Fly Me to the Moon sarà il flop più clamoroso del 2024?

Fly Me to the Moon, il film prodotto da Apple Tv+, con Scarlett Johansson e Channing Tatum, è in giro solo da un weekend e alcuni lo danno già per spacciato, dati i numeri al box office. Ma è davvero così? Scopriamolo insieme.

Fly Me to the Moon

Fly Me to the Moon è l’ultima produzione di Apple Tv+, che la piattaforma ha deciso di mandare in sala prima di renderla disponibile in streaming. Peccato però che abbia fatto un marketing scarsissimo – per non dire inesistente. Sarà forse questo ad aver fatto registrare numeri tanto sconfortanti al primo weekend di proiezione: 875mila dollari sul territorio nazionale e 566mila dollari a livello globale, a fronte di un budget di $100 milioni di dollari.

Eppure le premesse erano ottime e le carte in regola sembravano esserci tutte, a partire dalla coppia di stelle Scarlett Johansson e Channing Tatum, a cui è affidata la parte di commedia romantica che fa da sfondo alla questione della corsa allo spazio – o viceversa, questo non è motlo chiaro. Ma già lì sembra esserci il primo problema: la chimica tra i due, dicono in molti, non funziona.

E a quanto pare, non sembra essere l’unica cosa.

Fly Me to the Moon

Fly me to the moon – Sinossi

Rolling Stone riassume ottimamente la trama del film:

L’America è in crisi. Siamo alla fine degli anni ’60 e la promessa del presidente John F. Kennedy di portare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio non è ancora stata mantenuta. La National Aeronautics and Space Administration (in breve: NASA) ha subìto una grave battuta d’arresto quando un test di prova per il lancio dell’Apollo 1 è andato storto e tutti e tre i membri dell’equipaggio sono morti.

I russi sembrano in vantaggio nella corsa allo spazio, l’interesse del pubblico per la conquista delle stelle sta scemando e i finanziamenti dell’organizzazione sono in pericolo. Solo una cosa può salvare la missione di piantare la bandiera a stelle e strisce nel Mare della Tranquillità: pubbliche relazioni di primissima qualità.

È qui che entra in gioco Kelly Jones (Johansson), una pubblicitaria di Madison Avenue (una dei Mad Men, ndr), perché possa “vendere” l’allunaggio a un’America che non ci crede più.

Fly Me to the Moon

Fly me to the moon – Cos’è che non funziona?

Sul perché questo film non decolli, ci sono opinioni diverse, alcune piuttosto graffianti. È il caso del Boston Globe, che parla di troppa trama e poca chimica:

«Fly Me to the Moon è cinque film in uno, e sono tutti pessimi. È una commedia romantica, un documentario sulla pubblicità, una cronaca dell’allunaggio, che utilizza riprese sia vere sia artefatte, la storia di un uomo che cerca di superare le tragiche morti avvenute sotto la sua supervisione e anche un dramma su una cospirazione. […] Navigare attraverso le trame di questi gonfiati 132 minuti di film è come tentare di arginare il caos.»

La sceneggiatura di Rose Gilroy, da un soggetto di Keenan Flynn e Bill Kirstein, non aiuta: il mix tra la storia d’amore e l’attenzione seria sulle fasi di preparazione della missione Apollo 11, non funziona.E quando a questo si aggiunge la farsa delle finte riprese da preparare nel caso la missione fallisse, tutto diventa “troppo”.
Per il Washington Post, Fly Me to the Moon
«si sforza di decollare, e in alcuni momenti anche simpaticamente. Ma alla fin fine è troppo pesante per sollevarsi dal suolo.to achieve liftoff, sometimes quite amusingly. But in the end, it’s just too heavy to get off the ground.»
La ricetta perfetta per una commedia romantica cotta a puntino c’è, ma il Fly Me to the Moon non riesce a farne tesoro, e così ci si ritrova con un film “troppo pieno”, che è esattamente ciò che una commedia romantica non dovrebbe mai essere. A questo punto, mi chiedo: il regista Greg Berlanti aveva como obiettivo fare una rom-com? O il target era un altro e si è incasinato tutto?
In ogni caso, mi sembra un tantino eccessivo parlare di “flop del secolo” come qualcuno ha azzardato; è di certo un film che non decolla come dovrebbe – e come avremmo voluto – e la luna che ci aveva promesso, ce la mostra solo da lontano (peccato, sulla carta ci aveva fatto una buona impressione).
Che riesca a convincere il pubblico con un “lento rilascio”?

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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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