In occasione dell’uscita al cinema dell’omonimo film, la redazione di MegaNerd vi accompagnerà lungo la lettura di Dampyr, il tenebroso personaggio pubblicato da Sergio Bonelli Editore.
Il 28 ottobre approderà nelle sale cinematografiche italiane Dampyr, pellicola ispirata al celebre fumetto creato da Maurizio Colombo e Mauro Boselli e pubblicato da Sergio Bonelli Editore. Quindi, per permettervi di arrivare al cinema adeguatamente preparati, proveremo a ripercorrere la storia editoriale di questo personaggio e le varie fonti di ispirazione da cui hanno attinto i due autori lombardi per creare il loro tenebroso antieroe. Ma andiamo con Ordine.
Prima di tutto, cosa è un dampyr?
Ecco, cominciamo specificando che questa parola, il cui corrispettivo italiano è dampiro, fa parte del folclore rom e indica una creatura generata da un vampiro e da una donna umana. Fonti diverse descrivono addirittura i segni con cui il figlio di un vampiro può essere riconosciuto: le leggende serbe affermano che ha una chioma selvaggia di capelli scuri e non possiede un’ombra. Il folclore bulgaro, invece, indica questo essere come “molto sporco” e con “un segno profondo sulla schiena, come una coda”.
Allo stesso modo, anche un naso pronunciato potrebbe identificarlo, così come orecchie, denti o occhi più grandi del normale. E pare che alcuni sedicenti dampiri vadano ancora oggi in giro per i Balcani, inscenando estenuanti lotte con esseri invisibili che solo loro sono in grado di percepire. Ovviamente il tutto in cambio di soldi o cibo.
La figura del dampiro è stata utilizzata anche dai giapponesi, basti pensare a D, il protagonista della serie di libri (e film d’animazione) Vampire Hunter D, o videogiochi come Castlevania, in cui tale figura è riconducibile ad Alucard, figlio dello stesso Dracula e dell’umana Lisa. Nei fumetti americani possiamo trovare invece il diurno Blade della Marvel, sebbene l’adattamento cinematografico con Wesley Snipes abbia modificato le sue origini, adottandole poi anche nei fumetti, rendendolo quindi non più figlio di una creatura delle tenebre e di un’umana: la madre di Eric Brooks, questo il nome di Blade, è stata infatti morsa da un vampiro mentre era incinta. Il morso ha inavvertitamente modificato la natura del piccolo Eric, rendendolo un ibrido che possiede tutti i poteri dei vampiri e nessuno dei loro punti deboli (a parte la sete di sangue).
Per quanto riguarda Dampyr di Boselli e Colombo, questo era stato inizialmente concepito come una miniserie all’interno della collana antologica Zona X, che raccoglieva storie di genere horror e di ambientazione bellica. Un’antologia che ricordava per certi versi la nota serie televisiva Ai confini della realtà (The Twilight Zone in originale).
Purtroppo (o per fortuna?) la chiusura di Zona X costrinse i due autori a rivedere il progetto, rendendolo di fatto una serie periodica regolare. Il primo numero venne realizzato già nel 1997, con i disegni del poliedrico Majo (all’anagrafe Mario Rossi), ma la serie esordirà ben 3 anni dopo, precisamente il 14 aprile 2000.
Protagonista della vicenda è Harlan Draka, un uomo in fuga dal suo passato che, proprio come nelle leggende prima citate, vaga nei Balcani di villaggio in villaggio col suo giovane aiutante Yuri, fingendo di essere un dampiro e praticando falsi esorcismi, accettando poi doni che non merita dalla popolazione locale. Suo malgrado sarà trascinato nella guerra civile jugoslava dal soldato Emil Kurjak che, trovandosi di fronte a eventi inspiegabili dovuti a creature soprannaturali, decide di chiedergli aiuto. Scortato al villaggio di Yorvolak e costretto a piantonare di notte la piazza, Harlan comprenderà di essere realmente un dampyr quando affronterà alcuni vampiri: il suo sangue, scopre, funge da acido per queste diaboliche creature, senza contare che è in grado di guarire dalle ferite più velocemente di un comune mortale. Suo padre, infatti, è un Maestro della Notte, Draka, giunto con altri della sua stirpe da un’altra dimensione agli albori dell’umanità. I Maestri della Notte sono vampiri estremamente potenti: non temono la luce del sole, si muovono ad una velocità a stento percepibile per l’occhio umano e sono in grado di procreare. Esistono Maestri sia maschi che femmine, ma solo il seme maschile può generare un dampyr.
Durante la guerra, Harlan prende confidenza con i propri poteri e stringe una forte amicizia con lo stesso Kurjak e con Tesla, una vampira rinnegata facente parte del branco di Gorka, primo e spietato Maestro della Notte incontrato dal protagonista e con cui ingaggerà una furiosa lotta senza esclusione di colpi.
Come di consueto, anche questa produzione Bonelli utilizza volti noti per i protagonisti: Harlan, ad esempio, ha i connotati di Ralph Fiennes, così come appare nel film Strange Days di Kathryn Bigelow. Tesla ricorda invece vagamente la cantante Annie Lennox.
Il primo albo fu un successo, vendendo circa 100.000 copie. Purtroppo il coautore della serie, Maurizio Colombo, sarà costretto ad abbandonare quasi totalmente il lavoro di scrittura delle storie per motivi di salute, lasciando la gestione al solo Mauro Boselli. Quest’ultimo portò avanti la prima delle storyline progettate, introducendo numerosi personaggi che ben presto sono riusciti a ritagliarsi il loro posticino nel cuore degli appassionati. Citiamo ad esempio Caleb Lost, un Amesha alleato dei nostri eroi. Gli Amesha sono esseri di luce a cui fanno riferimento le storie legate agli angeli.
