Durante Etna Comics 2023 sono stati assegnati i prestigiosi Premi Coco, gli “Oscar del fumetto italiano”: ecco tutti i vincitori della quinta edizione
Nella splendida cornice di Etna Comics, Festival Internazionale del fumetto, del gioco e della cultura Pop di Catania, è andata in scena la quinta – attesissima – edizione di quelli che potremmo tranquillamente definire come gli “Oscar del Fumetto italiano”, il prestigioso Premio Coco.
I premi sono stati assegnati da una Giuria di Qualità presieduta dal giornalista e critico Alessandro Di Nocera, con Riccardo Corbò Senior Consultant, che per l’anno 2023 ha coinvolto le redazioni delle testate online MegaNerd.it, Comicus.it e N3rdcore.it, insieme ai centri culturali WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano, Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona e Fumettomania Factory di Barcellona Pozzo di Gotto.
Noi di MegaNerd.it, oltre a far parte della Giuria, anche quest’anno avremo il ruolo di Media Partner di Etna Comics, avendo così l’opportunità e il piacere di assegnare il Premio Speciale MegaNerd nel corso della cerimonia di consegna del Premio Coco.
Partecipano, inoltre, il gruppo di redattori e collaboratori di Sky TG24 che anima la sezione specializzata “Fumettopolis” (Vittorio Eboli, Gabriele Lippi e Cristian Paolini) e, a titolo individuale, Lorenzo Barberis, blogger su “Fumettismi” e collaboratore del sito “Lo Spazio Bianco”; Alessandro Apreda, animatore del blog di culto L’Antro Atomico del Dottor Manhattan; Elisabetta Sedda, Editor della DeAgostini nelle sezioni Non Fiction per i Ragazzi e Crossover; la direttrice della Galleria HDE di Napoli Francesca Di Transo; la giornalista de “la Repubblica – Torino” Cristina Zagaria; la dottoressa Filomena Avagliano (psicologa jr./sessuologa, tutor DSA, attivista e militante femminista, studiosa della gender culture); lo scrittore, musicista e speaker radiofonico di Radio 105 Rosario Pellecchia; la giornalista e vice responsabile editoriale di Movieplayer.it Valentina Ariete; l’esperto di fumetti, giornalista de “Il Quotidiano del Sud” e collaboratore della rivista “Andersen” Andrea Mazzotta; il giornalista Gianmaria Tammaro.
Fanno parte inoltre della Giuria di Qualità anche il Direttore di Etna Comics Antonio Mannino e il responsabile dell’Area Comics del Festival Enrico Scarpello Lucania.
La cerimonia di premiazione è stata presentata dall’Autore Sergio Algozzino e dal Presidente della Giuria Alessandro Di Nocera.
Di seguito tutti i vincitori del Premio Coco 2023:
Miglior Sceneggiatura: Francesco Artibani per “Once Upon a Mouse… in the Future”
Storie in grado di parlare a diverse generazioni di lettori; un approccio ai personaggi classici capace di tutelarne le caratteristiche storiche e fondanti, ma – allo stesso tempo – anche di donar loro un appeal assolutamente contemporaneo; l’esigenza profonda di veicolare contenuti personali e intelligenti attraverso format popolari di storie. Ha contribuito a creare, con “Monster Allergy” uno degli ultimi, grandi franchise italiani rivolti al pubblico pre-adolescente; si è impegnato nel fumetto storico sia in chiave realistica (basti pensare a “Il Boia Rosso”, disegnato da Ivo Milazzo), sia contaminandolo con audaci componenti weird, come in “Golem”, illustrato da Werther Dell’Edera; ha saputo farsi interprete del graphic novel fantascientifico (come in in “Technoldogy”, co-firmato con Fausto Vitaliano e Claudio Sciarrone). Continua a essere uno degli autori di riferimento della Disney contemporanea, per la quale in passato ha co-creato “PK” e “X-Mickey”. Dotato di uno stile narrativo tanto diretto ed efficace quanto peculiare nella sua attenzione, nel suo rispetto verso i lettori, ha ultimamente catapultato Topolino in avventure divertenti e profonde, che lo hanno visto agire sugli scenari italiani di Matera e della Via Appia. Ma la sua cultura fumettistica e il suo amore nei confronti dei mondi della Disney ha trovato un ulteriore risalto nella saga antologica – celebrativa del centenario Disney – “Once Upon a Mouse… In the Future”, omaggio pieno d’amore ed eccezionale rivisitazione di alcuni cortometraggi classici dell’animazione della Major di Burbank trasposti, però, in inediti scenari futuristici.
