> Approfittando del Natale, la Universal ha lanciato il nuovo trailer di Bussano alla porta, ultimo lavoro di M. Night Shyamalan, nei cinema a febbraio.
Il 2 febbraio 2023 arriverà nei cinema Bussano alla porta (Knock at the Cabin), ultimo film di M. Night Shyamalan, e la Universal ha scelto la sera di Natale per condividere il nuovo trailer, che trovate sotto.
Il trailer fa seguito al poster diffuso a novembre, che era inoltre stato oggetto di una piccola polemica da parte dello scrittore Paul Tremblay, autore di La casa alla fine del mondo (The Cabin at the End of the World), il romanzo horror da cui è tratto il film. Tremblay aveva infatti fatto notare come il suo nome non figurasse in alcun modo nel poster, cosa che per giunta sembra essersi ripetuta anche stavolta.
Gli unici nomi che figurano sono quelli del regista M. Night Shyamalan, che ha anche prodotto il film, e di Steve Desmond e Michael Sherman, che insieme a lui ne hanno scritto la sceneggiatura.
TRAMA E CAST
Una ragazzina è in vacanza coi genitori in una baita isolata, quando vengono tutti presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere un gesto estremo per evitare l’Apocalisse. Senza contatto con il mondo esterno, e bloccati in uno spazio molto limitato con i propri aguzzini, la famiglia deve decidere in cosa credere prima che sia troppo tardi.
A interpretare la ragazzina è l’esordiente Kristen Cui, circondata da un cast di veterani: Dave Bautista (il Drax della serie de I guardiani della galassia), il candidato al Tony Award e all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), Ben Aldridge (Pennyworth, Fleabag), la candidata al BAFTA Nikki Amuka-Bird (Persuasione, Old), Abby Quinn (Piccole donne, Landline) e Rupert Grint (già diretto da Shyamalan in Servant, oltre ad essere stato a lungo il Ron Weasley nella saga di Harry Potter).
Intervistato per l’ultimo numero di Total Film, alla domanda relativa all’atmosfera del film, il regista ha risposto così:
“Mi attirano le cose che prendono i generi e li piegano in modi nuovi, o che cambiano i generi rispetto a quello che si pensava di guardare. Il colpo di scena strutturale fa parte del divertimento. E mentre faccio il morphing dei generi, devo passare a generi a più ad alto numero di ottani. Se si abbassa la cadenza, anche se lo si fa molto bene, si ha una certa riduzione della posta in gioco che il pubblico percepisce.”
Del resto, Shyamalan non è nuovo a questa modalità, e anzi ci ha già abituato ai colpi di scena: ma proprio perché l’ha fatto, riuscirà davvero a stupirci? A febbraio avremo la nostra risposta.