Boselli sarà comunque coadiuvato da uno staff di tutto rispetto, come gli sceneggiatori Diego Cajelli, Claudio Falco, Luigi Mignacco, Mario Faggella, Stefano Piani, Alberto Ostini, Pasquale Ruju, Giovanni Di Gregorio, Alessandro Bilotta, Francesco Matteuzzi, Nicola Venanzetti, Giorgio Giusfredi, Marco Febbrari e i disegnatori Luca Rossi, Maurizio Dotti, Nicola Genzianella, Alessandro Baggi, Giuliano Piccininno, Alessandro Bocci, Fabio Bartolini, Marco Santucci, Stefano Andreucci, Marco Torricelli, Corrado Roi, Stefano Casini, Arturo Lozzi, Mauro Laurenti, Giovanni Freghieri, Giovanni Bruzzo, Fabrizio Russo, Luca Raimondo, Michele Cropera, Claudio Stassi, Alessio Fortunato, Dario Viotti. Fin da primo numero, inoltre, le copertine sono state affidate a Enea Riboldi.
La serie è stata spesso in grado di contrapporre il giallo all’horror, con ricostruzioni storiche e riferimenti a luoghi, avvenimenti e personaggi reali all’interno di una forte continuity, diversamente da molte altre produzioni dell’editore Bonelli. I vari filoni narrativi si intrecciano tra loro e generalmente ogni albo fa riferimento a numeri precedenti, o spesso sono suddivisi in più volumi continuativi.
Inizialmente Dampyr si muoveva su binari classici, con vicende indipendenti che poi si sono rivelate col tempo tasselli di trame più complesse. Molto spesso Harlan e soci hanno viaggiato in giro per il mondo, tra Giappone, Scozia e persino Italia. Nello specifico ricordiamo una lunga storia ambientata a Napoli, tra passato e presente, che vedeva Draka padre interagire addirittura con la scrittrice Mary Shelley.
Il successo ha inoltre permesso a Dampyr di venire pubblicato anche fuori dall’Italia, nello specifico in Serbia (Veseli Četvrtak), Turchia (Oglak), Grecia (Jemma Press), Slovenia (Grafart), Finlandia (Artic Banana), Croazia (Strip Agent), Francia (Claire de Lune), Germania (Kult Editionen), Spagna (Aleta Ediciones),e negli Stati Uniti da IDW Publishing (in quest’ultimo caso, la pubblicazione si è fermata al n. 8). In Ungheria ci ha pensato Edizioni Fumax che, nel 2007-2008, ha pubblicato sei albi in totale. Le pubblicazioni sono poi riprese nel 2016 con il n. 1 (che contiene La bambola veneziana e L’ospedale stregato), a cura della Frike Comics. Piccola chicca: l’edizione statunitense fu presentata con nuove copertine realizzate per l’occasione dal grande Ashley Wood, sebbene l’ordine degli albi fosse stato parzialmente modificato.
Il perfetto connubio di orrore, azione, e personaggi carismatici ha conquistato adesso anche il cinema, con la pellicola ispirata al fumetto prevista nelle nostre sale e in anteprima a Lucca il prossimo 28 ottobre. Il film, diretto da Riccardo Chemello, sembra ripercorrere quanto visto nei primi due volumi regolari. Contando poi su un cast internazionale, a interpretare Harlan Draka troviamo il giovane Wade Briggs, mentre Stuart Martin e Frida Gustavsson incarnano Kurjak e Tesla. Degna di nota anche la presenza di David Morrissey nei panni di Gorka: gli appassionati sapranno benissimo che l’attore ha dato vita, precedentemente, ad un altro cattivo di un fumetto, ovvero lo spietato Governatore di The Walking Dead.
Dampyr, attualmente, non soltanto figura come il film italiano tratto da un fumetto italiano più costoso mai realizzato (15 milioni di euro), ma inaugura il cosiddetto Bonelli Cinematic Universe che dovrebbe portare al cinema tutto l’immaginario della casa editrice attraverso un universo cinematografico condiviso. Sono infatti attese sia la serie animata di Dragonero, che quella live action di Dylan Dog (curata nientemeno che da James Wan).
Piccola curiosità della versione italiana del film di Dampyr, quantomeno a giudicare dal trailer. Harlan è doppiato da Stefano Crescentini, voce nota nel panorama del doppiaggio italiano che ha spesso avuto a che fare con vampiri, pipistrelli o esseri soprannaturali, quantomeno nella finzione: infatti, oltre ad essere la voce di Tom Sturridge inThe Sandman (radio sceneggiato Audible compreso, in cui sostituisce invece James McAvoy), ha anche doppiato abitualmente Robert Pattinson, sia nel suo ruolo vampirico della saga di Twilight che come uomo pipistrello in The Batman. Citiamo poi il cacciatore di mostri Dean Winchester (interpretato da Eric Kripke) nella nota serie Supernatural. Torna ancora nelle vesti di vampiro in The Vampire Diares, doppiando Stefan Salvatore (l’attore Paul Wesley).
Giunti alla fine di questo speciale, vi lasciamo augurandoci che questa pellicola inauguri un nuovo tipo di cinema italiano sul piano internazionale, ma prima vi chiediamo: conoscevate Dampyr? Avete mai letto qualche volume? Che aspettative avete per questo film? Fatecelo sapere in un commento, così da poterne parlare insieme.