Batman Returns – Segreti e curiosità del cult di Tim Burton

11 settembre del 1992 usciva nei cinema italiani un film che è diventato immediatamente un cult: Batman: Il Ritorno, con Michael Keaton, Michelle Pfeiffer e Danny DeVito, per la regia del grande Tim Burton. Ecco alcuni segreti e curiosità di uno dei migliori cinecomics di tutti i tempi

speciale batman il ritorno
Ebbene sì, sono passati 32 anni dall’uscita italiana di Batman – Il Ritorno, secondo film diretto da Tim Burton sull’alter ego di Bruce Wayne con Michael Keaton, Danny DeVitoMichelle Pfeiffer e Christopher Walken. Stiamo diventando vecchi, inutile girarci intorno (anche se 32 anni fa io ero davvero mooolto piccolo, eh).

In occasione dell’anniversario italiano di uno dei cinecomic più amati di sempre, abbiamo pensato di svelare segreti e curiosità su questo iconico film, andando a ripescare dichiarazioni e vecchie interviste allo straordinario cast di Batman: Returns. 

Batman: Il Ritorno – Un cult senza tempo con un cast stellare

Batman Returns (1992) — Michelle Pfeiffer Catwoman

Partiamo da Michelle Pfeiffer: l’interprete della Catwoman più sexy mai apparsa sul grande schermo (con buona pace di Halle Berry e Anne Hathaway, anche se Zoë Kravitz le si è avvicinata molto…) ha dichiarato di essere ossessionata dal personaggio sin da quando era una bambina. Ci rimase malissimo quando Tim Burton assegnò il ruolo ad Annette Bening, la quale fu costretta a rinunciare alla parte a causa della sua gravidanza.

Il regista chiamò dunque (finalmente) la nostra Michelle, che chiaramente accettò con grande entusiasmo il ruolo della sexy nemica di Batman, lavorando tantissimo (anche dal punto di vista fisico) per farsi trovare pronta sin dal primo giorno di riprese alle dure scene di lotta che l’avrebbero vista protagonista.

Durante una delle prove nell’uso della frusta, Michelle colpì inavvertitamente il suo istruttore (facendolo anche sanguinare) e scoprì che usare un oggetto simile, con le luci sparate negli occhi, non è esattamente la cosa più facile del mondo… in seguito riuscì a prendere confidenza con tutte le sue armi e il risultato è stato talmente buono, che ancora oggi, dopo 32 anni, chiunque pronunci il nome “Catwoman”, pensa immediatamente a lei.

Batman Returns Catwoman

L’unica nota stonata dell’esperienza in questo film, sembra essere stato l’iconico costume della Donna Gatto:

«È stato il meno comodo che io abbia mai indossato – ha dichiarato l’attrice – . Dovevano ricoprirmi di talco, aiutarmi a indossarlo e poi metterlo sotto vuoto. Lo avevano dipinto con una vernice che dava un aspetto simile al silicone e lo rendeva più lucido. Avevo quegli artigli e mi si impigliavano ovunque. La maschera mi strozzava… abbiamo avuto molti problemi da risolvere!» 

L’attrice ha inoltre dichiarato che con quel costume non riusciva nemmeno ad andare in bagno… un problema assolutamente non secondario!

Anche Michael Keaton è riuscito a calarsi piuttosto rapidamente nei panni di Batman (ancora oggi è considerato uno degli attori più convincenti nel ruolo): al suo secondo film consecutivo nei panni del protettore di Gotham, decise autonomamente di tagliare molte delle battute del suo personaggio, specialmente quando indossava il costume: scelta azzeccatissima, visto che il Cavaliere Oscuro non è certo un tipo di molte parole, anzi…

Michael Keaton Batman returns

Tim Burton apprezzò molto la scelta di snellire un po’ i dialoghi che vedevano Batman protagonista, ammettendo che il costume trasmetteva un’immagine molto potente senza il bisogno di troppe parole. Costume che ha rappresentato un problema anche per Keaton: anche lui, come Michelle Pfeiffer, ha avuto qualche difficoltà, anche se di natura diversa.

L’uniforme di Batman era decisamente troppo rigida, al punto da impedire all’attore di muovere la testa. Il regista, in relazione a questo, ha affermato:

«Inizialmente è stata una scelta pratica perché non avevano finito il lavoro sul costume e non funzionava nel modo giusto. L’ha costretto a compiere delle mosse più esagerate, coraggiose e forti dal torso in su, e ha funzionato»

Burton ha inoltre dichiarato che nella sceneggiatura originale, Batman non avrebbe dovuto uccidere il clown tirandogli una bomba addosso:

«All’epoca sembrava che stessimo esplorando un nuovo territorio ed è probabilmente molto leggero rispetto a quello che si vede attualmente nei cinema. Penso che tutti nello studio fossero d’accordo sul fatto che dovesse essere un film di supereroi diverso. In quel momento sembrava nuova e quindi non sono stati fatti particolari commenti».

