Durante l’ultima edizione di Lucca Comics & Games abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con un Artista incredibile: ospite di Bao Publishing per presentare in Italia Little Monsters, che ha realizzato sui testi dell’ottimo Jeff Lemire, ai nostri microfoni c’è Dustin Nguyen, l’uomo delle stelle
Dustin Nguyen è un Artista pazzesco: ogni sua tavola esprime delicatezza e forza allo stesso tempo, accompagna il lettore all’interno della storia facendolo sentire subito a suo agio, come se fosse una navigata guida turistica che ci fa scoprire bellezze incredibili, di cui non sapevamo di aver bisogno.
Quando poi ai testi c’è un fuoriclasse come Jeff Lemire, ecco che l’Arte di Nguyen diventa ancor più incisiva, qualunque sia il genere che questo incredibile team creativo ha deciso di trattare. Supereroi, horror, fantasy: se l’unico limite è la loro fantasia, possiamo davvero stare tranquilli. Nella peggiore delle ipotesi, avremo tra le mani un gioiello.
In occasione dell’uscita di Little Monsters, l’ultimo lavoro (in ordine di tempo) della coppia, Dustin Nguyen è stato ospite di Bao Publishing all’ultima edizione di Lucca Comics & Games. Noi abbiamo avuto il grande piacere di farci quattro chiacchiere e il risultato potete leggerlo nelle prossime righe: per noi è stata una grande esperienza. Perché? Leggete le sue risposte e capirete…
Intervista a Dustin Nguyen
Come ti stai trovando a Lucca e com’è stata l’accoglienza dei fan italiani sia a te che al tuo ultimo libro?
Oh, è incredibile! Amo Lucca, questa è la mia seconda volta qui; sono già venuto nel 2016 ed è bellissima. Essere qui in città è ancora così strano… È antica e moderna allo stesso tempo, per via dei negozi. Quanto all’accoglienza del libro, è incredibile. Non credo di aver mai disegnato così tanti piccoli mostri come ora, ma sì, l’accoglienza è fantastica. Il libro stampato è bellissimo e i lettori sono molto, molto gentili.
È tutto positivo, ne sono tutti contenti; alcune persone non l’hanno ancora letto, ma non vedono l’ora, e questo mi rende entusiasta per loro. E poi io amo i vampiri, per cui riesco a percepire quando le persone sono entusiaste per il fatto che sia un libro sui vampiri.
Infatti sei qui per presentare Little Monsters, scritto da Jeff Lemire e da te disegnato. Cosa ci puoi raccontare di questo progetto horror/drammatico con protagonisti dei vampiri bambini?
Non voglio fare spoiler, ma sai, ho lavorato con Jeff Lemire su Descender e Robin & Batman, e ci troviamo veramente molto bene quando si tratta di raccontare storie su bambini, storie profonde, personali. Anche se è un libro sui vampiri in un mondo distopico, ci concentriamo molto sui personaggi, come in tutti i libri di Jeff.
E in questo ci sono molti giovani personaggi, di cui raccontiamo come sono diventati ciò che sono: provengono da secoli diversi, da epoche e luoghi diversi, per cui è importate mostrare le loro storie passate. Ma dai, non voglio rivelare troppo… so che capisci cosa intendo!
In Little Monsters utilizzi uno stile artistico diverso da altre opere come Descender e Ascender. Un Black, White and Blood che più si adatta alla storia drammatica di questi bambini. È stata una scelta che ti è venuta naturale o che hai fatto insieme a Lemire?
Sono cresciuto leggendo molti fumetti in bianco e nero, come le Tartarughe Ninja, quelle originali della Mirage Studios in bianco e nero. Quindi è stata una cosa naturale. E sentivo di voler riprodurre quel tipo di stile, ma volevo concentrarmi sulle parti che contano – la luna di sangue, le opere create da Romy, che disegna. E poi ne ho discusso con Jeff, per essere sicuro.
Se propongo qualcosa e dico: “Ehi Jeff, che ne dici di provare questo?”, lo guardiamo insieme e semplicemente viene fuori in modo organico, funziona. È come per Descender, tutto ciò che facciamo accade e basta. A volte non è nemmeno una scelta mia o di Jeff, ma una scelta dei personaggi.
Jeff Lemire è uno scrittore con cui hai creato un grande sodalizio artistico. Descender, Ascender, Robin & Batman e ora Little Monsters. Tutti capolavori. Per realizzare grandi storie come queste, quanto è importante il tuo rapporto con Jeff?
Penso sia molto importante. È come nello sport: tutti i giocatori devono lavorare insieme. Dobbiamo capirci davvero a vicenda. Con Jeff, per qualche motivo, semplicemente ci capiamo, sai? Lui scrive una sceneggiatura, io la leggo, ed è fantastica; e quando lui vede le tavole… Semplicemente non facciamo commenti l’uno sull’altro, ci fidiamo. Mi fido di lui per scrivere una grande storia, e lui si fida di me per disegnarla. È come nei film: il regista e gli attori devono funzionare, altrimenti il film non funziona.
Ed è anche il motivo per cui alcuni registi di film scelgono spesso gli stessi attori.
