È un ritorno alle origini, quello che ci propone la Disney-Pixar. Il terzo episodio di Cars riprende l’ambientazione del primo. Superata la fase bondiana e da spy story, non per niente il secondo film si conclude a Londra, davanti alla regina madre, con Cricchetto vero protagonista, il nostro Saetta si ritrova nei luoghi a lui più cari, Radiators spring e, soprattutto, le piste di Formula Indy. Non è facile, però.
Il rottamatore Mc Queen, quello di Motori ruggenti, è a sua volta rottamato da una generazione di nuovi piloti digitali, lui così analogico e fermo ad un vecchio mondo delle corse che sta scomparendo. I sui vecchi antagonisti non corrono più: Chick Hicks si è reinventato commentatore, mentre di The King non vi è traccia alla Dinoco. Il mondo che lo ha reso unico, ora sembra metterlo da parte, lo ama ancora, ma lo ama di quell’amore simile a compassione, quella che si dedica al nonno anziano. L’unica domanda che gli arriva dai giornalisti, è quando si ritirerà.
Saetta somiglia in questo ai tanti over messi ai margini del mercato del lavoro (è una brutta parola, lo sappiamo che mercato e lavoro non dovrebbero mai stare insieme), un Francesco Totti, un Fernando Alonso, per restare all’automobilismo, un campione che non vuole arrendersi all’età che avanza perché sa di poter dare ancora tanto o, semplicemente, per paura del futuro. Il riscatto, se mai verrà, arriverà dopo un percorso complesso e difficile nel ricordo di Doc Hudson, nel quale una parte decisiva avrà la sua mental coach, Cruz Ramirez. Belli i disegni, belli i colori (anche troppo perfetti, quando si tratta di raccontare la bellezza dei paesaggi yankee), come anche la colonna sonora (il ritorno di Randy Newman contribuisce a ricreare lo spirito del primo Cars). Vale il prezzo del biglietto, del resto sarebbe anche sufficiente uscire dal cinema dopo il corto introduttivo: la storia di Lou, un bulletto di una scuola elementare che, manco a dirlo, si perde e si ritrova, riscoprendo la forza di un abbraccio.
Una storia gentile in puro stile Pixar, tanto al merchandising, come al solito, pensa la Disney. Mamme e papà preparatevi perché il logo del fulmine con il 95 sarà fra i prodotti più richiesti per Natale.
Greystoke