Un lavoro di cui ha firmato tutti i capitoli in veste di soggettista e nel quale è intervenuto personalmente sceneggiando diverse storie, come “Fantasmi del Futuro”, “Grandi Vacanze” e “L’Esploratore del Betaverso”. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Sceneggiatura” viene attribuito a Francesco Artibani per “Once Upon a Mouse… In the Future”, edito in Italia da Panini Disney sul settimanale “Topolino”.
Miglior Disegno: Milo Manara per “Il Nome della Rosa”
Il premio a Milo Manara è stato consegnato nella Sala VIP della kermesse, dove il grande maestro veneto, autore anche dello splendido manifesto di Etna Comics, ha accolto con entusiasmo la statuetta, spiegando con una dotta disamina l’arte di Coco e il suo valore artistico e narrativo.
Cos’è che motiva un Autore dopo che ha raggiunto vertici narrativi e artistici tali da non avere più nulla da dimostrare? Cosa spinge un artista che ha avuto la possibilitò di lavorare, venendo da esse amato e rispettato, con personalità straordinarie come quelle di Hugo Pratt, di Federico Fellini, di Alejandro Jodorowsky, di Pedro Almodovar, di Vincenzo Cerami, a cercare ancora il confronto con i giganti, come nel caso, stavolta, di Umberto Eco? “Resto un Sessantottino”, ha detto di recente. “Ma mentre all’epoca della contestazione ero convinto che la politica dovesse farsi veicolo di cultura, oggi invece ritengo che sia la cultura a doversi fare veicolo di politica. È questo che mi motiva.” E infatti la sua trasposizione in forma di graphic novel de “Il Nome della Rosa”, capolavoro di Umberto Eco, appare esattamente questo: un’opera che si propone di ricordare quanto la cultura e l’amore per l’arte in tutte le sue forme siano essenziali per preservare l’identità del popolo e proiettarsi verso destini diversi rispetto a quelli che gli scorni e le angosce quotidiane ci prospettano. Colorate con sensibilità e rigore sa Simona Manara, le tavole de “Il Nome della Rosa” rielaborano il concetto di “sublime” del primo romanticismo; amalgamano soluzioni visive rinascimentali col barocco di matrice Caravaggesca, fondono e confondono con audacia la lezione Trecentesca di Giotto col materialismo immagininifico dei miniaturisti medievali. E il tutto esaltando, nella parte testuale, gli studi linguistici e le invenzioni lessicali di Umberto Eco. Per questo motivo, Il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Disegno” viene attribuito quest’anno al Maestro Milo Manara per la trasposizione a fumetti de “Il Nome della Rosa”, proposta in Italia da Oblomov Edizioni.
Miglior Colorista: Adele Matera per “Eternity”
Una Roma che sembra emergere da una pellicola cinematografica di genere fantastico dei primi anni Settante (basti pensare soltanto a “La Decima Vittima” di Elio Petri), con cromatismi saturi che vengono aggrediti da ombre oscure; un impiego esemplare dei colori complementari, che pongono in risalto i contrasti psicologici e le inquietudini ambientali. La serie “Eternity” rappresenta un nuovo, magnifico step nella ricerca cromatica avviata da Emiliano Mammucari un decennio fa per le collane della Sergio Bonelli Editore, avvalendosi di giovani artisti di enorme valore. Tra questi, Adele Matera, che proprio con “Eternity” ha raggiunto la piena maturità dopo un percorso professionale che, oltre che con Bonelli (“Orfani: Sam”, “Dragonero Adventures”, “Il Confine”, “Mr. Evidence”, “Nero”), l’ha vista lavorare per Dark Horse (“Avatar – The Last Airbender”, proposto in Italia da Tunué), Bao Publishing (“Aqualung”), Titan Comics (“Doctor Who”), IDW Publishing (“Star Wars”). I colori scelti da Adele Matera per la serie “Eternity” – ideata e sceneggiata da Alessandro Bilotta e illustrata da Sergio Gerasi e Matteo Mosca – rimandano alla sofisticata bande dessinee francese del Gerard Lauzier de “Il Diario di un Giovane Mediocre” e de “La Testa nel Sacco”, oltre che del Moebius de “La Folle del Sacro Cuore”. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Colorista” viene attribuito quest’anno ad Adele Matera proprio per “Eternity”, serie pubblicata da Sergio Bonelli Editore.
