Nel primo incontro di Etna Comics 2024, ospiti Zerocalcare ed Ester Cardella, che hanno incontrato il pubblico e spiegato la realizzazione dei manifesti (versione regular e variant)
Anche quest’anno Etna Comics è partita con il botto. Ospiti del panel d’apertura, Zerocalcare ed Ester Cardella, autori delle locandine ‘pirandelliane’ della manifestazione, moderati dal giornallista Riccardo Corbò. Presenti anche il direttore artistico e patron della manifestazione Antonio Mannino e il Professor Stefano Milioto presidente del Centro studi pirandelliani.
Etna Comics: la scelta dei soggetti delle locandine
La prima domanda Corbò l’ha rivolta direttamente a Mannino, in merito al lavoro svolto dall’organizzazione negli ultimi anni e la scelta dei soggetti per le locandine, ispirate e dedicate ovviamente alle bellezze e ai personaggi di Catania.
Il direttore artistico ha raccontato come tutto sia nato nel 2015 quando al San Diego Comic Con ha trovato il catalogo delle mostre di Etna Comics di quell’anno su alcuni banchi della manifestazione statunitense.
Da quel momento si è pensato di raccontare qualcosa della terra siciliana, in particolare di Catania. Si sono susseguiti, tra gli altri, Dylan Dog in Piazza Duomo, Uzeta, Agatha, simbolo della città disegnata nel 2023 da Milo Manara e quest’anno, nel voler rappresentare gli autori siciliani, è stata la volta di Luigi Pirandello che è stato il soggetto del manifesto principale realizzato da Zerocalcare.
Zerocalcare: il poster di Etna Comics 2024
Entrando nel vivo del talk, la parola è passata a Zerocalcare, super-ospite di quest’anno, uomo dalle diverse ‘maschere’ come quelle pirandelliane da lui disegnate nel manifesto: icona pop/mainstream, animatore, attivista e vignettista. E’ stato chiesto all’autore di Rebibbia come si è trovato a indossare, in alcuni casi, maschere diverse durante la sua vita e carriera, e come è stato dover realizzare l’ormai già iconico disegno che ritrae tra le varie maschere di Pirandello Hulk, Naruto, Deadpool e altri personaggi dei fumetti.
Zero ha confessato che è stata una sfida per lui disegnare Pirandello in quanto ha detto alla platea gremita ‘Io so na pippa a fare i ritratti’.
Il tema delle maschere era un qualcosa che l’Autore romano aveva in testa dall’inizio e che ha contraddistinto anche parte della sua vita. L’essere uno Zerocalcare diverso in base al contesto. Per evitare che le maschere cadessero, ha preferito far convergere il Michele attivista con il fumettista, l’animatore e tutte le altre sue centomila identità, mostrandole poi al pubblico.
Alla domanda se le maschere possano aiutare davvero a nascondersi, Zerocalcare ha risposto con un secco «Sì, e lo faccio spesso». Anche se cerca di rappresentarsi come una ‘roba sfaccettata’, in modo da creare una certa armonia, c’è sempre una parte delle persone che è pronta a contestarlo. Come ultimo commento, l’autore ha richiamato una scena del suo ultimo libro [Quando muori resta a me, n.d.r.] dove è stato evidenziato come il personaggio fumettistico a un certo punto guardandosi allo specchio vede l’uomo/autore, il personaggio reale. Lui si sente esattamente così: di giorno disegna il suo personaggio nello scantinato, ma nella realtà perde i capelli e gli vengono le rughe.
Ester Cardella: l’eros nella Donna Velata di Pirandello
Ester Cardella, artista famosa nel campo del fumetto erotico, è stata la disegnatrice della locandina versione ‘variant’, dove ha rappresentato La donna velata di Pirandello. In occasione della realizzazione del disegno l’artista è stata anche modella per poter rappresentare esattamente quello che voleva. Il parere esterno, ha detto Ester, influisce fino a un certo punto sul lavoro.
Inizialmente l’autrice ha detto di essersi imbarazzata per la foto messa sui social che la vedeva nella stessa posa della donna pirandelliana, facendo intendere di aver ricevuto alcuni commenti fastidiosi, ma la sua idea era quella di mostrare come inizia il suo lavoro, ovvero con l’utilizzo delle fotografie in modo da rappresentare nel modo più autentico la realtà. Le foto sono la fonte principale da cui l’autrice parte.
Sul suo stile tra il classico e il moderno, la Cardella ha detto che le piace da sempre studiare la storia dell’arte e gli artisti, mixando l’anatomia classica con l’eros. Sulla figura della Donna Velata, ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal fatto che è una donna muscolosa e allo stesso tempo erotica; rispetto alle varie versioni della Venere che hanno forme morbide, la Donna velata è molto forte e a lei piace rappresentare donne forti non solo nel fisico ma anche nel carattere.
Le maschere secondo Pirandello
Passando, infine, al professor Milioto è stato chiesto cosa potrebbe pensare Pirandello del manifesto di quest’anno. La maschera per come è costruita fa parte del pensiero pirandelliano, ha detto il professore, perché il concetto della maschera nasce da un motivo di pensiero e realtà. In quel passaggio in cui un individuo da tale diventa personaggio, creando una distinta personalità, la persona mano a mano comincia a vedersi vivere. Lo specchio è fondamentale nella letteratura pirandelliana. Ci saranno tante opinioni quante sono le persone che osservano.
Il Professor Milioto ha parlato sia di dissidio orizzontale, con le altre persone, ma anche verticale (rappresentato un conflitto interiore). Per vivere nella società di oggi, l’uomo si deve adeguare alle situazioni e, in molti casi, alle opinioni degli altri ed ecco che si materializza la frantumazione dell’io. E come si deve comportare? Per Pirandello bisogna fingere. Nascondere sé stesso agli altri e vivere come la società vuole, in modo da consentire la convivenza con le altre persone, ma avendo l’amara consapevolezza di vivere non come se stessi.
La maschera nei fumetti
In chiusura, è stato ricordato come la maschera nei fumetti è un elemento fondamentale e spesso riconoscitivo; Batman, Dylan Dog, ecc.. hanno tutti una maschera che però è in un flusso continuo di cambiamenti.
Gli ospiti si sono alternati nel dire la loro sull’argomento; ZeroCalcare ha detto che alcuni personaggi si sono evoluti anche se lo spirito originale è rimasto lo stesso. Viene da pensare che un personaggio degli anni ‘60 non potrà mai essere uguale alla versione del 2024.
Secondo Ester, nelle maschere troviamo delle certezze e ci identifichiamo; tutti i cambiamenti vengono presi come se stessero togliendo delle certezze, ma è il simbolo del cambiamento della società.
Il panel si è chiuso poi con una sessione di domande del numeroso pubblico presente. E così anche questa Etna Comics è partita!
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