Secondo il regista, Batman avrebbe dovuto uccidere un suo nemico solo se la scena avesse avuto un significato davvero importante.

Tra i vari “segreti” rivelati recentemente da Burton, c’è una curiosità riguardante Catwoman, vera co-protagonista del film. Ricordate la scena in cui Michelle Pfeiffer “mangia” un canarino? Ebbene, non c’è stato nessun effetto speciale: l’attrice ha avuto realmente un piccolo volatile in bocca per pochi secondi: ovviamente la scena è stata girata una sola volta…

That Was A Real Bird In Michelle Pfeiffer's Mouth During Batman Returns

Il personaggio di Selina Kyle conquistò davvero tutti, durante le visioni private del film. Piacque talmente tanto, che produzione decise di aggiungere nuove scene al finale: volevano che il pubblico vedesse che in realtà Catwoman fosse in qualche modo ancora viva. Ancora non sapevano se ci sarebbe stato un terzo film diretto da Tim Burton e la scelta di tenere in vita un personaggio così potente era senza dubbio strategica: sarebbe potuta tornare in qualsiasi momento e il pubblico l’avrebbe accolta a braccia aperte.

Purtroppo, sappiamo bene che dopo questo film il franchise di Batman passò in altre mani…

Batman Returns pinguino

Ma Selina Kyle/Catwoman non era certo l’unico villain del film, anzi: c’era uno strepitoso Danny DeVito nel ruolo del Pinguino, pronto a rubare la scena a tutti ogni qual volta entrava in azione. Parlando del suo personaggio, Tim Burton ha ammesso che McDonald’s (partner commerciale di Warner Bros.) non ha apprezzato molto la saliva scura che usciva dalla bocca del Pinguino, un’idea nata proprio da Danny DeVito e dai responsabili del make up, i quali hanno mischiato del colorante a un colluttorio.

Per completare la trasformazione nel villain, inoltre, erano necessarie quattro ore al trucco, diventate, a fine riprese, tre ore e mezza. Un’altro aneddoto interessante riguarda la sequenza in cui DeVito deve camminare in mezzo a dei veri pinguini: per realizzarla il set è stato tenuto a temperature davvero molto basse. Solo l’attore non soffriva particolarmente il freddo, grazie al suo particolare costume e alle protesi che in qualche modo lo riparavano dal gelo che avevano creato…

 

Un altro personaggio assolutamente fondamentale nel film è senza dubbio il grande Christopher Walken, che interpreta il ruolo di Max Shreck, imprenditore senza scrupoli pronto a tutto pur di mettere in ginocchio Gotham. L’attore ha recentemente rivelato che la fonte d’ispirazione per il suo personaggio è stata senza ombra di dubbio Vincent Price in un vecchio film. Ha poi elogiato il grande lavoro fatto dalla produzione, che ha messo un’attenzione a dir poco maniacale n ogni fase della realizzazione della pellicola.

 


Batman: il Ritorno è sicuramente uno dei capisaldi dei cinecomics, oltre che del cinema fantastico in generale. Ha decisamente alzato l’asticella qualitativa del genere, mostrando a tutti che è possibile realizzare un grande film con personaggi presi dai fumetti… peccato che all’epoca fu proprio la Warner Bros. a fare marcia indietro. Nonostante gli ottimi incassi (266 milioni di dollari in tutto il mondo), la casa di produzione proprietaria della DC Comics ha scelto di far prendere alla saga una svolta più adatta alle famiglie a causa delle lettere di protesta di molti genitori che si lamentavano del terrore provato dai propri figli durante la visione.

Lo studio ha quindi deciso di dare le redini del progetto a Joel Schumacher, lasciando in Burton un grande senso di amarezza. Il regista ha spiegato: «Ho capito a metà del mio incontro con la Warner Bros. che non volevano realmente farmi fare il film. Continuavano a dirmi ‘Non vuoi tornare indietro e girare un film come Edward mani di forbice? Qualcosa di più piccolo?’. Ho risposto: ‘Non volete farmi realizzare il film, vero?’».

Tu pensa che avrebbe potuto fare nel terzo capitolo…

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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