Abbiamo finalmente letto l’albo più atteso e chiacchierato dell’anno. Dopo le anticipazioni uscite pochi giorni fa sul New York Times ora abbiamo finalmente il fumetto tra le mani. Ed è semplicemente bellissimo
Da praticamente un anno, il #50 di Batman è uno dei numeri più attesi nel panorama fumettistico americano. Intorno al matrimonio tra il Pipistrello e la Gatta son nate teorie, congetture, e ipotesi sul possibile intervento del Joker. Addirittura il New York Times, uno dei quotidiani più importanti d’oltreoceano, ha spoilerato i fatti…. ma non tutti.
Lo script di questo fondamentale evento è affidato a Tom King, di cui abbiamo già recensito “Io sono Gotham” qui. L’autore di Visione e Mister Miracle, è arrivato a metà del suo lavoro leggermente altalenante con Batman: saranno infatti 100 i numeri che comporranno la run dell’ex agente della CIA. L’aggettivo ‘altalenante’ nasce da una non invalidante incostanza: se il primo arco narrativo ha convinto appieno, la Guerra degli scherzi e degli Enigmi, uno degli arcs da poco conclusi in Italia, non pare essere stato all’altezza delle aspettative. Pensando però a come King sta gestendo le dinamiche, e dopo un’attenta riflessione sulla lettura di questo Batrimonio, si potrebbe iniziare a sospettare che ogni albo fuoriuscito finora non sia altro che un piccolo dettaglio di un grande e ambizioso quadro, giudicabile solo tra altri 2 anni.
Batman #50: La storia
La storia si divide in più letture simultanee che vanno ad intrecciarsi meravigliosamente.
In linea generale è possibile schematizzare la struttura (non fissa!) nella maniera che segue:
Pag.A – Momenti di Bruce prima del matrimonio.
Pag.B – Momenti di Selina prima del matrimonio.
Pag.C – Tavola celebrativa con Lettera di Bruce.
Pag.D – Tavola celebrativa con Lettera di Selina.
Con A B C D che tendono a ripetersi molteplici volte fino a che la struttura non muta sul finale.
Tom King è un giocoliere nato.
I momenti di Bruce e Selina prima del matrimonio mostrano ciò che accade nella vita dei futuri sposi poco prima del grande giorno, fino ad arrivare al momento della celebrazione, e sono disegnati da Janin.
Questi istanti sono interrotti ogni due pagine, da altre due tavole. Di queste due tavole, la prima contiene alcune parole di Bruce, e la seconda quelle di Selina. Le parole, molto intime ed evocative, sembrano provenire da due missive con le quali i due vogliono confessarsi reciprocamente qualcosa, e sono accompagnate dai disegni creati dai più disparati autori che nel corso degli anni hanno assunto un ruolo preponderante per la gestione dell’eroe della DC: avremo quindi modo di apprezzare Catwoman e Batman tramite le matite di Adams, Bermejo, Kubert, Finch, Capullo, Pope, e così via. Ma a suscitare le sensazioni più forti sono i disegni di Jim Lee, Tim Sale e – dulcis in fundo – Frank Miller, che ci regala qualcosa di stratosferico e nostalgico. L’impatto è notevole.
Se siete riusciti a non svenire di fronte a questa immagine che abbiamo deciso di mostrarvi, abbiate pazienza per come ora l’autore di questo articolo si scomporrà, ma va detto e ribadito che queste tavole, cullate dalla scrittura di King, sono una goduria esagerata, sono emozione allo stato puro, un gesto d’amore assoluto per ciò che Batman è, per ciò che rappresenta.
Queste pagine offrono anni di storia, lustri di dedizione, decenni di amore.
Il tutto appare quasi come un’anticipazione di Detective Comics #1000, per il quale dovremo aspettare poco meno di un anno.
Le nozze, infine, non hanno più importanza.
Rimangono solo il lettore, la sua passione, e i tratti inconfondibili di questi artisti da sempre devoti al crociato incappucciato.
Poco prima si è detto che «si potrebbe iniziare a sospettare che ogni albo fuoriuscito finora non sia altro che un piccolo dettaglio di un grande e ambizioso quadro»: il matrimonio, nel finale, va infatti a collegarsi ad eventi passati, facendo da fulcro centrale con fatti che ancora dovranno accadere. Riguardo ciò non accenneremo nulla, per evitare gli spoiler, ma bisogna assolutamente riconoscere la grande tattica dell’artista nel creare un puzzle intrigante e variegato, soprattutto se si considera che il più grande pregio di Tom King non è il contenuto di trama o il colpo di scena, ma la dimensione emotivo-riflessiva (di nuovo, Alfred scalda il cuore), e il virtuosismo con cui la tratta in ogni singola vignetta.
Questo numero è una celebrazione enorme all’eroe di Gotham, e la lettura, che alza l’hype per i prossimi mesi a venire, è ricca di ossitocina.
Non si può rimanere impassibili di fronte a tanta bellezza e delicatezza, e dare una valutazione massima vien naturale.
Abbiamo parlato di:
Andrea Fracci