Siamo arrivati all’assurdo. Come possiamo apprendere da una nota pubblicata sul sito ufficiale del Codacons, l’associazione che vorrebbe tutelare i diritti dei consumatori si è scagliata contro Corto Maltese: il motivo? Istigazione al fumo.
Vi riportiamo il testo integrale della nota:
Una denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, all’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni e alla Procura della Repubblica di Roma riguardo la nuova storia inedita di Corto Maltese, ‘Equatoria’, in regalo con il quotidiano La Repubblica e in cui il protagonista è raffigurato spesso con la sigaretta tra le labbra.
Il Codacons interviene contro quello che potrebbe rappresentare “un invito subliminale a fumare”: un messaggio scorretto, ineducativo, fuorviante e pericolosissimo, soprattutto per i giovani lettori, per il continuo e ripetuto lasciarsi andare, da parte del personaggio del popolare fumetto, al vizio del fumo.
Com’è noto infatti, Corto Maltese, l’avventuriero romantico e ironico, si caratterizza quale fumatore: il che potrebbe integrare una possibile violazione del divieto di propaganda pubblicitaria dei prodotti da tabacco nonché una forma di pubblicità pericolosa contenente messaggi di istigazione al fumo, in particolare verso i minorenni.
Va considerato in proposito che il divieto di propaganda pubblicitaria dei prodotti da fumo è esteso ai comportamenti posti in essere da chiunque, e non solo alle società produttrici di sigarette, come chiarito dalla Corte di Cassazione: ciò indipendentemente dall’esistenza, o non, di un accordo tra il titolare del marchio prioritario e colui che successivamente lo utilizzi negli elementi qualificanti.
L’emergenza legata al fumo, d’altra parte, è ormai arcinota. Il fumo di sigaretta è, secondo l’Oms, la prima causa di morte evitabile al mondo. Ogni anno in Italia muoiono oltre oltre 70mila persone per questa ragione. Senza contare che a livello ambientale, le sigarette possono considerarsi elementi altamente inquinanti sia per le sostanze immesse nell’ambiente attraverso il fumo sia per i residui che permangono nel filtro.
Per questo motivo quello che ad alcuni può sembrare come un fatto secondario (l’associazione eroe-sigaretta) rappresenta invece un rischio immediato, una “sorta di istigazione a fumare” tacita ma non per questo meno pericolosa. Se il fumo diventa “simbolo di uno status sociale degno di prestigio” passa in secondo piano l’oggettiva pericolosità di questo comportamento.
“Una vera campagna di civiltà non promuove certo la sigaretta e il fumo utilizzando l’immagine di un personaggio amato dai lettori ma mira a sensibilizzare la collettività sulle gravi problematiche e conseguenze, spesso mortali, connesse al tabagismo”, commenta il Presidente Carlo Rienzi. “Per questo ci aspettiamo che Maltese ‘smetta’ di fumare, ovvero che venga finalmente eliminata la sigaretta dai disegni, cosa che non avvenne per Tex Willer. Nel frattempo, in attesa di questa saggia decisione segnaliamo il caso alle autorità competenti”, conclude.
A voi i commenti.
Noi siamo senza parole.