Da Scrotal Recall a Lovesick: l’amore è una malattia

Tra ricordi e riflessioni, relazioni finite e mai nate, incomprensioni e rimorsi, l’amore rimane una piaga ancora da comprendere, una malattia emotiva e a volte venerea

Al di sopra di Atypical e al di sotto di This is us, più in alto di New Girl ma più in basso di Easy: in questo spazietto intermedio dal 2014 comincia a farsi largo Lovesick e nel mare infinito delle comedy rappresenta il miglioramento che questo genere ha subito negli ultimi anni.

Trasmesso inizialmente da Channel 4, arriva in Italia grazie a Netflix che lo distribuisce a partire dal 2016. Pur rimanendo poco conosciuta, Lovesick è una serie che meriterebbe di più, che riesce a scardinare quei pregiudizi che un po’ tutti abbiamo nei confronti delle storie più romantiche, quelle che hanno come punto centrale proprio l’amore e le relazioni. Già a partire dal titolo questa si presenta come una serie ironica, la parola “lovesick” infatti sta a indicare sì l’ammalarsi d’amore nel senso più poetico del termine, ma più materialmente rimanda alla malattia venerea del protagonista, la clamidia, collegamento che risultava ben più chiaro con il titolo originale della serie:  Scrotal Recall.

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A seguito di un controllo di routine, Dylan scopre di aver contratto la malattia e si trova costretto a contattare tutte le ragazze con cui è stato negli ultimi 3 anni. Così facendo di puntata in puntata ripercorre tutte le sue relazioni passate e fallite, trovandosi faccia a faccia con i suoi errori, ripetuti più e più volte, e i suoi perenni difetti, come in un vero e proprio percorso di conoscenza di sé stesso. Inguaribile romantico e perenne sognatore innamorato dell’amore stesso, Dylan decide di non contattare semplicemente le sue fiamme passate, ma di incontrarle di nuovo tutte e cercare almeno stavolta di cogliere un qualcosa di importante, di illuminante, l’estremità di quella matassa che sono da sempre i suoi sentimenti.

Lovesick è un’analisi intelligente delle relazioni, del rapporto coi sentimenti e della difficoltà nel comprenderli. Tom Edge, autore della serie, utilizza l’espediente della lista per estendere il tempo della narrazione, arricchendolo di flashback e salti temporali ci dà modo di approfondire la conoscenza dei protagonisti e di vedere la complessità dei rapporti fra loro. Ogni episodio è dedicato ad una ragazza del passato di Dylan ma il flashback principale andrà a sua volta ad intrecciarsi con i ricordi degli altri protagonisti, permettendoci di vedere i fili che legano il nostro malato d’amore a Evie e Luke, suoi coinquilini e co-protagonisti.

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Luke è probabilmente il personaggio più divertente dei tre, è il migliore amico di Dylan nonché il suo esatto opposto. È un donnaiolo con la passione per quell’ironia rude e un po’ squallida che puntualmente distrugge l’aspetto sognante e ingenuo dell’amico. Come la maggior parte dei personaggi superficiali, Luke ha in realtà una profondità tutta sua, che verrà fuori in un miscuglio di passato e presente, amicizie e dolorose rotture. Evie rappresenta la via di mezzo tra i due, lontana dall’irriverenza di Luke ma non ingenua e candida come Dylan. È l’amica storica di entrambi nonché amore mai sbocciato di Dylan, nella confusione di flashback e intrecci seguiamo passo passo la loro mancata sincronia, un innamoramento reciproco ma eternamente fuori tempo.

Lovesick

Una caratteristica che rende ancora più particolare Lovesick è la musica. Mentre siamo disorientati tra ricordi e pensieri e ci fermiamo di tanto in tanto a guardare il risultato dell’incontro tra i due, siamo accompagnati dalle migliori sonorità del panorama indie rock. Alt-J, Daughter, Florence and The Machine e molti altri artisti della scena contemporanea e non, contribuiscono a donare una nota più dolce e riflessiva alle pene d’amore, ai rimorsi e all’incapacità di comprendere gli altri ma soprattutto noi stessi. Lo stesso Johnny Flynn, Dylan nella serie, è nella realtà un noto musicista e cantante folk rock, compositore di diverse colonne sonore per film e serie TV, tra le quali purtroppo però non figura questa.

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Insomma, Lovesick è una serie divertente ma non superficiale, riesce a intrattenerci con leggerezza senza rinunciare ad un’analisi onesta e un po’ malinconica delle relazioni disfunzionali e del lato più insopportabile ma inevitabile dell’amore.

 

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Claudia Amici

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Il mio nome rispecchia la mia solare personalità. Sono appassionata di letteratura, drogata di serie tv e spacciatrice d'immagini per MegaNerd su Instagram.

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