Miglior Autore Unico: Fabio Celoni per “Totò, L’Erede di Don Chisciotte”
Un’opera nata da una ricerca ossessiva, dettata dall’amore per la commedia cinematografica italiana delle origini; per un attore straordinario e eternamente iconico come Totò; per una forma di scrittura – la sceneggiatura – dalle connotazioni poliedriche, realizzata apposta per essere sottoposta a un’infinita varietà di modifiche e di connotazioni. “Totò, L’Erede di Don Chisciotte” è un graphic novel che sposa le suggestioni del cinema per farsi esempio di storytelling; è un lavoro grafico che lotta per assumere un’immaginifica tridimensionalità; è un’operazione testuale che traduce finalmente in forma verbale e visiva un soggetto che non conobbe mai la strada per il grande schermo, ma che attraverso il fumetto ritrova finalmente un percorso creativo perduto, pervenendo a nuova vita. L’autore di “Totò, L’Erede di Don Chisciotte” aveva già avuto modo di dimostrare la sua poliedricità artistica, interpretando narrativamente e graficamente, con lo stesso impegno e la stessa disinvoltura, tanto gli animali antropomorfi della Disney – straordinario in tal senso il suo ultimo lavoro, “Il Destino di Paperone” – quanto personaggi ancorati al disegno di matrice realistica come Dylan Dog, Brad Barron o Dampyr. Ma col graphic novel dedicato al film mai messo in produzione che la grande maschera partenopea avrebbe desiderato interpretare, giunge a un nuovo stadio della sua irrefrenabile evoluzione artistica e narrativa. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Autore Unico” viene attribuito quest’anno a Fabio Celoni per “Totò, L’Erede di Don Chisciotte”, edito da Panini Comics.
Miglior Libro a Fumetti: “Oriana, Una Donna Libera” di Giuseppe Galeani e Paola Cannatella
Può una figura straordinaria nell’evoluzione e nelle caratteristiche culturali di un Paese cadere nella damnatio memoriae per una presa di posizione sorta nei suoi ultimi anni di vita e dettata dalla risposta emotiva a un tragico evento destinato a sconvolgere l’immaginario collettivo? È il caso di Oriana Fallaci, giornalista, romanziera, saggista che nonostante uno specchiato antifascismo sorto in seno alla sua educazione famigliare e alimentato dalla sua diretta partecipazione alle azioni della Resistenza; nonostante una vita improntata alla comprensione del tessuto umano e storico del Novecento; nonostante la fatica interpretativa – sperimentata in prima persona – del ruolo della donna nel mondo post-coloniale e nell’occidente industrializzato, è stata fatta oggetto tanto di insulti quanto di appropriazioni indebite da parte di fronti ideologici e politici tra loro contrapposti. La biografia a fumetti “Oriana, Una Donna Libera” ha il merito di ripristinare una valutazione oggettiva dell’esistenza e delle opere della scrittrice toscana. Lo fa attraverso una sceneggiatura documentata, dinamica, mai didascalica, che riesce a restituire con assoluta efficacia e comprensione critica lo sguardo col quale Oriana Fallaci osservò i momenti storici di cui fu testimone. E tavole disegnate di eccezionale rigore e padronanza formale, che denotano un’impegnativa ricerca storica e ambientale; una strenua attenzione alle espressioni dei personaggi, alla loro profondità fisica e psicologica; la significativa intenzione di riprodurre con un tratto ricco di soluzioni grafiche i movimenti nello spazio e lo scorrere inesorabile del tempo. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Libro a Fumetti” viene attribuito quest’anno a “Oriana, Una Donna Libera” dello sceneggiatore Giuseppe Galeani e della disegnatrice Paola Cannatella, edito edito da Rizzoli.
