Vi raccontiamo l’incontro che farà la storia di Etna Comics: il talk che ha portato su uno dei palchi più belli del Festival il Maestro Milo Manara e Ornella Muti
Il primo giorno di Etna Comics ha regalato un momento unico che rimarrà nella storia del Festival e impresso per sempre nella memoria del foltissimo pubblico che ha gremito l’Area Tabocoom: l’abbraccio tra Milo Manara e Ornella Muti sul palco. Il talk intitolato la settima e la nona arte, è stato un racconto pieno di emozioni, intimo e sincero tra due icone italiane che hanno dialogato come vecchi amici di cinema, fumetto e della bellezza che le rispettive arti visive sono in grado di regalare.
Tanti sono stati i momenti dedicati ai ricordi. Da una parte il Maestro Manara e la sua collaborazione con Federico Fellini, i ciak di Marcello Mastroianni e Giuletta Masina sul set di Ginger e Fred e gli storyboard realizzati per Luc Besson. Dall’altra, l’affetto di Ornella Muti per la Principessa Aura interpretata nel kolossal americano Flash Gordon e la dura vita sui set che lei ancora ama come all’inizio della sua carriera cominciata oltre 50 anni fa.
Il fumetto e il cinema, in parte, utilizzano lo stesso linguaggio e “sono parenti”, ha specificato il Maestro. Per la precisione, “il fumetto è il parente povero del cinema e questo lo dico con grande orgoglio. La forza del fumetto è proprio la sua povertà, d’altronde non serve che carta e matita. Quando gli sceneggiatori si mettono a lavoro sulla scrittura di un film, devono porsi dei limiti dettati anche dai budget a disposizione. Il fumetto no, può immaginare anche verso l’infinito; gli unici limiti che ha sono quelli legati al suo autore”.
“Noi italiani abbiamo penalizzato molto il cinema“, afferma Ornella Muti. “Al giorno d’oggi l’alta qualità che diversificava i nostri film è andata scemando. E alcuni settori ci hanno rimesso più di altri, come la fotografia. Il cinema in Italia è un’arte trascurata, non abbiamo più produttori e limitando i budget a rimetterci non può che essere la qualità“.
Quando le è stato chiesto come vive il fatto di essere una delle attrici sex simbol dei gloriosi anni Ottanta, la bellissima attrice ha risposto: “probabilmente ho incarnato dei personaggi erotici senza rendermene conto”. I suoi ruoli non nascevano con questo scopo ma la sua straordinaria bellezza ha generato con naturalezza un ideale.
E proprio su quest’ultimo aspetto è intervenuto il Maestro Manara.
Alla domanda, Maestro, si è ispirato anche a Ornella Muti? “Non ho mai disegnato Ornella Muti ma praticamente l’ho disegnata mille volte perché lei è diventata un archetipo della bellezza ideale. Ornella ha nutrito l’immaginario di tutti, compreso il mio ed ha contribuito a realizzare un vero e proprio ideale. Pensate all’iperuranio, a quella zona che secondo Platone si trova al di là del cielo dove risiedono le idee. Quest’ultime sono indispensabili all’idea del mondo e ciò che è terreno partecipa all’esistenza delle idee stesse. Ed è stato questo il contributo di Ornella Muti, ha concorso a un’ideale”.
L’Area Tabocoom, inaugurata l’anno scorso in occasione della decima edizione del Festival, si conferma uno degli spazi più interessanti dell’Etna Comics per l’approfondimento consapevole della cultura erotica nelle sue forme espressive più nobili.