Il fumettista francese Bastien Vivès è stato al centro delle cronache con la grave accusa di aver realizzato materiale pedopornografico in alcune sue opere. Oggi vuole esprimere il proprio pensiero su questo caso giudiziario che lo vede protagonista, e intende farlo a modo suo: pubblicando un fumetto dal titolo “La Vérité sur l’affaire Vivès” (tradotto: “la verità sul caso Vivès”). La graphic novel uscirà a ottobre edita dalla nuova casa editrice francese “Charlotte éditions“.
Il caso giudiziario di Bastien Vivès…
Una vera e propria tempesta si è scatenata sul fumettista francese Bastien Vivès (autore che ricordiamo anche per aver realizzato il poster ufficiale dell’edizione 2020 del Comicon di Napoli). Circa due anni fa Bastien Vivès e balzato al centro delle cronache in seguito alle pesanti accuse di aver realizzato materiale pedopornografico nelle sue opere. Ad entrare nell’occhio del ciclone è stata la pubblicazione della graphic novel “Meloni di Rabbia“.
“Meloni di Rabbia”, pubblicata in Italia da “Comicon Edizioni“, racconta la storia di una ragazza dotata di un seno prosperoso che gli procura fortissimi dolori alla schiena. I genitori preoccupati della sua salute l’affidano alle cure del medico del paese, il quale si prende più di una libertà nei confronti della ragazza.
Il titolo si dichiarava apertamente pornografico ma fu accusato di mettere in risalto la cultura dello stupro con accenni all’incesto e alla pedopornografia. L’autore francese ha avuto problemi simili con le sue successive opere: “Svuoto Mentale” (sempre pubblicata in Italia da “Comicon Edizioni”) e “Petit Paul” (inedita in Italia).
La particolarità di questa vicenda è che “Meloni di Rabbia” fu pubblicato in Francia nel 2011 dopo aver ricevuto sovvenzioni dal Ministero della Cultura francese. È paradossale che nel 2024, a tredici anni di distanza dalla prima edizione, quest’opera oggi venga considerata un crimine.
La reazione a caldo da parte di Vivès è stata una presa di distanza netta da queste pesanti accuse:
«Condanno la pedocriminalità, così come la sua apologia e la sua banalizzazione. Condanno la cultura dello stupro e la violenza contro le donne. Desidero esprimere la mia sincera solidarietà alle vittime dell’incesto e di ogni altro abuso sessuale. In nessun caso i miei libri dovrebbero essere letti attraverso il prisma dell’autocompiacimento verso questi crimini»
Oggi, dopo circa due anni dall’inizio di questa vicenda, l’autore francese si accinge ad andare a processo per rispondere di queste accuse. Vivès ha ammesso che questa vicenda gli ha letteralmente creato terra bruciata attorno.
In una recente intervista al magazine “Le Point” ha ammesso l’opera che lo sta tenendo a galla è “La Regina di Babilonia” (un fumetto che racconta le avventure di “Corto Maltese” in chiave moderna) ma che gli altri progetti che lo vedevano coinvolto sono tutti falliti, compreso un lungometraggio che sembrava ben avviato e mostra a lui dedicata al prestigioso Festival di Angoulême prontamente annullata.
La sua vita è andata completamente a rotoli sotto i colpi di minacce di morte ricevute nei social, prelievo di campioni di DNA da parte della polizia di Parigi e proposte di sottoporsi ad esami psichiatrici. Come passare in brevissimo tempo dall’essere amato dai propri lettori e considerato una nuova stella del fumetto da parte degli addetti ai lavori, al diventare un criminale che incita alla violenza sulle donne e alla pedopornografia.
…diventa fumetto
Nonostante tutto questo, la creatività di Bastien Vivès non si è sopita. L’autore francese ha infatti realizzato un fumetto dal titolo “La Vérité sur l’affaire Vivès” (tradotto: “la verità sul caso Vivès”), una nuova graphic novel autobiografica con la quale Vivès vuole raccontare l’intera vicenda dal suo punto di vista. L’opera di 180 pagine uscirà a ottobre edita dalla nuova casa editrice francese “Charlotte éditions“.
Di seguito vi proponiamo alcune tavole in anteprima:
Siamo curiosi di sapere la vostra opinione su questa triste vicenda. Fateci sapere il vostro pensiero nei commenti.
Fonte: Fumettologica