hulk Rosso l’idea di Ross e Sam è quella di un passato che risale agli accordi di Sokovia di Captain America: Civil War, ma anche quello militare.»
«Sono due ufficiali, si capiscono, si conoscono, provano a fidarsi l’un dell’altro, però agiscono individualmente in modi a volte opposti. Credo che oggi ci servirebbero gli Avengers, una nuova squadra, una persona diversa da ogni parte del Mondo. Prenderle, unirle in team, e fare in modo che si ascoltino e si parlino, si fidino gli uni degli altri. Se ci ascoltiamo a vicenda e abbiamo comprensione e compassione il Mondo sarebbe più facile e la vita sarebbe decisamente migliore. Film come questi ci insegnano l’essere solidali tra noi».
Il mondo reale, tra politica e finzione
«Nonostante questo sia un film pieno di intrighi, Captain America: Brave New World è un film più diretto verso l’intrattenimento perché d’altronde è tipico della saga di Cap riguardare spionaggio, cospirazioni politiche, thriller psicologico ecc. rispetto ad altre del Marvel Cinematic Universe. Non direi, però, che questo film è un re-branding dell’Universo Marvel, dopo Infinity War ed Endgame sapevamo che sarebbe stato difficile continuare. D’altronde come si può continuare su quella stessa strada dopo un film come Avengers: Endgame. Lo dice anche la parola, End-Game/Fine del Gioco.»
«Se andiamo a guardare ai modelli precedenti, tipo Captain America: Il Primo Vendicatore, quelli sono stati i film su cui è stato poi costruito l’Universo, le basi da cui ripartire. Captain America: Brave New World ha gli stessi punti di costruzione, i mattoni che l’Universo utilizza per organizzare una nuova scalata. Nessun film sulla Terra avrebbe potuto eguagliare la forza narrativa di Avengers: Endgame, e non è quello che vogliamo fare con questo film. Si tratta solo del naturale sviluppo di quelle storyline: partendo da Endgame dobbiamo arrivare alla generazione successiva».
Captain America: Brave New World è interpretato da Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Carl Lumbly, Xosha Roquemore, con Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson e Harrison Ford.
Il film è diretto da Julius Onah e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore. Louis D’Esposito e Charles Newirth sono gli executive producer. La sceneggiatura è firmata da Rob Edwards e Malcolm Spellman & Dalan Musson e Julius Onah & Peter Glanz, mentre il soggetto da Rob Edwards e Malcolm Spellman & Dalan Musson.