Danijel Žeželj: «Il fumetto italiano è sempre stato speciale. Essere creativi è un atto di ribellione»

Tra i superospiti più attesi della prima edizione di Gen • Dalla parte del Fumetto (il 13, 14 e 15 settembre Genova, nei Giardini Luzzati – Spazio Comune) c’è Danijel Žeželj, fumettista, animatore, illustratore e graphic designer eccezionale, considerato uno dei più grandi Artisti viventi. Noi abbiamo avuto il grande piacere di scambiarci quattro chiacchiere

copertina intervista Danijel Žeželj

Sono in molti a dire che Danijel Žeželj sia “uno dei migliori artisti viventi”. Personalmente non posso che concordare: del resto in pochi possono lavorare nel campo del fumetto, dell’animazione, dell’illustrazione e del graphic design con la stessa qualità che riesce a infondere lui.

Ho scoperto Danijel Žeželj grazie a uno spot animato per una nota marca di abbigliamento sportivo (quella col celebre baffo) tanti anni fa: erano gli albori di Internet e quel video fu uno dei primissimi a diventare virale sul web, così come venne trasmesso in alta rotazione su tutti i principali network televisivi. Era nata una stella e l’industria del fumetto USA se n’era accorta.

Il suo tratto ruvido, personalissimo, ha conquistato Marvel, DC, Dark Horse, Image, Dargaud, Mosquito, The New York Times Book Review, San Francisco Guardian e Washington Chronicle.

Nel nostro Paese le sue opere sono state pubblicate da tra gli anni 90 e i 2000 da Grifo Edizioni e Hazard.

Per presentare Danijel Žeželj basterebbe semplicemente ricordare le parole di Federico Fellini, che ha curato l’introduzione al graphic novel Il Ritmo del Cuore:

«Mi affascinano di Danijel Žeželj le sue prospettive, il modo in cui riesce ad esprimere attraverso le sue storie e i suoi personaggi il senso della malinconia, di qualcosa di fatale che incombe. Tutto questo viene rappresentato con infinito talento e uno stile che riesce a mostrare la sua visione cupa del mondo con grande originalità e coerenza.»

Tra i super ospiti della prima edizione di Gen • Dalla parte del Fumetto, è con immenso piacere che diamo il benvenuto su MegaNerd a Danijel Žeželj


Intervista a Danijel Žeželj

PERFORMANCE-ROMA-ITALY Danijel Žeželj
Danijel Žeželj

Ciao Danijel, grazie davvero per essere nostro ospite. L’Italia è da sempre un Paese molto importante per te, sia dal punto di vista professionale che – immagino – umano. Che sensazioni ti trasmettono i “nostri” Festival dedicati al Fumetto?

È vero, l’Italia è stata molto importante per me, e ancora lo è. Editori del Grifo è stato il mio primo editore serio, e attraverso la loro rivista, Il Grifo, il mio lavoro è stato conosciuto dal pubblico qui e nel resto d’Europa. Hanno creduto in me e hanno aperto le porte al mio lavoro, cosa che è stata estremamente importante e preziosa. Oltre a Il Grifo, ho cominciato alter collaborazioni in Italia, con riviste come Cube, Comix, Sartoria design agency ecc., e quei cinque anni in cui ho vissuto a Montepulciano sono stati estremamente creativi e impegnati.

Ho anche conosciuto persone che sono ancora mie amiche, quindi torno spesso in Italia, e ha un posto molto speciale nel mio cuore. Curiosamente, Alan Ford di Magnus & Bunker era molto popolare a Zagabria quando ero bambino, ed è uno dei primi fumetti che abbia letto. La sua bizzarra atmosfera underground ha avuto un grande impatto su dime.

Anche la rivista Frigidaire, che ho scoperto da adolescente, mi ha colpito come un flusso potente di energia, punk puro sotto forma di fumetto. La scena italiana del fumetto è sempre stata speciale; innovativa, audace, con una grande varietà di stili e un altissimo livello di maestria. Per quanto riguarda le fiere del fumetto, in generale non le amo molto perché non amo le folle; le uniche a cui partecipo sono quelle in Italia.

STARVE-01 Danijel Žeželj

Nell’introdurti ai nostri lettori ho usato definizioni come fumettista, animatore, illustratore e graphic designer, ma l’impressione è che tu sia molto di più. L’arte scorre nelle tue vene all’ennesima potenza, così come la passione che metti in ogni tuo lavoro, che è davvero palpabile. Com’è nata questa voglia di intraprendere una carriera artistica a tutto tondo?

