Gli albi usciti negli USA il primo ottobre hanno reso omaggio a Chadwick Boseman, il volto cinematografico di Black Panther, scomparso lo scorso agosto
Il primo ottobre è stato il giorno scelto dalla Marvel per commemorare Chadwick Boseman, l’attore che ha interpretato Black Panther nel MCU. Il volto cinematografico di Re T’Challa è purtroppo prematuramente scomparso lo scorso agosto e la Casa delle Idee gli sta rendendo diversi omaggi.
Ogni fumetto pubblicato in questa settimana conterrà un tributo firmato da Ta-Nehisi Coates, sceneggiatore, saggista e giornalista che negli ultimi anni ha firmato le avventure di T’Challa a fumetti, ma anche amico di Boseman nella vita reale.
L’incipit del tributo Coates è tratto dal settimo numero di Secret Wars, opera di Jonathan Hickman ed Esad Ribic, dove il supereroe pronuncia le parole: “La morte è solo un tipo diverso di viaggio… verso una terra di cui sono il re”.
Di seguito, vi lasciamo il testo del toccante tributo:
Nel mito di Pantera Nera, T’Challa si ritira spesso nella sua Città dei Morti, dove sono sepolti tutti i re e le regine del Wakanda del passato. Laggiù, T’Challa trova la saggezza e i consigli dei suoi antenati. È stato in una città di queste, quasi venticinque anni fa, che ho incontrato Chadwick “Chad” Boseman. La nostra Città dei Morti era la Howard University, un luogo dove sentivamo che i nostri antenati, Kwame Ture, Donny Hathaway e Zora Neale Hurston, camminavano al nostro fianco. La parola “antenato” è quella essenziale. Howard non aveva semplicemente prodotto laureati famosi o affermati: aveva prodotto guerrieri, uomini e donne che avevano trascorso la vita impiegando le armi di loro scelta nella stessa guerra in cui sia Chad che io, in virtù del colore della nostra pelle, ci sentivamo coinvolti. Come T’Challa nella sua Città dei Morti, eravamo talmente pervasi dal loro spirito che sentivamo di avere la responsabilità di fare altrettanto. Quindi non sarebbe bastato che Chad diventasse un protagonista a Hollywood. La sua arte avrebbe dovuto in qualche modo far progredire la guerra ancestrale in nome della giustizia.
Non che Chad avesse bisogno di molti stimoli. Lo avevo incontrato mentre conduceva una protesta con il mio amico Kamilah Forbes per preservare la dignità del college di belle arti di Howard. Quello che voglio dire è che prima di conoscere Chad come artista, conobbi Chad come guerriero. Ed era maestoso anche allora. C’era qualcosa di quasi ultraterreno in Chad: lo ascoltavo parlare e coglievo solo il 60 percento di ciò che stava effettivamente dicendo. Con il passare tempo ho capito che questo era dovuto al fatto che Chad era sempre un passo avanti a tutti.
Ho avuto modo di osservarlo nel corso degli anni, mentre si faceva strada dal teatro studentesco alla TV, dalla TV al Cinema, e infine al ruolo di T’Challa. Era perfetto. Aveva lo spirito regale di T’Challa, emanava l’impressione di non rappresentare semplicemente se stesso, ma una nazione. Ed è così che interpreto la sua morte. È triste a livello personale perderlo a un’età così giovane. Ma per quelli di noi che avevano così tanto bisogno di lui in questo momento, in questi tempi bui, per quelli di noi che sono andati in guerra con lui, la perdita è impensabile. Semplicemente non possiamo permetterci di restare senza Chad.
Il mio auspicio è inadeguato, ma è tutto ciò che ho per dare un senso a questa tragedia. È l’idea di retaggio. Il pensiero che quando qualcuno come Chad brandisce le proprie armi con la stessa ferocia che dimostrava lui, sarà ricordato. È l’idea che la saggezza e il potere di Chad siano ancora con noi in forma ancestrale. È il pensiero che così come Chad una volta entrò nella Città dei Morti e imbrigliò l’energia di coloro che lo avevano preceduto, così anche la sua forza potrà essere imbrigliata da tutti i guerrieri che verranno.
Il tributo è accompagnato da un’illustrazione firmata dall’artista di Black Panther Brian Stelfreeze, che mostra Boseman come T’Challa nel famoso gesto di saluto “Wakanda per sempre”.