Bridgerton, la prima serie originale targata Shondaland, ha saputo appassionare milioni di spettatori grazie alla storia d’amore tra il Duca e la sua Dafne, nella cornice di un magnifico anacronismo
Bridgerton è, sicuramente, una delle serie del momento. Ispirata a “Il duca ed io”, primo romanzo del ciclo incentrato sulla numerosa e affascinante famiglia Bridgerton, scritto dalla scrittrice statunitense Julia Quinn, si tratta della prima opera originale di Shondaland, la casa di produzione di Shonda Rhimes. La serie ha fatto il suo debutto su Netflix lo scorso 25 Dicembre, conquistando la maggior parte del pubblico rosa, ma creando anche forti contrasti.
La prima stagione della già fortunatissima serie, ambientata nella Regency Era, ci porta nel mondo dell’alta società londinese in uno dei periodi più caldi dell’anno: la stagione dei matrimoni. Tutto ruota, come lascia desumere anche il titolo, attorno alla famiglia Bridgerton, anzi, più precisamente, intorno a Daphne. La bella e giovane signorina Bridgerton ha infatti fatto il suo debutto in società, ricevendo gli apprezzamenti della Regina Charlotte, tanto da essere definita “il diamante della stagione”. Nonostante Daphne riceva le attenzioni persino del Principe Federico di Prussia, nel cuore della ragazza non c’è spazio se non per l’ambito scapolo Simon Basset, Duca di Hastings, personaggio dall’indiscusso fascino, che ha saputo conquistare non solo il diamante della stagione, divenuta sua moglie, ma anche le tante spettatrici. Il tutto poi è accompagnato dalla voce narrante di Lady Whistledown che, come una Gossip Girl dell’Ottocento, racconta gli scandali dell’Alta Società.
Un anacronismo… magnifico!
Il pubblico medio, però, sembra proprio non essere in grado di godersi un prodotto fresco e nuovo, capace di regalare momenti di evasione e sogni ad occhi aperti, che sono oggi quanto mai necessari. Subito dopo la messa in onda su Netflix, infatti, sono partite critiche feroci che imputano alla serie un forte anacronismo. Ma a questo punto, una domanda sorge spontanea: dopo anni di period drama, di film in costume ambientati in epoche più o meno remote, davvero si continua a gridare all’anacronismo e ci si aspetta che un prodotto destinato all’intrattenimento, come è appunto Bridgerton, sia un minuzioso documentario su di uno specifico periodo storico?
La storia, come disse anche il brillante storico Serge Gruzinski, per poter attrarre deve saper arrivare ad un compromesso. Ed è esattamente ciò che fa questa serie. Ha degli innegabili riferimenti storici, vede nel suo microcosmo personaggi realmente esistiti, come la Regina Charlotte, ma non è di certo un trattato sulla Regency Era. E non lo è, perchè questo non attrarrebbe assolutamente il pubblico.
Viene spontaneo chiedersi quanti poi, tra coloro che puntano il dito, siano veramente andati oltre le nozioni di storia che vengono fornite durante il ciclo di istruzione obbligatoria. Quanti guardino documentari o programmi a sfondo culturale che non siano l‘Ulisse di Alberto Angela. Dovrebbe però essere ormai chiaro a tutti che da un prodotto destinato all’intrattenimento, come è appunto questa serie tv, non ci si può aspettare l’accuratezza e la precisione che avrebbe un saggio storico riguardo ad un dato periodo o evento. Com’è giusto che sia, tra l’altro.
E quindi ben vengano gli anacronismi se si tratta del mondo dell’intrattenimento. Per la formazione vera e propria ci sono i libri. E non c’è nulla di più bello di abbandonarsi dopo una giornata estenuante tra studio e lavoro buttandosi sul proprio divano e godersi il magnifico anacronismo che è Bridgerton, la favola a lieto fine di Daphne e Simon.
Bridgerton: Tra tulle e contemporaneità
La chiave vincente di Bridgerton è, oltre all’amore tra Daphne e Simon, l’essere riuscita a coniugare il fiabesco mondo dell’aristocrazia ottocentesca con la contemporaneità. Ad accompagnare il frusciante tulle dei delicati vestiti color pastello di Daphne, che si incontrano con il velluto rosso ed oro del Duca, c’è infatti una colonna sonora magnifica. Si è scelto di riarrangiare in chiave classica alcuni successi pop degli ultimi anni, come Bad Guy di Billie Eilish e Wildest Dreams di Taylor Swift, magnifico sottofondo di molte delle scene tra il Duca e la sua sposa.