Miglior Serie, Miniserie, Collana o Rivista: “Tex Willer” – Sergio Bonelli Editore
Ci sono personaggi che entrano talmente a far parte della cultura popolare di un Paese da apparire quasi scontati nella loro essenza e nel loro valore. A Tex Willer, ai suoi creatori e alla casa editrice che ha fondato su di lui la sua fortuna sono stati dedicati saggi, articoli, tesi di laurea, documentari che hanno provato a spiegare il motivo del successo riscosso ininterrottamente per ben tre quarti di secolo dall’impavido ranger del selvaggio West. Ma esiste un fattore inesplicabile difficile da portare alla luce: come e perché un eroe dei fumetti nato nel 1948 continua ancora oggi a suscitare l’interesse di diverse generazioni di lettori mantenendo pressoché intatte le caratteristiche fondative sue e delle storie di cui è protagonista? La risposta giunge dalla Sergio Bonelli stessa e da quello sceneggiatore, Mauro Boselli, che da molti anni ormai immagina le avventure – guidando al contempo la cura redazionale degli albi in cui appare coi suoi fedeli pard – di Tex Willer. Infatti nella serie mensile eponima, temporalmente collocata negli anni della giovinezza del futuro Aquila della Notte, lo scrittore milanese effettua, ricorrendo all’entertainment e alla voglia di raccontare storie interessanti, una ricognizione analitica dell’essenza dell’eroe western, riportandolo alle origini ed esplorando con piena padronanza gli elementi narrativi – da quelli tipici del genere al weird più scatenato, dalle ispirazioni di matrice storiografica ai topoi dell’avventura a fumetti – che l’hanno reso immortale per un pubblico intrgenerazionale. Ad accompagnare Boselli in questo rinnovato percorso che si è andato ad affiancare a quello della collana storica, disegnatori forti di una qualità grafica e di storytelling straordinaria – Maurizio Dotti, Roberto De Angelis, Bruno Brindisi, Pasquale Del Vecchio, Fabio Valdambrini, Michele Rubini, Mario Atzori, Alessandro Piccinelli, Sergio Giardo – e sceneggiatori come Pasquale Ruju, Jacopo Rauch e Giorgio Giusfredi capaci di catturare e rielaborare l’estremo dinamismo e le caratteristiche intramontabili del Tex Willer di Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “Miglior Serie, Miniserie, Collana o Rivista” viene attribuito quest’anno alla collana “Tex Willer”, pubblicata da Sergio Bonelli Editore.
WOW – Eccellenza Italiana nel Mondo: Carmine Di Giandomenico
Un segno grafico che scorre come su un pentagramma, le tavole che si trasformano in uno spartito e la narrazione che assume la consistenza sfuggente e avvolgente della musica. Energia e dinamismo che paiono tagliare lo spazio e il tempo, il nervosismo incessante della ricerca che paradossalmente si eleva verso uno straordinario equilibrio formale. La sua arte è esplosa nel genere supereroistico – è uno dei disegnatori di Flash più significativi e innovativi nella storia del personaggio – nel quale è riuscito a infondere una vena interpretativa che guarda ai grandi classici – da Carmine Infantino a Jack Kirby, da Gil Kane fino a Frank Miller – proiettandosi verso un futuro visivo immaginifico che, da grande autore qual è, sta contribuendo a plasmare. Con “Batman: Il Cavaliere”, edito da DC Comics Panini, ha continuato a portare avanti – dopo “Battlin’ Jack Murdock” e “Magneto: Testamento” – un discorso personale e originale sulle origini di alcune tra le più importanti icone supereroistiche, ma il risultato pop e avvincente conseguito con la maxiserie sceneggiata dal canadese Chip Zdarsky passa anche attraverso opere personalissime come l’epica saga di “Oudeis”, rivisitazione fantascientifica del personaggio omerico di Ulisse, e “Leone – Appunti di una Vita”, suggestiva biografia di un uomo comune, realizzata assieme a Francesco Colafella, in cui la malinconia dell’emigrazione in un altro Paese trova conforto e contrappunto nella musica. Per questo motivo, il Premio Coco di Etna Comics nella categoria “WOW – Eccellenza Italiana nel Mondo” viene attribuito quest’anno a Carmine Di Giandomenico per il suo lavoro grafico su “Batman: Il Cavaliere”, edito da DC Comics Panini.
