Finora Baby ha riscosso numerose critiche per il suo modo superficiale di trattare gli argomenti, ma nella seconda stagione potrebbe esserci una svolta
Fin dai primi episodi, Baby ha riscosso critiche negative e talvolta molto pesanti sul modo in cui il tema della prostituzione minorile è stato affrontato nel corso degli episodi. Il difetto sarebbe quello di non approfondire abbastanza le vicende delle due protagoniste all’interno del giro di prostituzione, col risultato di mettere i gravi fatti di cronaca sullo stesso piano problemi adolescenziali più comuni, se non addirittura di renderli glamour e accattivanti.
A parlare ora è Benedetta Porcaroli, Chiara nella serie, raccontando di come Netflix abbia posto dei grossi limiti alla rappresentazione in previsione di una distribuzione più ampia possibile. Il timore era concentrato soprattutto nei confronti degli spettatori americani, molto sensibili alla trasposizione cruda di tali argomenti:
“L’anno scorso c’è stato qualche problema con Netflix. Sono state bannate molte cose perché in America non volevano la spettacolarizzazione della prostituzione minorile. Secondo me è un errore edulcorare: Baby è ispirato a un fatto di cronaca reale.”
L’attrice sostiene che la rappresentazione della prostituzione non debba in ogni caso subire censure, pur incorrendo nel rischio di creare un modello fraintendibile:
“La serie non giudica in modo moralistico e non esalta modelli. Credo sia interessante e giusto raccontare il male. All’inizio si può restare affascinati ma se si vede come va a finire… parliamo di storie tragiche.”
La prima stagione potrebbe dunque aver posto le basi per un capitolo più cupo ed esplicito di Baby, fungendo quasi da introduzione con i suoi modi tanto fortemente criticati. La seconda stagione è stata già annunciata e le riprese inizieranno a marzo, ma non è ancora nota una data di uscita. Insomma, staremo a vedere!