Il mio focus principale è stato sempre la narrazione visiva, in qualsiasi forma. La storia dell’arte occidentale è fondamentalmente una storia di narrazione visiva; i dipinti sono forme dinamiche con molteplici livelli di profondità e significato. Ogni immagine racconta una storia, dai disegni nelle caverne, passando per affreschi e quadri rinascimentali e barocchi, fino ai giorni nostri.

Ogni singola immagine è una storia multi-livello, che intende essere “letta” e assorbita. E spesso I dipinti erano realizzati in gruppi e sequenze, polittici, rappresentavano un arco narrativo più ampio. La Cappella Sistina è un esempio gigante di arte in sequenza. Ho studiato pittura all’Accademia di Belle Arti, una scuola molto tradizionale in cui si imparano le tecniche classiche.

Per me è stato particolarmente rilevante lo studio delle tecniche barocche. Il chiaroscuro richiede un cambio di percezione che ha avuto un particolare significato per il mio lavoro. Alla fine, ho trasformato la tecnica e I materiali da olio su tela a inchiostro nero e acrilico bianco su carta. La transizione dalla pittura ai fumetti era il percorso logico e naturale. L’animazione, l’illustrazione, così come il disegno dal vivo insieme a performance musicali live sono tutte forme di narrazione visiva, tutte connesse tra loro, e intersecate.

Superman: Metropolis Danijel Žeželj

Il tuo stile è uno dei pochi che riesce a mettere d’accordo sia le esigenze del mercato mainstream (prima abbiamo citato i tuoi lavori per colossi come Marvel e DC, tanto per citarne due), che la sensibilità del fumetto indipendente. Come riesci a far conciliare questi due mondi?

È successo per necessità, e anche un po’ per curiosità, oltre che per la voglia di rompere I muri del mio lavoro, che può spesso diventare ripetitivo e ripiegato su se stesso. È importante mettersi alla prova e uscire dalla propria comfort zone. Quando ho lasciato l’Italia, nel 1996, e mi sono trasferito negli Stati Uniti, presto è diventato chiaro che il mercato e gli editori americani non fossero interessati per nulla alle graphic novel che avevo pubblicato in Europa; per cui, dopo alcuni anni difficili, alla fine ho cominciato le mie prime commissioni per DC Comics Vertigo.

È stata una sfida adottare le modalità dei fumetti “industriali”, ma di base non c’è nessuna grossa differenza tra lavorare alle mie graphic novel o su progetti per DC, Image, Marvel, ecc., che arrivano con sceneggiature scritte da altri. In entrambi I casi, passi molte ore a disegnare, giorno dopo giorno, notte dopo notte, finché non raggiungi il traguardo.

È come correre una maratona. E poi inizi quella dopo. Certo, è importante che la sceneggiatura sia buona, e fino ad ora sono stato fortunato a lavorare con scrittori eccellenti. Ho imparato tantissimo lavorando nei fumetti industriali, e quei progetti a volte mi hanno spinto verso territori che altrimenti non avrei mai toccato.

DAYS-OF-HATE-COVER Danijel Žeželj

Nelle tue opere spesso c’è una forte componente politica (penso al recente Days of Hate): quanto viene influenzato il tuo lavoro da ciò che accade nel mondo?

Days of Hate è volutamente politico, ma la maggior parte dei miei lavori non lo è apertamente e direttamente. La mia posizione è sempre stata quella di restare alla larga e contro qualunque forma di istituzione: scuola, esercito, Stato, feste nerd, club dei piantatori di cactus, associazioni di amanti dei gatti, tutte. È nella mia natura, semplicemente non sono a mio agio in un gruppo, in qualunque gruppo.

Nel mondo di oggi, tutto diventa carico di un significato politico fino all’assurdo, ed è quello il problema, perché le premesse di base di giusto e sbagliato sono diventate sfocate e mischiate, quindi alla fine è tutto irrilevante. Il sarcasmo è la linea politica dominante, oggigiorno. È facile, ma non ha senso.

Io credo che ogni atto creativo, oggi, sia un atto politico, perché la creatività è affermazione della vita; essere positivi ed essere attivamente creativi sono atti di ribellione e resistenza.

STARVE-02 Danijel Žeželj

In un mondo che va alla velocità supersonica, il fumetto può ancora essere incisivo per veicolare certi messaggi?

Non lo so, probabilmente ci sono persone più intelligenti di me che potrebbero rispondere a questa domanda. Il fatto è che da quando ho iniziato a fare fumetti sento parlare della “morte del fumetto”. Da molti anni, la gente dice che il fumetto sparirà e che è una forma d’arte eclettica e temporanea, che non ha futuro. Oggi, mentre parliamo, vengono creati, pubblicati, venduti e letti più fumetti che mai.

