Io Sono Suicida è la seconda minisaga del ciclo che Tom King ha preparato per Batman agli inizi di Rinascita, il nuovo corso DC Comics che ha rilanciato l’intero parco testate dopo l’esperienza dei New52
In “Io sono Suicida” (saga origininariamente pubblicata da RW Edizioni/Lion sui numeri #9, #10, #11, #12, #13 del quindicinale Batman e raccolta successivamente in volume da Panini) ci allontaniamo da Gotham per approdare a Santa Prisca dove Batman ha bisogno dello Psico-Pirata per salvare una persona che deve essere salvata, Gotham Girl.
Proprio qui si troverà di fronte ad una delle sue nemesi più pericolose: Bane.
Ma non sarà solo. O forse sì. O forse no.
Con le tavole di Mikel Janìn (collaborazione molto apprezzata anche in seguito), Tom King imbastisce una trama da spy-story, affiancando al Pipistrello alcuni dei suoi nemici più o meno celebri, scelti in prima persona dal nostro eroe per questa missione, direttamente dalle celle di Arkham: Jewlee, Punch, il Ventriloquo, Bronze Tiger e Catwoman. Il titolo, quindi, strizza l’occhio a quella che è una formazione temporanea della Squadra Suicida. Ma non solo.
Lo scontro fisico con Bane – non più dipendente dal Venom – mette a dura prova la resistenza fisica e mentale di Batman che, con la solita determinazione, affronterà il nemico sempre in maniera lucida e fiera, procedendo spedito e sicuro nella propria missione: scalfito, colpito, rotto, spezzato, rinchiuso, mai vinto.
Il vero ‘suicida’ è, quindi, proprio il nostro eroe.
Gli altri membri della Squadra, soprattutto Selina, avranno un ruolo ben preciso e studiato nel minimo dettaglio per la riuscita del piano orchestrato da Batman: ognuno darà il proprio contributo in cambio di qualche anno in meno da scontare nel manicomio una volta tornati a Gotham.
Tra doppi e tripli giochi, lettere e riflessioni, minacce feroci, sangue e pugni – tanti pugni -, la storia si sviluppa in maniera accattivante nell’arco dei 5 numeri, esaltata ottimamente dai disegni (e qualche splash page molto intensa) di Janìn. Bane è ben caratterizzato, anche attraverso delle tavole flashback, sia nel confronto fisico che in quello psico-dialettico con Batman. Il finale di questo arco narrativo lo segnerà in maniera indelebile, lasciando le porte aperte ad un suo ritorno.
Nota di merito per Catwoman che, da questa storia, inizia ad acquisire sempre maggior peso nella vita di Batman, diventando parallelamente, una figura centrale nella gestione King: audace, furba, spietata si rivela un’ottima partner in questa missione. O forse no.
O forse sì.
Se la missione ha avuto o meno successo e, soprattutto, a quale costo, sta a voi scoprirlo: buona lettura!
BEST QUOTE
“E allora hai ragione. Quando ci baciamo, il dolore va via. Perché in quell’istante condividiamo le nostre morti. E, per un istante, non moriamo soli”.