Ma la contemporaneità non sta solo nella colonna sonora, perchè nel raccontarci del corteggiamento tra i due, emergono anche temi come il taboo della sessualità, diffuso ancora oggi. Nonostante le giovani ragazze del XXI secolo possano contare su molteplici strumenti d’informazione, infatti, molte si ritrovano a brancolare nel mondo della sessualità totalmente sprovviste ed al buio, esattamente come accade a Daphne. Non tutte però sono tanto fortunate da trovare un affascinante duca pronto ad introdurle, con garbo, amore e rispetto, a questo mondo.
Il mondo di Bridgerton
Bridgerton non è un documentario, né aspira ad esserlo. E gli stessi protagonisti di certo non puntano a chissà quale ambito premio. Ma è un prodotto che funziona, che sa coniugare passato e presente, con temi che sono ancora molto attuali. L’amore tra Daphne e Simon è infatti la cornice di un magnifico dipinto in cui vediamo la giovane Eloise, sorella minore di Daphne, lottare per la sua indipendenza in un mondo che la vuole futura moglie e madre perfetta.
C’è Anthony, primogenito e quindi Visconte Bridgerton, che nutre un sincero amore per Siena Rosso, cantante lirica e quindi di più basso rango rispetto al suo, sapendo in cuor suo di non poterla mai realmente avere, poiché la loro relazione non verrebbe mai accettata dalla società. C’è Lady Danbury che ha tenuto sotto la sua ala il giovane Duca di Hastings, fino a quando non si è poi rivelato pronto a volare per conto suo.
Oltre ai Bridgerton ci sono poi i Featherington, altra famiglia preponderante sulla scena, e c’è il migliore amico del duca di Hastings, Will, che fa il pugile per poter mantenere la sua famiglia. Questa è infatti per lui la cosa più importante e scenderà a compromessi, pur di tutelare i suoi affetti. Ma soprattutto ci sono loro: Simon e Daphne.
Il Duca e Lei
Dietro allo charme del duca si cela però una sofferenza portata con dignità. Ed è forse questo ciò che ha fatto innamorare di Simon Basset le tante spettatrici. Oltre all’innegabile bell’aspetto di Regé-Jean Page, c’è un personaggio forte, di sani principi, sinceramente e profondamente innamorato di Daphne tanto da metterla dinanzi a tutto, anche ai suoi stessi sentimenti. Il Duca di Hastings infatti, rimasto subito orfano della madre, morta di parto, ha dovuto convivere con un padre che lo ha convinto che per essere amati, bisogna essere perfetti.
Quando infatti scopre che il piccolo Simon è balbuziente, arriva a rinchiuderlo in collegio, facendo credere a tutti che sia morto perchè, testualmente “non lascerà che il ducato degli Hastings cada nelle mani di un idiota”. A salvarlo arriva Lady Danbury, intima amica della madre, che lo aiuta a superare tutto e tutti, trasformandolo in un perfetto Lord. Ma neanche questo sembra bastare al duca, che continua ad ignorare il figlio. Simon comprende ben presto che ciò che sta a cuore al padre è il casato, difatti quando l’anziano duca è sul letto di morte gli fa un giuramento ben preciso: non si sposerà e non avrà figli, in modo da far estinguere la dinastia degli Hastings.
Ed è per questo che, quando incontra Daphne, cerca di resisterle in ogni modo. La giovane Bridgerton, che ha il volto di Phoebe Dynevor, infatti vuole una famiglia, dei figli, e lui sa di non poterglieli dare. Tuttavia, la passione prende il sopravvento su tutto in un giardino al chiaro di Luna, e per tutta una serie di circostanze e conseguenze, i due convolano a nozze. Daphne rappresenta perfettamente il prototipo di donna aristocratica del tempo. Educata dalla madre ad essere la moglie perfetta, la giovane Bridgerton è eterea, graziosa, a modo e non sorprende che sia proprio lei “il diamante della stagione”. La giovane, preda di un fratello che respinge qualsivoglia pretendente, intreccia con il Duca un finto corteggiamento, che si rivelerà però poi essere più vero che mai.
L’amore infatti travolge Simon e Daphne, regalando a tutti noi una storia d’amore degna di quelle raccontate in capolavori come Orgoglio e Pregiudizio, al quale Bridgerton strizza evidentemente l’occhio. Ma Daphne dimostrerà in più un’occasione di non essere una semplice sprovveduta donna aristocratica, dando prova di fermezza ed intelligenza, anche nel caso del suo amore con il Duca.
E proprio l’amore, come dice più volte anche la stessa Lady Danbury, vincerà su tutto. Ma non mi dilungherò in questa sede al riguardo, perchè potrei privarvi della gioia della visione di una serie capace di far sognare guardando sbocciare, tra Daphne ed il Duca, un amore fiabesco e travolgente, nella cornice di un magnifico anacronismo.