Ad aprile Napoli è stata un po’ la Capitale del fumetto, grazie all’edizione 2024 del Comicon che ha portato sotto i riflettori due pesi massimi del fumetto mondiale come John Romita Jr. e Claudio Castellini
La notizia che lo storico disegnatore di Spider-Man (e non solo!) sarebbe stato ospite di questa edizione del Comicon Napoli, aveva già scosso un po’ tutti. Ma dopo aver assistito al faccia a faccia avvenuto tra John Romita Jr. e Claudio Castellini (altra nostra eccellenza del settore) ci siamo resi conto di aver preso parte ad un momento veramente storico.
Nel corso del panel, ospitato per l’occasione dalla Sala Andrea Pazienza, si è fatto veramente un discorso a 360° sul fumetto americano, ma anche su altri dettagli relativi alle esperienze pregresse dei due fumettisti. Non è mancata l’occasione di raccontare anche aneddoti simpatici, accaduti nel corso delle loro longeve carriere.
Per John Romita Jr. il fumetto è una questione di famiglia
L’incredibile storia d’amore tra Romita Jr. e i comics inizia ben presto, nel dettaglio a 13 anni quando, nonostante la giovane età, riesce a creare il personaggio di Prowler per una storia di “The Amazing Spider-Man” disegnata dal padre. Sì, perché quando parliamo di Romita, dobbiamo stare attenti a precisare che i fumettisti celebri, segnati con quel cognome, sono due e sono padre e figlio.
L’amore per il disegno, assume quindi un valore importante per questa famiglia, che ha fatto sognare, attraverso la matita e un foglio di carta, migliaia di persone da ogni parte del mondo. Nel corso del dibattito, avvenuto il 26 Aprile a Napoli, non sono mancati riferimenti al padre. Soprattutto al fatto che contrariamente a ciò che l’opinione pubblica potrebbe pensare, la strada che divideva Romita Jr dal successo non è stata affatto in discesa.
Anzi, nei casi come il suo, in cui gli artisti hanno la responsabilità di portare un cognome così ingombrante, occorrono maggiore impegno e sacrificio per risplendere di luce propria. Nel corso dell’intervista, Romita Jr. stesso ha confessato di esser stato trattato molto male ai tempi del suo esordio. Lasciando intendere che non sempre è una fortuna nascere da una famiglia di grande talento.
I progetti a cui Romita Jr. ha preso parte sono veramente molteplici e scommettiamo che li conoscete tutti o quasi… Come sottolineato nel corso della discussione stessa, persino la serie animata X-Men ’97 (riproposta ultimamente in forma di remake su Disney+) è fortemente ispirata alle creazioni grafiche di Romita, di 20 e 30 anni fa.
A tal proposito, Romita ricorda che ne è passato di tempo da allora e che nonostante questo lui ricorda quel periodo come uno dei più importanti della sua vita, soprattutto da un punto di vista formativo. Ma la piacevole chiacchierata con John Romita Jr ha anche fatto luce su alcuni dettagli che potrebbero passare inosservati agli occhi dei lettori.
Disegnare le ambientazioni non è stato così semplice…
Per esempio, la stessa New York disegnata da Romita e tutti i suoi colleghi, ha rappresentato per loro un grande scoglio. Oggi giorno, con un solo click puoi conoscere qualsiasi città del mondo, ma anni indietro non era così semplice. Ai tempi in cui venivano forgiati Romita Jr e altri suoi colleghi, come lo stesso Claudio Castellini, non esisteva internet e questo rappresentava un ostacolo per chi come loro doveva disegnare fedelmente una città immensa come New York.
Sia Romita che Castellini hanno raccontato di questa difficoltà e di come l’hanno superata. Romita Jr per esempio ha scelto di andare sui tetti più alti della città per avere una visione completa e dettagliata di essa. Mentre Claudio Castellini ha ricordato con un sorriso della volta in cui disegnò la scena di Marvel vs DC, in cui Shazam tira una ruota panoramica verso Thor. L’artista precisa che molti forse non ci hanno fatto caso, ma quella ruota panoramica in realtà tutto era tranne che newyorkese… anzi era ispirata alla ruota panoramica di Roma!
In Silver Surfer vediamo tutto l’amore di Claudio Castellini per i mecha giapponesi
La doppia intervista continua, portando l’attenzione su Claudio Castellini, che come è giusto sottolineare, è stato il primo autore italiano a disegnare per Marvel. L’autore ha poi raccontato di esser cresciuto con con i mecha giapponesi e di aver cercato di trasportare questa sua passione, all’interno delle tavole di Silver Surfer “Dangerous Artifacts” (dello straordinario making of di questo capolavoro ne abbiamo parlato diffusamente qui).
Ma non parliamo solo di influenze nipponiche. Castellini ha infatti continuato, precisando che il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalle tre principali scuole, ovvero quella Americana, quella Giapponese e quella Europea. Sarà forse per questo che il suo stile è diventato così dinamico e apprezzato in tutto il mondo.
Un esempio lampante di questa fluidità di genere portata da Claudio Castellini in Silver Surfer, lo abbiamo con alcuni personaggi, o alcune immagini iconiche come Galactus e la sua stessa astronave (che ricorda un simbolo di infinito). Entrambi si distaccano notevolmente dal design del passato, assumendo un impatto estetico che ricorda più i disegni orientali piuttosto che quelli americani.
Castellini ha anche parlato di alcune responsabilità che nel corso della sua carriera, ha dovuto abbracciare.. È opportuno ricordare che l’artista romano ha avuto la responsabilità di disegnare “Wolverine: La Fine”, forse una delle storie più apprezzate dedicat al mutante canadese nel nuovo Millennio. Non deve essere stato per niente facile realizzare un’opera del genere, ma per un illustratore della mole di Castellini, nulla sembra impossibile.
L’importanza dello storytelling per John Romita Jr. e Claudio Castellini
Entrambi i protagonisti della discussione hanno precisato che per quanto le illustrazioni e i disegni possano essere perfetti, devono sempre esser accompagnati da una storia in grado di segnare il fumetto e farlo ricordare nel tempo.
È un punto di vista interessante, perché il disegno è fondamentale per catturare l’attenzione del lettore, ma è la storia e l’intreccio di trama a convincere l’utente a tornare a leggere o ad acquistare il volume successivo.
Ascoltare due giganti del settore come John Romita Jr. e Claudio Castellini è stata un’esperienza quasi mistica. Dopotutto, non capita tutti i giorni di ascoltare aneddoti particolari relativi alla loro tecnica di disegno e soprattutto alle loro esperienze pregresse.