Sì, se guardiamo a Christopher Nolan, c’è lo stesso cast più e più volte; idem per Tim Burton. Penso sia molto importante.
Descender è forse l’opera più apprezzata tra quelle che hai realizzato insieme a Lemire. Vi aspettavate questo successo?
No, assolutamente! I nostri contratti erano appena scaduti, e nessuno dei due aveva mai lavorato ad altro; quando abbiamo iniziato non pensavamo davvero che sarebbe diventato così celebre. Volevamo solo fare qualcosa di nostro e divertirci. Era la prima volta che avevo un programma aperto: potevo prendermi il mio tempo, dipingere. E, so che suona male, ma quando creo qualcosa non mi interessa se vende o no, voglio solo divertirmi.
Per me disegnare una storia è qualcosa che devo fare ogni giorno; è il mio lavoro, voglio alzarmi al mattino, disegnare ed essere felice. Se non mi diverto, è davvero difficile lavorare. È un discorso a breve termine, penso solo “oggi sarà una bella giornata”. Poi, se pensi troppo alle vendite, ai numeri e al denaro, è molto stressante perché temi che non venderà e perdi la motivazione per disegnare. Non rischi.
In Little Monsters i protagonisti sono i bambini. È una componente classica che si ritrova spesso nelle vostre opere. Questo vi permette di raccontare storie più emozionali per il pubblico e che ben si adattano con il tuo stile di disegno?
Sì. Non so cosa sia, non riesco a spiegarlo, ma sento di poter raccontare più emozioni, come hai detto, con personaggi molto giovani o molto anziani. Mi piacciono gli estremi. È per questo che a volte per me è difficile disegnare cose normali, come una storia ambientata in una città, tipo a New York, perché devo concentrarmi molto. A me piace disegnare altri mondi, mostri spaziali, cose così.
Scherzo sempre dicendo che per me è davvero difficile disegnare un cavallo o un cane, ma so disegnare un drago. So disegnare un mostro. Saprei disegnare un gigantesco polpo con squame e artigli. Ma se mi chiedi di disegnare un gatto, è davvero difficile. Lo stesso vale quando disegno bambini e anziani: per me è molto difficile disegnare una persona “normale”.
Non sei il primo artista che mi dice che è veramente difficile disegnare dei cavalli!
Non per i disegnatori Disney! [Ride] In realtà ci ho provato, ed è così difficile per me che il prossimo aprile o maggio farò un viaggio in Corea come studente. Andrò solo per imparare a disegnare animali e cose normali all’aperto.
Il tuo stile pittorico è unico e inconfondibile e si adatta alla fantascienza, al fantasy e ora all’horror. Hai degli artisti che ti hanno ispirato nel creare il tuo tratto?
Ho molte, molte ispirazioni da molti artisti. Sono stato molto influenzato da John Muth, Jim Williams; poi, uno dei miei artisti preferiti è GIPI. Lo adoro! Ogni volta che vengo qui prendo i suoi libri, perché è fantastico. Non so nemmeno come sia fatto, l’ho visto solo in foto, ma è incredibile il modo in cui dipinge.
Ogni volta che guardo il suo lavoro, immagino che, se prendessi il lavoro di Jeff Lemire e il mio e li combinassi, potremmo forse essere un po’ come GIPI.
Sono cresciuto con molte riviste come Heavy Metal, con molte storie di fantascienza. E da piccolo, non conoscevo nemmeno i nomi degli artisti, non importava chi disegnasse. Da grande ho iniziato a conoscere i nomi. Sono stato influenzato da Mike Mignola, Bill Sienkiewicz, gli artisti americani.
E ovviamente non puoi lavorare nei fumetti senza essere influenzato da Jim Lee. L’ho amato, e anni dopo ho avuto l’onore di lavorare nel suo studio quando ero più giovane, quando ho iniziato. Ho imparato molto da lui. Ha fatto cose di fantascienza e fantasy.
Poi mi ispiro molto ai film. Per Little Monsters, mi sono ispirato tantissimo a un film svedese chiamato Lasciami entrare, sui vampiri. In realtà era un libro, prima che un film. È incredibile; ne hanno anche fatto un remake americano: carino, sempre divertente, ma l’originale era davvero ottimo. A un certo punto c’è sangue nella neve e c’è qualcosa in quell’immagine, quando usi il bianco e nero. È da lì che viene Little Monsters.
Ti piacciono i film horror italiani? Tipo quelli di Mario Bava, Dario Argento e così via?
Non ne ho mai visti, me ne consigliate qualcuno?
Certamente, ti manderemo una lista! E dicci, quali sono i prossimi progetti di Dustin Nguyen?
Attualmente sto lavorando di nuovo con Jeff su Robin & Batman. Ah, questa volta sarà il Robin di Jason Todd, e uscirà il prossimo aprile. Sto lavorando sul secondo volume, sono circa 120 pagine. Saranno tre volumi grandi, oversize, ma credo che quando arriveranno in Italia saranno raccolti in un volume unico. È dipinto, tra le altre cose, quindi tornerò a dipingere.
Grazie per essere stato con noi, Dustin. Non vediamo l’ora di leggere i tuoi nuovi fumetti!