Caput Mundi – I mostri di Roma: Nero vol. 1: L’inferno è vuoto

È finalmente arrivata in edicola la nuova stagione di Caput Mundi, l’ambizioso progetto dell’Editoriale Cosmo di creare un universo condiviso tutto italiano. Vi parliamo del primo numero

recensione caput mundi 1

“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.”

Siamo nel III Canto dell’Inferno quando Dante inizia davvero il suo viaggio nella zona più terribile dell’universo, incontrando il peggio dell’umanità divorato e torturato dalle pene che gli spettano.

L’Inferno è Vuoto invece, senza formule proemiali che indorano la pillola, ci immette subito in una situazione infernale. Saremmo secondo Dante sicuramente nel girone dei lussuriosi, in un turbinio di corpi, depravazione e carnalità. Caput Mundi ci ha insegnato ad essere forti di stomaco e lo splatter non tarda ad arrivare: dopo un paio di pagine dove i lettori sono di fronte a questa masnada di corpi nudi, arrivano e squartano tutti. Sangue, budella, spari, scoppi e quant’altro subito riportano il lettore nella Roma brutale e spaventosa a cui la stagione precedente ci aveva abituati.

E Nero in tutto questo? Lontano per le prime battute da guai, sparatorie e compagnia bella, è a Tovajanica, a lavorare tranquillo in un cantiere da cui si vede il mare. Giorno dopo giorno, luna dopo luna, affronta il suo inferno quotidiano, cercando di non far capire la propria natura e di mantenersi quanto più lontano possibile dalla Capitale dei Mali.

Ma è inutile sperarci troppo: ritroviamo tutti, ma proprio tutti dove li avevamo lasciati, il Nano, la donna bionica, i vampiri, la mummia… Sì proprio lei, di nuovo, anche stavolta a tessere i fili di tutto il cancro che si muove e che dilaga a Roma. Insomma, potrebbe sembrare che nulla sia cambiato, ma non è proprio così.

Nero capisce che c’è bisogno di lui e allora abbandona il cantiere e corre a salvare pulzelle in difficoltà che si trovano in questa strana situazione per “sbaglio”, senza sapere che la mummia cerca una misteriosa chiavetta usb dal contenuto ancora più misterioso. Subito dopo torna a Roma e incontra un po’ di vecchia gente, Greta, il Nano che ha a che competere stavolta con uno strano personaggio che si fa chiamare Teschio, in cui io personalmente ho visto qualcosa di The Punisher, ma chissà… L’incontro, il nodo cruciale di questo primo numero è però quello con la mummia. Bendata e bardata per tenere a bada la putrefazione del suo corpo, incontra Nero provocandogli enormi sensi di colpa ma soprattutto un collasso. E così, ancora una volta si richiama Dante:

“Io non so ben dir com’ i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai”.

Pure il nostro Nero sarà annebbiato da un sonno profondo e non saprà spiegarsi né come, né perché finisca all’inferno. Qui incontrerà alcune anime in pena anch’esse vecchie conoscenze, ma ben più coraggioso, temerario e intraprendente di Dante, non si fa prendere da timori e tremori e capendo che è tutto nella sua testa, prendendo consapevolezza di vivere un sogno lucido. fa fuori tutte le anime e fa di quell’inferno un profondo vuoto.

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In questo primo numero della seconda stagione, Roma graficamente non irrompe troppo, è sullo sfondo: tormentata e traviata dalle bande, da attentati e da un’amara lotta politica. I personaggi invece sono caratterizzati in modo esemplare, dettagliati, anche nei momenti in cui vengono squartati. Ovviamente stiamo parlando di un bianco e nero, e il nero in molti casi dilaga; specie nei bagni di sangue. Suggestiva scelta grafica è stata quella di rendere estremamente dettagliata la vita reale con figure estremamente particolareggiate, e sfumato e smarginato il sogno lucido in cui Nero viene indotto. Tutto diventa offuscato e non c’è assolutamente spazio per alcun dettaglio, il disegno diventa quasi grossolano; sfocato, annebbiato com’è effettivamente in quel momento la mente di Nero. 

Primo episodio veramente valido che ci ha tenuto incollati alle pagine, soprattutto siamo entusiasti del colpo di scena e del grandissimo ed inaspettato ritorno. che ovviamente scoprirete leggendo!

 

 

Abbiamo parlato di

Carla Gambale

Non si ha memoria di quando abbia iniziato a leggere, ma non ho mai smesso. Lotto da tempo immemore con mia madre per farle comprare una nuova libreria. Tra un'emicrania e l'altra mi adopero a leggere, scrivere e parlare di libri, fumetti e serie tv, poi nel tempo libero studio anche archeologia

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