È vero, certo, che la tecnologia sta cambiando a velocità impressionante e che le nuove generazioni stanno crescendo con una percezione molto diversa dello storytelling, dei contenuti, del divertimento. È difficile prevedere cosa succederà in future. Ma le persone leggono ancora libri stampati su carta, perché i libri hanno una dimensione e una sensazione che il digitale non da.

Fino a che useremo i nostri corpi per intero e non diventeremo delle amebe, vorremo percepire e conoscere il mondo attraverso tutti i nostri sensi. È questo che ci rende umani.

DAYS-OF-HATE-20 Danijel Žeželj

Hai esplorato tantissimi generi narrativi e artistici, hai disegnato fumetti di supereroi, realizzato animazioni, concerti, illustrazioni… c’è però un qualcosa che ti fa sentire maggiormente a tuo agio, tra tutte queste arti?

Principalmente faccio fumetti, ma ogni medium di narrazione visive ha le sue regole, tecniche e metodi che bisogna imparare e rispettare.

Nessuno mi viene facile, è sempre un processo e una fatica. Ma la fatica è parte del viaggio, e il processo porta al risultato finale. È attraverso l’investimento di tempo e lavoro che si costruisce gradualmente la forma finale. Ti ci dedichi e ottieni il risultato. Potrebbe essere buono, potrebbe essere cattivo, ma fai sempre del tuo meglio e impari qualcosa.

Quali sono stati gli Artisti che hanno maggiormente ispirato la tua carriera?

Caravaggio, Velázquez, Munoz, Breccia, Pasolini, Kafka, Van Gogh, R.W. Fassbinder, The Clash, Thelonious Monk, Michelangelo, Jackson Pollock, Mondrian, Artaud, Camus, Steve Albini, Moebius, Pazienza, Liberatore, Coltrane, Mingus, Moriyama, Robert Frank, Tatlin, Majakovski, Calvino, Death Grips, William Kentridge, Harms, Tarkovski, Fugazi, Ornette Coleman, Bill Watterson, Christian Wiman, Toppi, Big Black, George Herriman, Bruegel, Public Enemy, Magnus, Mandelstam, Ferenc Pinter, Krasznahorkai, Bad Brains, Satan Panonski, Manzoni, Paladino, Franz Kline, Kiefer, Basquiat, Bulgakov… e altre centinaia 🙂

Performance di Danijel Žeželj a Brooklyn
Performance di Danijel Žeželj a Brooklyn

Restando in ambito fumettistico, hai lavorato con tantissimi sceneggiatori in gamba, che hanno saputo esaltare al massimo il tuo tratto. C’è qualcuno con cui ti piacerebbe lavorare e con cui non è ancora capitata l’occasione?

Ci sono molti scrittori con cui mi piacerebbe lavorare, dentro e fuori dal mondo dei fumetti. E ci sono tanti grandi scrittori con i quali non potrei lavorare, perché ho bisogno di molta libertà e spazio all’interno della sceneggiatura per poterla disegnare; spesso cambio e altero la sceneggiatura (sempre rispettando la storia principale) e questo non necessariamente funziona con tutti gli scrittori.

Lo slogan di questo nuovo Festival è “Dalla parte del Fumetto”. Cosa vuol dire per te, essere “dalla parte del fumetto” oggi, nel 2024?

Potrebbe significare molte cose. Non so cosa intendessero comunicare gli organizzatori con questo motto, ma potrebbe significare che questo festival riguarda principalmente i fumetti, le persone che creano, pubblicano e leggono fumetti, e non cosplay, gadget, influencer, social network e tutto il resto.

 Quali sono le prossime sfide professionali e artistiche che attendono Danijel Žeželj?

Sto lavorando ad una nuova serie di fumetti intitolata LIFE, scritta da Brian Azzarello e Stephanie Phillips, per l’editore DSTLRY. Inoltre, sto lavorando al mio cortometraggio d’animazione Vanja & Vanja, una storia di guerra ambientata in un futuro molto prossimo. In più c’è sempre qualche lavoro di illustrazione, copertine di libri, ecc. A fine settembre Eris Edizioni pubblicherà la mia graphic novel Like a Dog basata su vari racconti di Kafka.

VAN-GOGH-8 Danijel Žeželj

Danijel noi ti ringraziamo davvero per essere stato nostro ospite su MegaNerd. Avere l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con te è stato davvero un onore.

Grazie mille!


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