Eric Kripke (showrunner della serie) e Antony Starr (interprete di Patriota) hanno parlato in un’intervista di come The Boys sia uno specchio della società, con qualche considerazione sull’evoluzione di Homelander nella stagione 4.
Chi ha visto la quarta stagione di The Boys è rimasto sconvolto dalle inquietanti somiglianze con la realtà, soprattutto considerando i recenti risultati elettorali delle presidenziali USA. È come se la serie reggesse uno specchio davanti alla nostra società, per mostrarne le debolezze e il marciume: e lo fa sin dal 2019, anno del debutto.
In un’intervista con Variety, Eric Kripke, showrunner della serie, ha parlato proprio di questo, e di come abbia fatto confluire tutto ciò nella scrittura delle stagioni successive alla prima:
«Il modo in cui [la serie] rispecchia tutto quello che sta succedendo nel mondo deriva proprio da questa consapevolezza, a cui siamo arrivati molto presto,»
ha affermato Kripke, aggiungendo poi che la serie non è progettata per rispecchiare la realtà, ma
«Il caso ha voluto che stessimo facendo una serie su dei personaggi dispotici e violenti, che si presentano come celebrità. All’improvviso il mondo intero – non solo gli Stati Uniti – è cambiato, riflettendo gli eventi narrati; ci siamo ritrovati a scrivere una delle serie più attuali della TV.»
Certo, il mondo reale non è fatto di supereroi crudeli e iniezioni di composti chimici che fanno spuntare tentacoli dal petto; ma tutto ciò che riguarda la disinformazione, il potere incontrollato, il capitalismo e le sue connessioni sempre più tossiche con la politica, è ora più reale che mai.
L’evoluzione di Homelander in The Boys 4
Tutto questo, Kripke ha scelto di farlo confluire nella quarta stagione di The Boys, lavorando con tutta la crew per rendere lo show ancora più attuale e dargli un taglio da satira feroce. Per riuscirci, la sua attenzione si è concentrata in particolare sullo sviluppo dei personaggi:
«Abbiamo trascorso la maggior parte del tempo a discutere della loro psicologia; se la trama prevedeva che facessero una scelta, ci fermavamo a chiederci come si sarebbero sentiti in quel contesto e perché. Abbiamo scavato sempre più in fondo, fino a raggiungere le cose in grado di farli scattare.
E una volta che lo capisci, e ti senti su un terreno stabile, come si muovono all’interno di ciascun episodio? Come fa, quell’episodio, a poggiarsi sul precedente, così da costruire un arco narrativo che duri per tutta la stagione?»
Come hanno fatto con Homelander, il supercattivo protagonista della serie, interpretato da Antony Starr, che nella stessa intervista ha definito il personaggio come un narcisista ossessionato da sé stesso. Nella quarta stagione, lo abbiamo visto impegnato a conquistare gli Stati Uniti, mentre al tempo stesso cerca di avvicinarsi al proprio figlio, Ryan (Cameron Crovetti).
«[Homelander] scopre la propria mortalità a inizio stagione, e lo fa come può solo in questa serie. Il suo pensiero costante è di lasciare un’eredità, per cui vuole davvero fare in modo che Ryan possa raccogliere il testimone della Vought International.
[Quando lo interpreto] divento minuzioso sulle cose, e vado giù per un mucchio di tane del Bianconiglio. Non timbri il cartellino e torni a casa, ti porti il lavoro a casa; è sempre là, in qualche modo.»
Per quanto riguarda la quinta stagione di The Boys, Kripke ha anticipato che ci saranno più momenti “emozionali” tra Homelander e Soldier Boy, che influenzeranno l’evoluzione psicologica del primo:
«Il punto è che più Homelander ottiene ciò che vuole, meno è felice. E questo lo frustra parecchio. Aspettatevi un aumento importante di rischio ed emozioni; i The Boys avranno davvero molto lavoro da fare.»
La quinta stagione, come vi avevamo anticipato, sarà l’ultima, ma sarà in buona compagnia: non dimentichiamo Vought Rising, il prequel della serie principale, ambientato negli anni ’50, e con protagonisti due tra gli antagonisti più controversi dello show: Soldier Boy (Jensen Ackles) e Stormfront (Aya Cash).
C’è davvero molta attesa per il finale di The Boys, e per quello che sarà il destino dei suoi protagonisti, Homelander su tutti. Ma soprattutto, la serie continuerà a raccontarci il nostro presente sempre più distopico e angosciante?
Fonte: Variety