Premio Speciale della Giuria Al merito artistico: Francesca Ciregia
Neri che aggrediscono e tagliano lo spazio bianco; un espressionismo inquieto che pur raggrumandosi in forme materiche oscure non rinuncia all’eleganza estetica e a un dinamismo plastico che sembra affondare le sue radici nel manierismo storico cinquecentesco; colori brucianti che emergono da ombreggiature livide e che deflagrano in drammatiche luminosità da Secessionismo viennese: tutti segni distintivi di un’artista che ha mosso i suoi primi passi nel mondo del fumetto all’interno del genere supereroistico, lavorando su personaggi come Spider-Man, Wolverine e Dazzler della Marvel, e che si è messa in evidenza in Italia dapprima sull’adattamento in forma di graphic novel di “Cuore di Tenebra” di Conrad (sceneggiato da Giovanni Masi e edito da Star Comics) e poi su un capitolo della serie mystery “Il Confine”, pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore. La sua esperienza nel mondo della narrativa disegnata e il suo stile peculiare, fondato su tensioni e ardori che infrangono e sovvertono il solo apparente afflato gotico di paesaggi e figure, le hanno consentito di conquistare il ruolo di docente di Fumetto nella sede fiorentina della Scuola Internazionale di Comics, mentre attualmente è impegnata sul rilancio statunitense della saga techno-fantasy “Witchblade”, edita da Top Cow/Image. Per questo motivo, la Giuria di Qualità del Premio Coco di Etna Comics ha deciso quest’anno di attribuire a Francesca Ciregia un Riconoscimento speciale per il Merito Artistico.
Premio Speciale MegaNerd – Rivelazione dell’Anno: “Eternity” di Sergio Bonelli Editore
Roma, attuale, immortale e immutabile nella sua corruzione fa da co-protagonista – più che da sfondo – a storie di cinismo e disillusione, in cui i personaggi provano senza convinzione ad andare avanti, inconsapevoli dei cavi che li trattengono sempre nel medesimo punto. La storia si apre con una festa in maschera in cui Eyes Wide Shut incontra La Grande Bellezza, sotto una coltre di polvere bianca che ricopre candidamente anime annerite dall’immobilismo e dal vizio.
Eternity, la nuova serie di Sergio Bonelli Editore ideata dal genio di Alessandro Bilotta che si è avvalsa per i primi due numeri dei disegni di due autentici fuoriclasse quali Sergio Gerasi e Matteo Mosca, oltre che degli straordinari colori di Adele Matera, non può lasciare indifferenti.
Arriva come una gomitata ben assestata nello stomaco, poco sotto lo sterno, nel punto preciso in cui il fiato si spezza. Dice tanto anche tacendo, e riesce a suscitare rabbia e delusione nell’animo degli idealisti: non tanto per lo sviluppo della storia in sé, quanto per la sua bruciante – e apparentemente inevitabile – veridicità. Una storia plausibile, in un futuro plausibile, e molto più vicino di quanto si pensi, e che non sembra lasciare scampo.
La redazione di MegaNerd.it, all’unanimità, assegna il Premio Speciale MegaNerd a Eternity di Sergio Bonelli Editore quale Serie Rivelazione dell’Anno. Ritira il premio Adele Matera, colorista della collana.