Minoru Takeyoshi ci conduce in una pagina buia della nostra storia fatta di bieco oscurantismo, misoginia e fuoco. Questa, signori, è la Santa Inquisizione e la storia (forse) della Vergine di Ferro
Il Convento dei Dannati è una miniserie di sei volumi edita da J-Pop (Edizioni BD) e in corso di pubblicazione, quindi poche scuse. È facile tenere il passo e no, non ve la dovete far scappare.
XVI secolo, Germania sud-occidentale. Ella è una bambina venduta dalla sua famiglia d’origine a causa dei suoi comportamenti poco in linea con le consuetudini dell’epoca, fatte di capo chino e cieca fede. Verrà accolta da Angelika, donna intelligente e rea di aver acquisito troppa conoscenza in campo officinale. Sa anche leggere Angelika, figuriamoci se poteva passare inosservata alla Chiesa. Come volevasi dimostrare (ho temuto per la sua vita dopo la prima pagina in cui è apparsa), verrà condannata a morte crudele, dopo essere stata bollata come strega senza possibilità d’appello, sotto gli occhi increduli della figlia adottiva.
Ella sarà così condotta nel Convento di Claustrum, situato nel Castello dello spartiacque. Saremo esattamente tra il Reno che sfocia nel Mare del Nord, e il Danubio, che confluisce nel Mar Nero. Indiscussa reggente di questo posto orribile è la rettrice Edelgard, una donna di ghiaccio che mi ha fatto venire un’ansia incredibile. Nel Convento, le figlie delle “streghe” vengono ospitate (o torturate se preferite) per tre anni allo scopo di esser redente e ricondotte sulla retta via.
Minoru Takeyoshi non si risparmia in crudeltà e davvero, riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso confezionando capitoli storicamente complessi che tuttavia si combinano alla perfezione con la storia di Ella. Spero di vederla esplodere e vendicarsi a dovere. I suoi occhi reclamano vendetta per Angelika e per tutte le donne condannate durante un periodo caratterizzato da sistematici crimini che rappresentavano l’ortodossia cattolica, con il pieno consenso di tutti i papi coinvolti e di tutti gli ordini ecclesiastici. C’è chi ha provato, in tempi recenti, ad operare del folle revisionismo storico per negare questi abomini. Lascio a voi ogni commento.
Oltre al dettaglio storico, l’Autrice ci regala disegni splendidi e pieni di rifiniture. I personaggi sono tutti perfettamente caratterizzati, tanto che Edelgard la odio dal profondo se non fossi stata abbastanza chiara.
La brevità dell’opera mi dispiace. Le serie storiche sono diventate una rarità ed è un vero peccato che ci accompagnerà per poco tempo. Una miniserie da seguire e che sono certa, non vi deluderà.
E ora torniamo per un attimo all’inizio della storia. Chi è la Vergine di Ferro? Non siete curiosi di scoprirlo?
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