Doomsday Clock n. 2 – Incontri (molto) pericolosi

Secondo numero di Doomsday Clock, la maxiserie ideata da Geoff Johns e Gary Frank, sequel del capolavoro Watchmen. In questo nuovo appuntamento gli universi entrano finalmente in contatto: vediamo il faccia a faccia tra Ozymandias e Lex Luthor e un primo scambio di battute tra Batman e Rorschach

recensione doomsday clock 2

Attenzione: la seguente recensione contiene alcuni spoiler sulla storia

La maxiserie di 12 numeri firmata Geoff Johns e Gary Frank arriva al suo secondo appuntamento e già si comincia a percepire che non ci troviamo di fronte a una storia come tante. Sfogliando questo secondo numero di Doomsday Clock, saranno molte le occasioni in cui sentirete di avere la pelle d’oca, ancor di più quelle in cui avvertirete un certo brivido lungo la schiena. 

Gli autori scelgono di mantenere lo stesso linguaggio di Watchmen, probabilmente non solo perché quest’opera è una sua diretta prosecuzione, ma anche perché è proprio da quel mondo che inizia tutto. Johns e Frank dimostrano di non avere alcun problema a raccontare la storia con la griglia a 9 vignette tipica del capolavoro di Moore e Gibbons, all’interno della quale è come ritrovarsi in un luogo che non frequentiamo da tanto – troppo – tempo, ma che ci fa sentire stranamente a casa. Il fumetto americano moderno non è più abituato, probabilmente, a questo tipo grammatica ed è un piacere osservarla, soprattutto in un contesto del genere, in cui si ha la costante sensazione di trovarsi di fronte a un vero e proprio evento. Mentre leggo avidamente questo secondo numero, l’unico timore che ho riguarda il prosieguo stesso della storia: riusciranno davvero gli autori – più che gli eroi protagonisti – nel loro intento? Riusciranno davvero a portare avanti una storia così ambiziosa, arrivando a quel crescendo che tutti ormai ci aspettiamo? Lo speriamo davvero, perché sarebbe un gran segnale per il mondo del fumetto.

Direi che abbiamo tergiversato troppo, dunque iniziamo a parlare concretamente di questo secondo numero di Doomsday Clock.

L’albo si apre con una sequenza flashback: vediamo infatti il momento in cui Mimo e Marionetta, i due personaggi introdotti da Geoff Johns nel n.1,  sono stati arrestati grazie al provvidenziale intervento del Dottor Manhattan. Il fatto che li abbia risparmiati, che abbia in qualche modo avuto pietà di loro dopo aver scoperto la gravidanza della donna, è probabilmente il motivo per cui Ozymandias li ha fatti reclutare dal nuovo Rorschach. L’obiettivo di quello che si è autoproclamato “l’uomo più intelligente del mondo” è quello di riportare proprio il Dottor Manhattan sulla Terra… o meglio, sulla LORO Terra. 

Da quello che Veidt ha scoperto, colui che potrebbe (nuovamente) salvare il mondo, potrebbe essersi rifugiato in una dimensione parallela, ovvero quella in cui vivono gli eroi DC. Già dallo speciale Universo DC Rinascita (uscito in Italia a gennaio 2017 per RW Lion) avevamo capito che il Dr. Manhattan aveva in qualche modo interferito con le vite di Superman, Batman, ma ora ne abbiamo la certezza. Lui è nell’universo degli eroe e OzymandiasRorschachMarionetta Mimo faranno di tutto per riportarlo a casa. Iniziano così un viaggio dimensionale all’interno di Archimede, il velivolo usato da Nite Owl e Silk Spectre già visto in Watchmen, sistemato in modo tale che possa sopportare il tunnel quantico che riuscirà a fargli fare il salto dimensionale.

Ce la faranno, riusciranno a raggiungere la Terra dell’universo DC, appena pochi istanti prima che un nuovo bombardamento arrivi sulla LORO Terra. L’intervento del Dottor Manhattan si fa sempre più indispensabile, arrivati a questo punto.

La squadra capitanata da Adrian Veidt arriva in una Gotham City in subbuglio, nel pieno di una rivolta contro Batman e i suoi metodi (molto simile a quella che abbiamo visto nel primo numero nei confronti di Ozymandias). La cittadinanza sembra non gradire più il supporto del Cavaliere Oscuro e in generale negli Stati Uniti sta crescendo sempre di più una teoria complottista nota come “teoria dei superuomini”(di cui scopriremo di più nei prossimi numeri. Consigliamo comunque di leggere gli inserti alla fine dell’albo, che inquadrano molto bene la situazione in cui si trova l’universo DC).

Come se questo non bastasse, la Wayne Enterprises rischia seriamente di essere acquisita da Lex Luthor, che ovviamente è una delle voci più autorevoli in questo movimento contro i supereroi.

Veidt capisce subito le potenzialità di quest’ultimo e parte alla volta di Metropolis per conoscerlo: l’incontro tra i due uomini (potenzialmente) più intelligenti delle rispettive Terre potrebbe essere decisamente letale per entrambe. D’altra parte, Ozymandias non voleva avere a che fare, per il momento con Batman, avendo trovato in Luthor uno spirito decisamente più affine.

Ovviamente il loro primo incontro non sarà esattamente come Veidt aveva previsto: il nemico per eccellenza di Superman crede di avere di fronte un idiota, più che un uomo particolarmente intelligente…

A incontrare l’alter ego di Bruce Wayne, a sopresa, sarà proprio Rorschach,in una sequenza che è contemporaneamente divertente e da brividi (come la splendida copertina dell’edizione variant, con la mano di Ozymandias sulla spalla di Luthor, realizzata da un Gary Frank in formissima).

Il numero si chiude con un colpo di scena clamoroso: nell’ufficio di Lex Luthor, oltre ad Adrian Veidt, c’è anche… Il Comico?! Proprio lui?! Ma com’è possibile? Diciamo che non ha accolto a braccia aperte colui che in Watchmen – di fatto – lo ha ucciso…

Entrambi i mondi sono sull’orlo del collasso. Le domande continuano a saltellare nelle nostre menti. Ma soprattutto Johns e Frank sono riusciti per il secondo numero consecutivo a farci letteralmente divorare il fumetto, aspettando spasmodicamente la terza uscita.

 

 

 

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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